Come si vota alle elezioni del 25 settembre: guida

Come votare alle elezioni politiche? Fac-simile della scheda elettorale, soglia di sbarramento, coalizioni, divieti e voto nullo. Ecco come si vota

Come si vota alle elezioni del 25 settembre: guida
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Elezioni 25 settembre

Guida al voto delle elezioni del 25 settembre
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Le elezioni politiche del 25 settembre sono ormai dietro l'angolo. Per moltissimi ragazzi questo sarà il primo voto di sempre: un voto molto importante, perché queste elezioni contribuiranno a ridisegnare la composizione del Parlamento italiano, che da quel momento potrà legiferare e sceglierà il prossimo Presidente del Consiglio dei Ministri. Verranno eletti 600 rappresentanti, non più 945.

Ma come si vota? Quali sono le cose da tenere a mente per capire esattamente come esprimere la propria preferenza senza correre il rischio di annullare la scheda o vedere il proprio voto disperso? Vediamolo in questa guida!

Chi può votare

Per la prima volta, tutte le persone maggiorenni iscritte alle liste elettorali del proprio comune possono votare i propri rappresentanti sia alla Camera che al Senato. In precedenza, solo i maggiori di 25 anni potevano votare al Senato.

Sono escluse dal voto tutti coloro che hanno subito condanne penali definitive, con pene superiori ai 5 anni di età o ergastolo. I detenuti con pene inferiori possono votare all’interno delle carceri.

Quanti giorni si vota

Diversamente dal passato, i seggi resteranno aperti solo un giorno: domenica 25 settembre, dalle ore 7 alle 23

Cosa portare al seggio il giorno delle elezioni

Il giorno delle elezioni dovrai portare con te la tua tessera elettorale e un documento di riconoscimento, anche scaduto, se non hai fatto in tempo a rinnovarlo: l'importante è che sul documento ci sia una tua foto.

Cosa è vietato portare al seggio

Al seggio non puoi ovviamente portare armi, ma neppure il cellulare: è vietato infatti fare foto alla scheda elettorale.

Non puoi inoltre usare materiali diversi dalla matita copiativa che ti verrà fornita per votare.

Come funziona la legge elettorale

La legge attuale in vigore è definita Rosatellum, un sistema misto maggioritario e proporzionale. Cosa significa? Che In ogni ramo del Parlamento:

  • Il 37% dei rappresentanti si elegge con il sistema maggioritario nei collegi uninominali (146 alla Camera e 74 al Senato),
  • Il 61% dei rappresentanti si elegge con il sistema proporzionale nei collegi plurinominali (245 alla camera e 122 al Senato)
  • Il 2% dei rappresentanti si elegge con il voto dall’estero, mediante un sistema proporzionale con voto di preferenza su base circoscrizionale.

Cosa significa sistema maggioritario

Il sistema maggioritario aiuta sorattutto i partiti legati a coalizioni: quelli, cioè, che corrono nello stesso schieramento di altri partiti. Chi ottiene un voto in più rispetto agli altri ottiene la maggioranza dei seggi in Parlamento.

Altra cosa importante da sapere: l'Italia è divisa in collegi elettorali. In ogni collegio le singole liste corrono una contro l'altra con uno specifico candidato. Si parla per questo di collegi uninominali. Chi arriva primo si aggiudica il seggio.

Cosa significa sistema proporzionale

Il sistema proporzionale fa in modo che un partito ottenga una percentuale di seggi in Parlamento sulla base dei voti presi alle elezioni.

Nella pratica, se una lista ottiene il 10% dei voti avrà il 10% dei seggi in Parlamento.

Collegi uninominali e collegi proporzionali

Anche se l'Italia conta 20 regioni, le circoscrizioni elettorali non seguono esattamente questa divisione:

  • Alla Camera le circoscrizioni sono 28
  • Al Senato sono 20

A ogni regione, a seconda del numero di abitanti, vengono assegnati un numero variabile di collegi plurinominali: per ogni collegio plurinominale sono indicati uno o più collegi uninominali.

Nei collegi plurinominali si elegge più di un rappresentante (questi sono assegnati con il proporzionale), mentre in quelli uninominali se ne elegge solo uno (questi sono assegnati col maggioritario).

Com'è fatta la scheda elettorale

Alle elezioni del 25 settembre ti troverai a dover apporre un segno su due schede diverse:

  • Una scheda gialla per il Senato
  • Una scheda rosa per la Camera

Ma come sono fatte queste schede?

In ciascuna troverai alcuni rettangoli, divisi a loro volta in altri riquadri. I rettangoli grandi sono le coalizioni, che contengono più partiti, ciascuno dei quali presenta alcuni nomi. In cima al grande rettangolo trovi i nome del candidato al collegio uninominale, mentre gli altri nomi sono candidati ai collegi plurinominali.

Vediamo due fac-simile di scheda.

Fonte: photo-courtesy
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Come si vota il 25 settembre

Nella pratica, quindi, come si vota?

Ti verrà chiesto di tracciare una X in entrambe le schede, in questo modo:

  • Sul simbolo del partito o della coalizione che vuoi votare: il tuo voto verrà assegnato sia ai candidati al plurinominale del partito che hai votato, sia al candidato all'uninominale;
  • Sul nome del candidato all'uninominale: il tuo voto andrà al candidato all'uninominale e poi ripartito fra tutti i partiti che lo sostengono;
  • Sia sul simbolo del partito che sul candidato all’uninominale.

Quando si annulla il voto

Il tuo voto viene annullato se esprimi il voto disgiunto, ovvero se tracci una X sul simbolo di un partito o di una coalizione e un'altra X sul nome di un candidato di una coalizione diversa.

Le soglie di sbarramento

Il tuo voto potrebbe non finire al partito che hai scelto in alcuni casi, a causa della cosiddetta soglia di sbarramento. Cosa significa?

Che un partito, per poter entrare in Parlamento nella quota proporzionale, deve raggiungere almeno il 3% dei voti validi a livello nazionale (con alcune eccezioni a livello regionale).

Ma questo vale anche per le coalizioni: ciascuna coalizione deve infatti raggiungere almeno il 10% dei voti.

Cosa succede se non si arriva alla soglia?

  • I voti delle liste che superano l'1% ma non arrivano al 3% vengono ripartiti proporzionalmente nelle liste alleate;
  • Se un partito non raggiunge neppure l'1%, i voti vanno dispersi: ovvero, non vengono ripartiti.

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