Concilio vaticano II: storia del Concilio che ha cambiato la Chiesa

Il Concilio Vaticano II, che cambiò per sempre l'indirizzo della Chiesa, si aprì l'11 ottobre 1962 e si chiuse tre anni più tardi, sotto un altro papa

Concilio vaticano II: storia del Concilio che ha cambiato la Chiesa
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CONCILIO VATICANO II

Un'immagine del Concilio Vaticano II
Fonte: ansa

Il Concilio Vaticano II è probabilmente il più importante concilio ecumenico della Chiesa cattolica dopo il Concilio di Trento. Prende il nome dal luogo in cui si tenne - il Vaticano, appunto - ricordando che fu il secondo in ordine di tempo: il primo concilio Vaticano si interruppe infatti nel 1870 con la presa di Porta Pia.

Il Concilio Vaticano II fu aperto da papa Giovanni XXIII l'11 ottobre 1962 e si chiuse tre anni dopo con un altro papa, Paolo VI, l'8 dicembre 1965. Il Concilio ha avuto 10 sessioni (solo una, la prima, si tenne sotto il pontificato di Giovanni XXIII), celebrate in quattro periodi diversi.

L'apertura del Concilio fu in un certo senso una sorpresa: nessuno immaginava che la Chiesa avrebbe deciso di aprire una nuova riunione plenaria a distanza di così poco tempo dalla precedente, soprattutto perché i primi provvedimenti di Giovanni XXIII erano stati tutt'altro che progressisti. Nei primi anni del suo pontificato attraverso il Sant'Uffizio - quello che fu l'Inquisizione- il papa vietò ad esempio qualsiasi forma di lavoro per i cosiddetti preti operai, ovvero i preti che lavoravano in fabbrica per poter capire meglio le esigenze dei fedeli attraverso le loro vite.

Il discorso di apertura del Concilio, tuttavia, rese subito chiaro che nella chiesa c'era una forte volontà di guardare alla società reale dopo la guerra, e che si sentiva un bisogno di rinnovamento. Queste le parole di Giovanni XXIII:

Illuminata dalla luce di questo Concilio, la Chiesa si ingrandirà di spirituali ricchezze e, attingendovi forza di nuove energie, guarderà intrepida al futuro. Infatti, con opportuni aggiornamenti, e con la saggia organizzazione di mutua collaborazione, la Chiesa farà sì che gli uomini, le famiglie, i popoli volgano realmente l'animo alle cose celesti

Il Concilio raccolse quasi 2500 cardinali, patriarchi e vescovi cattolici da tutto il mondo: gli europei non erano più in maggioranza, così come non lo erano i tradizionalisti. Si calcola infatti che solo il 33% dei presenti avesse posizioni conservatrici, il che spiega probabilmente i grandi cambiamenti che vennero dal Concilio in quegli anni.

CONCILIO VATICANO II, COSA È CAMBIATO

Ma quali cambiamenti segnarono il Concilio, nella pratica? Innanzi tutto, quelli relativi al rito. Si stabilì che:

  • I fedeli potessero finalmente essere accolti come parte attiva nella messa: la messa cantata nasce da qui;
  • I preti dovessero celebrare rivolti verso i fedeli, mentre fino a quel momento davano loro le spalle;
  • La messa dovesse essere comprensibile: niente più latino, ma lingua volgare. Questo forse è il cambiamento più grande che venne dal Concilio.

A livello di dottrina fu invece stabilito che la parola di Dio dovesse essere storicizzata: si tratta di un cambiamento epocale, perché apre alla possibilità di interpretare il testo sacro in modo che sia collegato ai tempi moderni.

Anche il Sant'Uffizio cambiò nome, e iniziò a chiamarsi Congregazione per la dottrina della fede.

Infine, gli altri culti vennero in qualche modo riconosciuti: si apriva la stagione dell'ecumenismo, cioè del dialogo con le altre religioni.

Tuttavia, i principali cambiamenti dottrinali non avvennero mai: il Concilio di Paolo VI, che subentrò alla morte del suo predecessore, rifiutò tre istanze che avrebbero davvero segnato una svolta epocale e che riguardavano:

  • Il celibato dei preti
  • La contraccezione
  • Il ruolo attivo dei divorziati all'interno della Chiesa.

CONSEGUENZE DEL CONCILIO VATICANO II

Le nuove aperture del cattolicesimo ebbero naturalmente delle ripercussioni nel mondo cattolico: molte correnti intransigenti rifiutarono le decisioni del Concilio, mentre altre, più progressiste, si aprirono ulteriormente.

I preti operai, dopo una nuova apertura da parte del nuovo papa, Paolo VI, presero ancora più forza e ne nacque un movimento internazionale. Alcuni teologi seguaci della Teologia della liberazione abbracciarono il marxismo in America latina, ricevendo un forte stigma da papa Giovanni Paolo II, quando salì al pontificato. 

Di contro, alcune correnti intransigenti si estremizzarono ulteriormente: i lefevriani - seguaci di Lefevre - si distaccarono dalla chiesa fino a ricevere una scomunica nel 1988 (poi ritirata da Benedetto XVI), i sedevacantisti si rifiutarono di riconoscere la legittimità di tutti i papi usciti dal Concilio, l'Opus dei continuò a celebrare la messa in latino, e nacquero moltissimi movimenti di natura carismatica, come quello neocatecumenale.

La chiesa attraversò anche una profonda crisi dovuta al calo delle vocazioni: l'abbandono di alcune posizioni di "privilegio" rese meno appetibile ai futuri preti la vita sacerdotale, e si registrò un forte decremento di persone che chiedevano di poter prendere i voti.

Il Concilio Vaticano II, insomma, fu un evento epocale, che da un lato segnò una nuova scissione nella chiesa, ma dall'altro aprì un'istituzione antichissima a un mondo che fino ad allora si rifiutava di riconoscere, segnando un'epoca di grande cambiamento interno.

CONCILIO VATICANO II, VIDEO

STORIA DELLA CHIESA

Per approfondire alcuni aspetti della storia della Chiesa:

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