Come si svolge l'esame pratico per il conseguimento della patente B
Come si svolge l'esame pratico di guida per il conseguimento della patente B? Ecco cosa sapere e come superarlo con successo
Indice
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Come si svolge l'esame pratico per il conseguimento della patente B
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Svolgimento dell’esame pratico per la patente B
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Cosa chiedono all'esame pratico di guida per la patente B?
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Per cosa si viene bocciati all'esame pratico della patente?
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Quanti errori si possono fare all'esame di guida pratico B?
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Come si svolge l'esame pratico per il conseguimento della patente B
La patente B è, con ogni probabilità, la più nota tra le licenze di guida attualmente previste in Italia, dal momento che consente di guidare le comuni automobili. Sapere cos’è, però, non basta a superare l’esame pratico di guida previsto per il conseguimento di questa patente. È fondamentale, infatti, sapere come si svolge l’esame di guida pratico per la patente B, cosa viene richiesto agli esaminandi e quali errori non si devono assolutamente commettere.
Svolgimento dell’esame pratico per la patente B
Prima di tutto è importante ricordare alcune informazioni utili per tutti coloro che intendono conseguire la patente di guida B.
L’età minima è fissata attualmente a 18 anni. L’esame per la patente B consiste in una prova di teoria e in una di pratica di guida, ma chi ha la patente A1 o A2 o A o B1 può conseguire la licenza B svolgendo esclusivamente la prova pratica di guida.
Chi non è in possesso delle licenze appena citate deve sapere che, mentre per l’esame teorico per la patente B si hanno a disposizione 2 prove in 6 mesi (a partire dalla data di presentazione della domanda), per l’esame pratico di guida sono previsti 3 tentativi nell’arco di 11 mesi (a partire dal mese successivo alla data di superamento dell'esame teorico e del rilascio del cosiddetto “foglio rosa”).
L’esame pratico di guida può essere sostenuto in un Ufficio della Motorizzazione Civile (UMC) oppure presso la sede di un’autoscuola.
Il veicolo utilizzato per lo svolgimento dell’esame pratico per la patente B deve essere a quattro ruote e di categoria B, capace di sviluppare una velocità di almeno 100 km/h. L’articolo 121 del Codice della Strada prevede, inoltre, che il veicolo sia dotato di doppi comandi (almeno per quanto riguarda il freno e la frizione). Al fianco dell’esaminando deve esserci un istruttore di guida in possesso di abilitazione in corso di validità. Il veicolo usato può essere munito di cambio automatico o manuale, ma, in caso di prova pratica sostenuta su un veicolo con cambio automatico, sulla patente di guida sarà annotato il codice UE armonizzato "78" e al titolare della licenza guida sarà preclusa la possibilità di guidare veicoli dotati di cambio manuale.
Le sedute di esame pratico di guida sono organizzate in modo tale da garantire 40 minuti per candidato e la prova su strada non può durare meno di 25 minuti. La prova si articola in 3 fasi:
- verifica della capacità di prepararsi a una guida sicura;
- manovre di guida;
- comportamento nel traffico.
Cosa chiedono all'esame pratico di guida per la patente B?
Nella prima fase dell’esame pratico di guida per la patente B, il candidato deve dimostrare di essere in grado di completare le seguenti operazioni:
- regolazione del sedile in posizione corretta per la guida;
- regolazione di specchietti retrovisori, cinture di sicurezza, poggiatesta;
- controllo della chiusura delle porte dell’autovettura;
- controllo dei livelli dell’olio e controllo o utilizzo di almeno 2 dispositivi tra pneumatici, sterzo, freni, dispositivi di segnalazione acustica e luminosa.
Per quanto riguarda, invece, la seconda fase, l’esaminando deve completare almeno 2 delle seguenti manovre di guida (una a marcia indietro):
- marcia indietro in linea retta o con svolta a destra o sinistra, mantenendosi nella corsia corretta;
- inversione del veicolo, con marcia avanti e marcia indietro;
- parcheggio del veicolo e uscita dallo spazio di parcheggio;
- frenata di precisione rispetto a un punto di arresto predeterminato (l'esecuzione di una frenata d’emergenza è considerata opzionale).
