Confronto tra Verri e Manzoni sul tema della peste e degli untori
Verri e Manzoni affrontano entrambi il tema della peste a Milano. Vediamo come
Indice
La peste e gli untori
Sia Manzoni che Verri descrivono lo stesso avvenimento e lo stesso periodo storico, ma da questa comunanza prendono spunto per arrivare a diverse conclusioni, passando anche per un modo diverso di leggere il fenomeno storico. In particolare Pietro Verri, specialmente nella prima parte del testo, descrive gli avvenimenti sotto una luce quasi scientifica, sottoponendo la storia ad una attenta analisi. Possiamo dire che Verri assume uno sguardo più storicamente realistico di quanto non faccia Manzoni, che comunque non si distoglie troppo dalla realtà, adottando in pieno la politica romantica.
Il diverso punto di vista in Verri e Manzoni
Un importante differenza tra Manzoni e Verri è la presentazione o meno di tratti positivi dell’avvenimento storico. Infatti mentre Verri si limita a descrivere la storia negativa di Guglielmo Piazza, indicato dalla folla come untore, Manzoni indica, a fianco dei comportamenti negativi dei politici e del popolo, anche quelli positivi dei frati cappuccini che si occuparono dei lazzaretti e del vescovo Borromeo che sulle prime negò il permesso per una processione, conscio che ciò non avrebbe causato altro che un peggioramento della situazione. Questi esempi positivi non sono presenti in Verri, che molto probabilmente era più interessato all’esame del comportamento della folla e in particolare dei dotti e della folla che ai buoni esempi dei singoli privati.
Verri, infatti, esegue una minuziosa analisi delle presunte prove a carico dello sventurato commissario della Sanità Guglielmo Piazza, svelandone mano a mano l’infondatezza e dimostrando come, a condannare un innocente, siano state la superstizione e la suggestione che nascono dall’ignoranza che però non è solo del popolo, ma anche dei legislatori. L’accanimento verso i presunti “untori” ha preso il sopravvento su tutto: e così la peste è dilagata su tutto provocando molti più morti di quanti ne sarebbero caduti se la razionalità e il buon senso avessero preso il sopravvento.
Conclusione e commento
In conclusione possiamo dire che:
- Verri assume osserva gli avvenimenti sotto una prospettiva statale e popolare, ossia osservando principalmente il comportamento dei politici e della folla;
- Manzoni, invece, oltre a porre all’attenzione del lettore la stoltezza di coloro che più dovrebbero essere pronti a fronteggiare tali avvenimenti, ossia dottori e legislatori, pone particolare accento alle opere buone di un gruppo per lui molto importante, ossia quello dei religiosi, fondamentale per un fervente cattolico come lui.
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