Come avviene la riproduzione umana

Riproduzione umana, come avviene: l'apparato maschile e femminile, il ciclo mestruale, la fecondazione e le fasi del parto

Come avviene la riproduzione umana
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Come avviene la riproduzione umana

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Gli esseri umani si riproducono sessualmente producendo i gameti. Nel maschio ci sono gli spermatozoi nella femmina invece le cellule uovo o ovuli.
Questi gameti unendosi nella fecondazione formano lo zigote: la prima cellula di un nuovo organismo. La fecondazione è interna. Infatti i gameti maschili vengono immessi nel corpo femminile con l’accoppiamento. Per questa ragione gli apparati riproduttori (detti anche genitali) sono complementari. L’apparato femminile oltre la produzione di ovuli ha un’altra funzione: accogliere e nutrire l’ovulo fecondato per nove mesi e, al termine dello sviluppo embrionale, partorire un nuovo essere umano.

L'apparato maschile

L’apparato maschile produce i gameti maschili nei testicoli. Ogni testicolo contiene i tubuli seminiferi, una rete di canalicoli che produce centinaia di milioni di spermatozoi al giorno. Questo processo è detto spermatogenesi. Con l’accoppiamento gli spermatozoi passano ai condotti deferenti che sfociano nell’uretra (la parte terminale dell’apparato riproduttivo e urinario). Durante questo tragitto ricevono i secreti di tre ghiandole: le vescicole seminali, la prostata e le ghiandole di Cowper) in questa maniera formano il liquido seminale detto anche sperma che verrà poi immesso nell’organo femminile per mezzo del pene.
I testicoli producono l’ormone sessuale maschile, il testosterone che favorisce lo sviluppo sessuale nella pubertà durante la quale il tono di voce si abbassa e vi è la crescita dei peli corporei. Il testosterone controlla la spermatogenesi e influenza le pulsioni sessuali.

L’apparato femminile

L’apparato femminile si trova nell’addome e produce i gameti femminili nelle ovaie, ciascuna contenente migliaia di follicoli ovarici in cui maturano le cellule uovo. Questo processo è detto orogenesi.
Ogni mese un ovulo, giunto alla completa maturazione viene espulso dal follicolo ed entra in una delle tube. Le tube terminano nell’utero che si inserisce nella vagina, aperte verso l’esterno. Durante il rapporto sessuale nella vagina penetra il pene. Inoltre da questa transitano i flussi mestruali mensili e passa il feto durante il parto.
I genitali esterni (nel complessi chiamati vulva) sono completati dalle piccole labbra e dalle grandi labbra. L’uretra non ha nessuna funzione della riproduzione e si trova al di sopra della vagina.
Le ovaie producono gli ormoni sessuali femminili: estrogeni e progesterone (o ormone progestinico).

Il ciclo mestruale

Il ciclo mestruale consiste nell’espulsione degli ovuli dai follicoli ovarici. Il fenomeno comincia tra gli 11 e il 14 anni di età con il menarca (la prima mestruazione) e continua per circa 30-40 anni per poi terminare con la menopausa (solitamente dopo i  50 anni di età).
Il ciclo mestruale dura all’incirca 28 giorni ed è il risultato del’azione di quattro ormoni prodotti dall’ipofisi e dalle ovaie, il tutto sotto il controllo dell’ipotalamo. Dal primo giorno del ciclo l’ipofisi inizia a produrre l’ormone FSH (follicostimolante) che stimola la maturazione dell’ovulo all’interno del follicolo. L’ FSH stimola inoltre il follicolo a produrre gli estrogeni degli ormoni che agiscono sull’endometrio (una mucosa che ricopre la cavità interna dell'utero) facendo così moltiplicare le cellule che costituiscono l’utero.

A questo punto l’endometrio si ispessisce preparandosi, grazie ad un incremento dell’irrorazione sanguigna, per l’eventuale annidamento di un ovulo fecondato.

Nella seconda settimana dei ciclo gli estrogeni ovarici nel sangue raggiungono la concentrazione massima e inducono l'ipofisi e ridurre la produzione di FSH e iniziare quella di un secondo ormone, l'LH (luteinizzante). Quest'ormone agisce sull'ovaia provocando l'ovulazione, la rottura del follicolo ovarico e l'espulsione dell'ovulo che avviene approssimativamente al 14° giorno del ciclo. L'uovo entra nella tube e si dirige verso l'utero. Mentre percorre la tube può essere fecondato mentre quando giunge all' utero non è più fecondabile. Nel frattempo il follicolo scoppiato si trasforma nel corpo luteo, un corpicciolo giallastro che produce un altro ormone ovarico, il progesterone che mantiene integra e pronta per al'annidamento la mucosa dell'endometrio. Se la fecondazione non avviene, i livelli di progesterone e di estrogeni diminuiscono drasticamente e di conseguenza il ciclo termina. 

