Le migliori penne per la scuola e lo studio: gel, sfera, cancellabili, stilografiche

Guida alla scelta delle migliori penne per la scuola e lo studio: cosa bisogna sapere, quali sono le principali tipologie e che caratteristiche hanno.

Le migliori penne per la scuola e lo studio: gel, sfera, cancellabili, stilografiche
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Come scegliere le penne più adatte per la scuola e lo studio

Penna
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In un mondo sempre più digitale, saper scegliere le penne giuste per la scuola e lo studio è ancora oggi fondamentale. A scuola e in casa, spesso, è necessario annotare alcuni concetti chiave velocemente e in maniera precisa, così da poterli capire e memorizzare in modo più facile. Nonostante la scrittura digitale abbia ormai affiancato o addirittura, in alcuni ambiti, soppiantato quella tradizionale, esistono sul mercato penne per ogni tipo di esigenza. Per scegliere le penne più adatte per la scuola e lo studio è necessario, quindi, analizzare le tipologie e le caratteristiche principali. Ancora prima, però, è fondamentale capire perché scrivere a mano è così importante per l’apprendimento e la memoria

Le tipologie di penne e le loro caratteristiche

Per scegliere le penne più adatte per la scuola e lo studio è necessario conoscere tutte le opzioni a disposizione, analizzandone le principali caratteristiche. Le soluzioni principali per gli studenti che devono prendere appunti per lo studio sono quattro:

  • la penna cancellabile
  • la penna stilografica (stilo);
  • la penna a sfera (biro);
  • la penna roller/penna gel;
  • la penna digitale.

Penne cancellabili

Le penne cancellabili sono l'ideale per chi ha bisogno di "tornare" sui suoi passi quando si tratta di scrivere, correggendo i propri errori ed evitando che questi vengano evidenziati dal classico "segno rosso" o altra cancellatura. Vengono consigliate soprattutto ai più piccoli nel passaggio dalla matita alla penna perchè la possibilità di cancellare eventuali errori da' sicurezza a chi è alle prime armi con la scrittura.

Le penne stilografiche

Le penne stilografiche funzionano grazie ai principi di gravità e capillarità: l’inchiostro scende dal serbatoio al pennino per lasciare la sua traccia sul foglio. Ne esistono principalmente di 3 tipi:

  • le penne stilografiche a cartuccia (una volta esaurito l’inchiostro si sostituisce la cartuccia);
  • le penne stilografiche a converter (l’inchiostro viene ricaricato ogni volta che finisce);
  • penne stilografiche a stantuffo (non è prevista una cartuccia e viene ricaricato all’occorrenza il serbatoio interno). Tra queste tipologie, in virtù della sua maggiore praticità, la penna stilografica a converter è quella più diffusa.

La penna stilografica, però, per il suo funzionamento (e non solo), non è particolarmente indicata per chi ha bisogno di prendere numerosi appunti: questo modello, oltre che costoso, è estremamente delicato e va maneggiato con cura. Tra i suoi punti a favore, invece, spiccano la maggiore espressività e fluidità del tratto, molto sensibile ai movimenti di polso dello scrittore.

Le penne a sfera e penne gel

Le penne roller e le penne gel possono essere considerate varianti delle penne a sfera. Il meccanismo di trasferimento dell’inchiostro su carta è, infatti, il medesimo, ma a cambiare è l’inchiostro usato (a base acquosa per le penne roller e gel per le penne a gel), che assicura un tratto più continuo e fluido e, quindi, più funzionale.

I contro, in questi casi, sono legati al fatto che questi tipi di inchiostro ci impiegano più tempo ad asciugarsi e, su tipologie di carta più sottili, potrebbero “trapassare” il foglio.

Non solo: queste penne tendono a seccarsi rapidamente senza cappuccio e, quindi, hanno una durata più breve rispetto alle penne a sfera “tradizionali”.

Penne digitali

Una menzione particolare, infine, va alle penne digitali, il cui design riproduce in tutto e per tutto quello delle penne classiche: questi oggetti tecnologici permettono di digitalizzare il testo scritto e salvarne una copia su tutti i dispositivi a essi associati.

