CONCORSI UNIVERSITARI ABOLITI E ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE - Parla Stefania Giannini: "Serve una modifica, faremo in modo che non ci siano più". La ministro dell'Istruzione si è convinta della necessità di tornare, ancora una volta, sul sistema dell'accesso all'università come professore. Dopo le moltissime irregolarità del "concorsone" dove hanno partecipato qualcosa come 50mila candidati, la titolare di viale Trastevere afferma: "Cambierò tutto".
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CONCORSI UNIVERSITARI, SARANNO ABOLITI - L'idea, secondo la Giannini, è quella di dare libertà massima agli atenei di assumere chi gli pare nel ruolo di professore: il resto, sostiene la ministro, lo farà la responsabilizzazione delle università. "Chi assumerà parenti e ricercatori incapaci lo farà a proprio rischio e pericolo: gli atenei che produrranno poco subiranno ripercussioni economiche, gli taglieremo i fondi": insomma, chi assume personale improduttivo e senza qualità ne pagherà tutte le conseguenze.
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ABILITAZIONE A SPORTELLO - Basta grandi riforme della scuola e dell'università, servono correttivi al sistema già presente, che si basa, come è noto, sull'abilitazione scientifica nazionale, un sistema di maxi concorsi che servono per essere, appunto, abilitati all'insegnamento universitario. Il ministro vuole passare all'abilitazione "a sportello": ci devono essere delle commissioni permanentemente insediate che, su richiesta, valutano il candidato e gli forniscono l'abilitazione. Una volta abilitato in questo modo, il candidato potrà essere liberamente assunto dall'università. Sarebbe, questa, una vera rivoluzione.