Come costruire la proposizione completiva volitiva in latino

La guida di latino sulla proposizione completiva volitiva: ecco cos'è, come si forma, come riconoscerla ed esempi per capirla bene

Come costruire la proposizione completiva volitiva in latino
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Introduzione

Come costruire la proposizione completiva volitiva in latino
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Il latino è la lingua madre degli italiani, difatti l'italiano deriva appunto dal latino; tuttora oggi, alcuni termini sono riportati nella nostra lingua. La grammatica è abbastanza complessa e presenta perlopiù gli stessi termini di quella italiana.

Comporre una frase in latino non è molto semplice, se non si è fatto uno studio approfondito sulle basi. I verbi sono coniugati come quelli italiani e ci sono inoltre altre componenti simili come ad esempio: le preposizioni, i nomi, gli articoli, gli aggettivi e gli avverbi.

Le frasi in latino vengono analizzate in maniera più approfondita tecnicamente. Purtroppo questa lingua nella maggior parte dei casi è studiata solo in alcuni licei. In questa guida sarà illustrato dettagliatamente come costruire la proposizione completiva volitiva in latino.

Valore delle subordinate volitive

Le completiva volitive in latino sono le subordinate che corrispondono alle soggettive, oggettive che hanno appunto forma volitiva perché sono rette da un verbo di volontà, di desiderio, di sforzo e di intenzione, come: ammonire, incitare, ordinare, persuadere, pregare, desiderare, implorare, ecc.

La volitiva completiva completa quindi il senso del verbo ed esprime una volontà. In latino, vediamo questi tipi di proposizione in dipendenza dai verbi cosa significano:

  • esortare, consigliare, ordinare (suadeo, moneo, impero);
  • pregare, chiedere, domandare (oro, rogo, peto, quaero).

Rendere le subordinate volitive

Quando ci troviamo in dipendenza di questi verbi, troviamo ut / ne congiuntivo presente / imperfetto. Per rendere efficacemente in italiano questo costrutto e interpretare al meglio il senso della frase, devi tradurre nel seguente modo:

  • forma esplicita: "che" / "che non" congiuntivo;
  • forma implicita: "a", "a non" / "di","di non" infinito.

Studiare le funzioni delle volitive

Solo il contesto e il verbo reggente consentono di capire se ut / ne congiuntivo introducono una proposizione finale o una completiva volitiva.

In generale, la completiva volitiva completa il senso della reggente che da sola non avrebbe senso, mentre nella finale che indica lo scopo per cui si compie l'azione espressa nella reggente, quest'ultima ha senso anche da sola. Infatti le completive volitive fungono da complemento diretto cioè soggetto o oggetto, mentre le finali fungono da complementi circostanziali come il complemento di fine.

Per esempio nella frase, "Cura ut valeas" che vuol dire "Cerca di star bene", la reggente da sola non si regge. Invece, nella frase: "Venitis ut ludos videatis" che significa "Venite per vedere i giochi", la reggente si regge da sola.

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