Infine, nella terza e ultima fase, al candidato è richiesto di saper eseguire in sicurezza le seguenti azioni in condizioni normali di traffico:
- eseguire una partenza da fermo;
- guidare su strada rettilinea, con attenzione al comportamento dei veicoli provenienti dalla direzione opposta;
- guidare in curva;
- affrontare e superare incroci e raccordi;
- eseguire una svolta a destra e a sinistra e cambiare corsia;
- entrare/uscire dall'autostrada o altra strada assimilabile;
- eseguire un sorpasso o un superamento di ostacoli;
- gestire in sicurezza elementi e caratteristiche stradali speciali (se del caso): rotonde, passaggi a livello, fermate di autobus/tram, attraversamenti pedonali, guida su lunghe salite/discese, gallerie;
- rispettare le necessarie precauzioni nello scendere dall’automobile.
Per cosa si viene bocciati all'esame pratico della patente?
Con la circolare numero 21284 del 28/09/2016, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto chiarezza sui criteri per la formulazione del giudizio al termine dell’esame pratico di guida.
Nella circolare in questione, il Ministero ha richiamato il punto 9 dell'allegato II al decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59, ricordando che la valutazione dell’esame deve prendere in considerazione la padronanza dimostrata dall’esaminando nel controllare il veicolo e nell'affrontare in piena sicurezza il traffico, con particolare attenzione ad alcuni aspetti come l’atteggiamento prudente e il senso civico e la capacità di adottare uno stile di guida “confacente e sicuro” in relazione alle condizioni meteo, della strada e del traffico.
A tutto ciò, tramite la suddetta circolare, il Ministero ha aggiunto un’ulteriore indicazione: in fase di valutazione, l’esaminatore deve tenere anche conto “del particolare stato emotivo dei candidati, che si trovano a effettuare un test delicato e impegnativo”.
Per ulteriore chiarezza, nella circolare del Ministero è stato poi menzionato esplicitamente ciò che “certamente” deve comportare l’immediato giudizio di “non idoneità” e, cioè, l'intervento dell'accompagnatore sui doppi comandi (o su altri dispositivi del veicolo) al fine di scongiurare possibili situazioni di pericolo oppure la violazione di una norma che comporta (anche in caso di recidiva) la sospensione della patente.
In caso, invece, di altra manovra errata da parte del candidato (da intendersi come comportamento di guida o infrazione a una norma che non comporta la sospensione della patente), l’indicazione del Ministero è quella di consentire all’esaminando di ripetere la manovra: un ulteriore errore comporta, però, anche in questo caso, la bocciatura.
Quanti errori si possono fare all'esame di guida pratico B?
In chiusura della già citata circolare numero 21284 del 28/09/2016, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito che Il giudizio finale sull’esame pratico di guida è rimesso alla “prudente valutazione” dell'esaminatore, che deve tenere conto “del numero e della gravità degli errori” commessi dal candidato, nonché dal generale "senso di sicurezza" percepito dall’esaminatore stesso.
Il numero di errori commessi è, quindi, un parametro importante in sede di valutazione dell’idoneità dell’esame, anche nel caso della prova di pratica di guida per conseguire la patente B. Ciò nonostante, non esiste una indicazione precisa sul numero massimo di errori che è possibile commettere, se si eccettua il richiamo del Ministero a ciò che “certamente” determina il non superamento dell’esame e ciò che invece, in quanto comportamento di guida o infrazione a una norma che non comporta la sospensione della patente, prevede la possibilità per il candidato di ripetere la manovra errata commessa (la bocciatura è prevista in caso di nuovo errore).
Diverso è il discorso per quanto riguarda i tentativi a disposizione dei candidati in caso di mancato superamento dell’esame: per quanto riguarda l’esame pratico per conseguire la patente B, come già sottolineato, si hanno a disposizione 3 tentativi nell’arco di 11 mesi (che scattano dal mese successivo al giorno in cui viene superato l'esame teorico e si riceve il “foglio rosa”).
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