Comunicazione non verbale: come gestire il linguaggio del corpo alla maturità

Comunicazione non verbale: come gestire il linguaggio del corpo alla maturità? Lo spiega Eleonora Manna, psicologa

Comunicazione non verbale: come gestire il linguaggio del corpo alla maturità
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Come gestire la comunicazione non verbale alla maturità

Come gestire la comunicazione non verbale? I consigli della psicologa Eleonora Manna
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La comunicazione non verbale o paraverbale è tutto ciò che esprimiamo attraverso il corpo. Si tratta della comunicazione più diretta in assoluto che l’uomo possa utilizzare, perché inconscia, nonché la più antica. Lo spiega la psicologa Eleonora Manna, che Studenti.it ha incontrato durante una diretta Facebook sulla comunicazione non verbale.

Perché parlare di comunicazione non verbale - o paraverbale - soprattutto in previsione dell'esame di Maturità? Perché la comunicazione non verbale copre circa il 90% della nostra comunicazione, ed è la più difficile di controllare. Si comunica non solo con le parole, ma anche con lo sguardo, i movimenti del corpo, il tono della voce: saper gestire questi aspetti significa poter controllare il processo di comunicazione con la commissione e soprattutto le nostre emozioni (che si sa, alla maturità possono giocare brutti scherzi!).

Comunicazione non verbale: esempi

A volte, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo proprio a gestire il nostro modo di parlare, muoverci o indirizzare lo sguardo verso l'altro: ecco perché possiamo incappare in fraintendimenti, e sentirci dire che siamo arroganti o aggressivi quando il nostro intento iniziale era tutt'altro. Com'è possibile?

Secondo la dott.ssa Manna, tutto nasce da un'errata gestione della comunicazione non verbale. "È sufficiente un tono della voce troppo alto, una gesticolazione troppo invadente, dei movimenti che tendono ad entrare con troppa veemenza nello spazio dell'altro", e il gioco è fatto: l'interlocutore può avere la percezione di essere aggredito. Ma anche l'opposto può essere controproducente: un tono di voce troppo basso può comunicare insicurezza, indecisione, voglia di nascondersi; le braccia incrociate possono indicare chiusura. Non parliamo naturalmente di scelte coscienti, ma totalmente inconsce, che capitano più facilmente in momenti di stress o difficoltà, come quelli che si vivono ad esempio durante un'interrogazione.

I gesti e i movimenti sono due pilastri della comunicazione, specialmente per noi italiani, che all'estero siamo conosciuti proprio per la nostra tendenza a "gesticolare" molto per accompagnare le nostre parole nel discorso. Ma in alcuni casi questi possono risultare eccessivi: "Quando i movimenti sono molto intensi, gesticolare può infastidire, perché mette ansia" spiega la dott.ssa Manna "Meglio usare dei movimenti lenti, che diano armonia al discorso e quindi alla comunicazione".

Ma cosa fa di noi delle persone davvero brave a comunicare (e dunque, magari anche a far bella figura durante un'interrogazione)? Anche qui la dottoressa non ha dubbi: "la capacità di ascoltare, di non partire sempre da sé stessi ma dare valore al discorso dell'altro, relativizzando il suo punto di vista". Ascoltare, quindi, senza interrompere, è il primo punto da tenere a mente. E subito dopo, rispondere in modo pacato, con un tono di voce medio e una postura aperta e positiva.

Linguaggio del corpo: come gestirlo all'esame nella pratica

Rispondendo alle domande degli studenti intervenuti, la dott.ssa Manna ha stilato un piccolo vademecum sulla gestione del linguaggio del corpo durante l'esame di Maturità. Vediamolo insieme.

  • Scegli vestiti che ti fanno sentire a tuo agio, ma sempre con gusto: utilizza un abbigliamento adatto al contesto e non troppo trasgressivo, per non correre il rischio che questo venga interpretato come un gesto di sfida. Meglio scegliere colori brillanti che trasmettano positività, come il lilla o l'arancio. No invece a colori che comunichino il bisogno di nascondersi e restare nell'anonimato: devi trasmettere buonumore a chi ti ascolterà.
  • Mantieni alto prima di tutto il tuo livello di ascolto: non interrompere i membri della commissione mentre parlano e ascolta attentamente le domande. Ricorda che stare in silenzio non rappresenta affatto una debolezza, tutt'altro: nei casi opportuni denota capacità di riflettere e pensare.
  • Mantieni una postura dritta e uno sguardo alto. Guarda negli occhi i tuoi interlocutori, ma senza fissarli a lungo. Non incrociare le braccia mentre parli.
  • Sorridi! Anche quando i contenuti non saranno eccelsi, il sorriso denoterà positività, sicurezza e apertura, che ben disporranno la commissione esaminatrice.
  • Cerca di non andare all'esame con un carico eccessivo di preoccupazioni. Sappiamo bene che l'esame è probabilmente il momento più importante del tuo percorso scolastico e che come tale meriti tutta la tua attenzione. Ma l'ansia può giocare brutti scherzi, e arrivare all'esame nel modo più rilassato possibile può migliorare di molto la tua performance di quei giorni. Per questo c'è un ultimo consiglio che ci sentiamo di darti:
  • Cerca di "guardarti dall'esterno". Questa è la cosa più difficile da fare, ma anche la più importante. Il tuo interlocutore percepisce ogni gesto o sguardo di paura: per questo devi cercare di guardarti come se fossi in uno specchio e visualizzare quale percezione dai all'esterno di te in quel momento. Prova poi a modularla sulla base delle emozioni che vuoi far arrivare all'esterno e, finalmente, comunica te stesso al meglio.

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