Confronto fra Dante, Petrarca e Boccaccio
Di Redazione Studenti.Dante, Petrarca e Boccaccio a confronto: scopri le caratteristiche e le differenze tra questi poeti italiani, conosciuti come le Tre Corone fiorentine
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Confronto fra Dante, Petrarca e Boccaccio: introduzione

L'Italia, oltre ad avere una grandissima e gloriosa storia, sin dall'epoca dell'impero romano, è conosciuta anche per i suoi famosissimi autori di letteratura. Infatti, abbiamo avuto a Firenze, il famosissimo Dante Alighieri, per la sua opera maestosa che è la Divina commedia, conosciuta in tutto il mondo e studiata da tutte le nazioni.
Petrarca un carissimo amico di Dante, anch'esso della toscana. Esso è conosciuto per la sua importantissima opera letteraria, che è Le Epistolae Metricae.
Oppure un altro autore, che è ha dato veramente lustro alla nostra letteratura, è stato Boccaccio. Anch'esso carissimo amico di Dante e Petrarca, e soprattutto anch'esso fiorentino. Esso è famoso per la sua più grande opera, che è il Decameron.
Ma andiamo a vedere in maniera più approfondita, quali sono le differenze tra questi tre autori, e soprattutto andremo a fare un vero e proprio confronto fra loro.
Dante Alighieri
Dante Alighieri visse in un periodo particolarmente difficile per la comunità fiorentina: i comuni erano in guerra tra loro, Firenze viveva le lotte tra guelfi e ghibellini, alle quali egli stesso prese parte. Il suo maestro fu Brunetto Latini e la sua cultura enciclopedica.
Le sue opere principali sono: De Vulgari eloquentia, in cui tentò di stabilire una lingua volgare italiana dal Nord al Sud; La Vita Nuova, una raccolta di poesie, De Monarchia e Il Convivio. La sua cultura fu enciclopedica e aperta alle spinte teologiche ed averroistiche.
Francesco Petrarca
Francesco Petrarca, anch'egli guelfo, non limitò le sue conoscenze all'Italia perché studiò in Francia: la sua cultura, dunque, fu più aperta ed europea. La sua visione storica è più provvidenziale che teologica. Anche egli, come Dante, dedicò delle opere ad una donna.
Giovanni Boccaccio
Giovanni Boccaccio nacque in un piccolo paese in provincia di Firenze, era appassionato di classici latini e greci, studiò a Napoli per volere del padre. Fu molto infelice a causa delle imposizioni del genitore ma questo non gli impedì di studiare la letteratura, nella corte angioina. Anch'egli, come Petrarca, fu laico. Le opere di Dante e Boccaccio appaiano ai nostri occhi come elaborati abbastanza differenti, entrambi hanno saputo resistere all'instabilità dei secoli, giungendo in quest'era mantenendo intatte le loro caratteristiche.
Differenze tra i tre grandi della letteratura italiana
Dante si posiziona nel Medioevo, in cui Dio è fondamentale, l'uomo vive in relazione ad esso, lo teme se è necessario, lo venera, segue i suoi insegnamenti e non vive nell'eccesso.
Boccaccio, invece, si colloca in un periodo del tutto opposto, in cui l'uomo vuole realizzare se stesso nell'ambito terreno, circondandosi di ricchezze e impostando un rapporto con Dio basato su una relazione che non sia fatta di inutili paure.
Oltre all'aspetto puramente religioso, Dante è il poeta della virilità, dell'amore idealizzato e puro. Boccaccio è il poeta del piacere, dell'amore fisico, amante dei beni materiali.
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