Come tradurre il supino in latino
Come si traduce il supino in latino? Scopri in questa guida la forma passiva e attiva del supino e la spiegazione con frasi esemplificative
Indice
Come tradurre il supino in latino: introduzione
Quando osserviamo un paradigma di un verbo in latino, oltre a trovare la forma della prima persona del presente indicativo, la seconda dello stesso tempo, la prima del perfetto e l'infinito del verbo, troviamo anche un nome verbale denominato supino. Questo non è presente in italiano ma in latino è fondamentale! Per questo oggi vi spiegheremo come tradurre il supino in latino in tutte le sue forze possibili. Premettiamo che le frasi tradotte dovranno essere ordinate seguendo le nostre abitudini grammaticali e strutturali.
Come si forma
Per prima cosa dobbiamo tenere in considerazione che il supino è un nome verbale facente parte della quarta declinazione dei nomi. Di questo, a differenza dei nomi che seguono questo schema, si conservano solo due casi: la desinenza dell'accusativo in -UM e dell'ablativo in -U. Rispettivamente queste hanno valenza attiva e passiva sul verbo, così come si può constatare leggendo il paradigma. In alcuni verbi il tema del supino non è presente; ma la maggior parte delle volte è sostituito da costrutti.
Come tradurre il supino attivo
Adesso, in ambito di traduzione, vediamo come trattare il supino attivo con desinenza -UM. Per prima cosa dobbiamo tener conto che questa forma viene usata per esprimere movimento. I verbi, all'interno di una qualsiasi frase, che presentano questa costruzione hanno il compito far capire che si tratta di un accertato movimento o di un fine a quest'ultimo collegato. La traduzione dal latino all'italiano non sarà lineare ma godrà di una piccola modifica che trasformerà la frase in una subordinata finale con valore implicito. Poniamo l'esempio con una frase già tradotta in italiano ma da riordinare la sua struttura sintattica: ci troveremo davanti ad una traduzione come "le truppe arrivarono da cesare (a) chiedere soldi".
Come tradurre il supino passivo
Occupiamoci invece della forma del supino uscente in -U. Per prima cosa, grazie ad esso, sappiamo che si tratta di una frase con attività passiva. Sotto questa forma ricopre il ruolo di ablativo di limitazione (forma risalente al latino di livello classico dell'età repubblicana) e si trova sempre affiancato ad aggettivi qualificativi come difficilis, facilis, ecc. Se mai ti dovessi imbattere in una frase con valore passivo, devi sapere che in italiano questo si trasformerà in un infinito e anterrà solo la forma passiva. L'unica cosa che verrà mantenuta nella traduzione è la passività. Per esempio: analizziamo la frase "difficilis actu". La traduzione corrisponderà ad un "facile a farsi/da farsi".
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