LE DOMANDE IMPOSSIBILI DI GOOGLE - “Sei in un corridoio con le pareti di pietra e ti appare davanti il Principe delle tenebre, che fai?” Sembra una di quelle domande perfette per ingannare il tempo nelle serate estive e invece è un quesito a cui potresti davvero dover rispondere durante un colloquio di lavoro. Se ambisci a lavorare in una multinazionale come Google, per esempio, il tuo curriculum non basta più. Ci vuole ben altro per convincere i recruiter.
QUESTIONE DI RISPOSTE - Ci vuole la risposta giusta, anzi, ci vuole la risposta adatta. Di fronte a domande come: "Quante palle da golf stanno in uno scuolabus?", infatti, è impossibile parlare di giusto o sbagliato. I parametri valutati, infatti, sono altri e sono diversi a seconda dell’argomento. I quesiti di natura algoritmica, per esempio, vogliono testare la vostra capacità di ragionare in maniera, quelli più assurdi, invece, sono un modo di verificare la vostra perseveranza e la vostra capacità di dare vita ad un piccolo brainstorming a partire da un piccolo problema. Infine le domande di Fermi, ossia quelle che prevedono che voi facciate una stima di qualche grandezza, sono state studiate appositamente per capire se siete in grado di coniugare creatività e razionalità.
Come scrivere un Curriculum Vitae
Avere un buon curriculum ormai non basta più. Occorrono anche flessibilità mentale, creatività e disponibilità al cambiamento. Tutte doti che devono emergere durante i colloqui che, quindi, si stanno sempre più trasformando in veri e propri test difficilissimi da affrontare come racconta William Poundstone nel libro “Sei abbastanza sveglio per lavorare in Google?” da cui abbiamo scelto dieci tra le domande più complicate. Sapresti cavartela? Scoprilo...