La mucosa endometriale si disgrega e con essa viene espulso anche l'ovulo non fecondato: sono le mestruazioni che danno inizio a un nuovo ciclo. In caso di fecondazione l'ovulo, dopo essersi annidato nell'utero, inizia la produzione di HCG (gonadotropina corionica umana), un ormone che induce il corpo luteo e continuare la produzione di estrogeni e progesterone: l'endometrio di conseguenza non si disgrega e può iniziare la gravidanza. 

La fecondazione

La fecondazione (o concepimento) presuppone che lo sperma del maschio contentente centinaia di milioni di spermatozoi venga deposto nella vagina. Dalla vagina gli spermatozoi muovendo la "coda" e arrivano alle tube in meno di un'ora. Durante il viaggio la maggior parte degli spermatozoi muoiono e alcune centinaia arrivano a destinazione ma solamente uno riuscirà e penetrare nella cellula uovo. Una volta entrato lo spermatozoo perde la coda e unisce il suo nucleo a quello dell'ovulo che nel frattempo è diventato impenetrabile agli altri spermatozoi. La fecondazione avviene nella tube perché la cellula uovo rimane fertile solo per 12-15 ore, un tempo inferiore a quello necessario per raggiungere l'utero. Gli spermatozoi invece sono vitali per circa 48 ore. 

Dalla fecondazione alla nascita

Lo sviluppo embrionale può essere diviso in tre fasi: nei primi tre giorni successivi alla fecondazione lo zigote mentra prosegue il suo cammino nel tube effettua una serie di divisioni mitotiche. Nei mesi successivi la crescita del feto continua. Al sesto mese questo comincia a muoversi fino a rovesciarsi mettendosi a testa in giù, posizione che manterrà fino al parto. Fino al sesto mese il sistema nervoso non è completamente sviluppato per questa ragione è quasi impossibile che un bambino nato prima del settimo mese sopravviva. Al nono mese il feto raggiunge una lunghezza di 50 cm e un peso di 3-4 chilogrammi. L'utero è molto elastico infatti basti pensare che in una donna non gravida l'utero non supera i 7-8 cm di lunghezza.

Il parto

L'espulsione del feto da parte dell'utero è detta parto e avviene tra la trentottesima e la quarantaduesima settimana di gestazione (conteggiata a partire dall'ultima mestruazione). Il parto inizia con il travaglio in cui avviene la dilatazione del collo dell'utero e incominciano le ritmiche contrazioni dei muscoli uterini indotte dall'ossitocina, un ormone prodotto in grandi quantità dall'ipofisi della donna negli ultimi giorni di gravidanza.

Le contrazioni dell'utero inizialmente sono molto deboli e distanziate poi diventano sempre più forti e ravvicinate (una contrazione di un minuto ogni 2-3 minuti). Queste contrazioni inducono la donna a spingere con il diaframma e i muscoli addominali per espellere il feto. Quando il neonato esce dall'utero materno emette il primo vagito grazie al quale libera le vie respiratorie dal liquido presente e inizia a respirare con i polmoni. In seguito viene tagliato il cordone ombelicale; da quel momento il bambino potrà svolgere ogni sua funzione vitale (respirazione, nutrizione, escrezione) autonomamente. Il primo cibo del bambino è il colostro, una secrezione delle mammelle materne ricca di zuccheri e proteine ma priva di grassi. Il neonato, succhiando il colostro, stimola la madre a produrre un ormone ipofisario, la prolattina che insieme l'ossitocina stimola la produzione del latte che comincia dopo due giorni. 

Le fasi del parto

  • Durante il travaglio il collo dell'utero deve raggiungere i dieci centimetri di diametro per permettere il passaggio della testa del neonato. Avviene anche la rottura del sacco amniotico con la fuoriuscita del liquido (la cosiddetta "rottura delle acque").
  • La fase di espulsione di norma avviene in 20-50 minuti, mentre la dilatazione può durare anche molte ore.
  • Avvenuta l'espulsione del feto entro 15 minuti viene espulsa anche la placenta (fase di scodamento).
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