Le penne e le funzioni più adatte per lo studio

Dare una forma logica agli appunti è, talvolta, complicato, ma può rivelarsi decisivo ai fini della memorizzazione dei concetti scritti. A questo scopo possono rivelarsi particolarmente utili le penne multicolore: si tratta di modelli particolari di penne che, al loro interno, contengono più cannucce di inchiostro di colore diverso (in genere 3 o 4), utilizzabili di volta in volta con un semplice meccanismo a pressione.

Tra le penne più adatte per la scuola e, in particolare, per lo studio ci sono, infine, le penne cancellabili, dotate di inchiostri che possono essere rimossi dalla carta.

I modelli tradizionali hanno in dotazione un gommino a mescola dura, ma negli ultimi anni si sono diffuse le penne con inchiostro termosensibile, che può essere cancellato sfregando sul tratto di scrittura il tappino delle penne stesse (in caucciù): il calore generato permette di rimuovere quanto scritto e rendere così più pulita l’eventuale correzione di un errore.

Perché scrivere a mano aiuta a memorizzare

Sono diversi gli studi scientifici che hanno dimostrato che scrivere aiuta a memorizzare. Ma cosa significa, oggi, scrivere? Negli ultimi anni, il concetto di scrittura è mutato, complice la diffusione di computer, pc, tablet e smartphone. Alcuni ricercatori, proprio per questo, hanno sentito l’esigenza di approfondire le differenze tra scrittura tradizionale e scrittura digitale, così da capire quale delle due tipologie sia di maggiore aiuto per chi vuole apprendere e memorizzare concetti.

A questo proposito è possibile citare due studi (uno realizzato tra il 2017 e il 2020 dalla Norwegian University of Science and Technology e pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Psychology e l’altro firmato da un team di ricercatori dell'Università di Tokyo e pubblicato nel 2021 sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience) che sono arrivati alla stessa conclusione: la scrittura a mano su un foglio, rispetto alla scrittura digitale, stimola maggiormente l’attività cerebrale e permette di ricordare meglio i concetti scritti.

L’evoluzione della penna nel corso degli anni

Parlare solo della contrapposizione tra scrittura tradizionale e scrittura digitale potrebbe portare fuori strada: la scrittura analogica e, in particolare, la scrittura per mezzo della penna, ha vissuto un’importante evoluzione nel corso del tempo.

I primi rudimentali esempi di penna risalgono addirittura ai tempi degli antichi Egizi, che utilizzavano sui papiri cannucce naturali realizzate con steli di piante e, come inchiostro, soluzioni gommose a base di polvere di carbone e sostanze vegetali.
Greci e Romani ereditarono l’utilizzo degli steli di piante come penne sulle pergamene, ma introdussero anche i primi stili metallici per incidere tavolette ricoperte di cera.

Lazlo Biro, inventore della penna Biro, appunto
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L’introduzione del calamaio, abbinato all’uso delle penne d’uccello, risale invece ai secoli V e VI d.C. (durante il Medioevo si diffuse poi l’utilizzo delle penne d’oca).

I primi rudimentali esempi di penna stilografica risalgono all’Ottocento del millennio scorso: la svolta arrivò nel 1884, anno in cui Lewis Waterman, americano, di professione assicuratore, brevettò una penna con un foro sulla punta, utile a far entrare aria e impedire così perdite d’inchiostro.

Nel corso degli anni successivi la penna stilografica diventò estremamente diffusa ma, nel 1938, il giornalista ungherese László Biró inventò la penna a sfera grazie a una duplice intuizione: come inchiostrò utilizzò quello usato per stampare i giornali (che si asciugava più velocemente) e sulla punta della penna collocò una piccola sfera mobile, in grado di raccogliere inchiostro dalla cartuccia interna alla penna durante la scrittura e riversarlo sul foglio in modo costante e misurato. La penna a sfera, o penna a biro dal nome del suo inventore, si impose sul mercato grazie alla sua praticità ed economicità.

L’ultima tappa dell’evoluzione storica della penna conduce ai giorni nostri, con la nascita della penna digitale, in grado di digitalizzare il testo che viene scritto manualmente.

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