Come affrontare le domande scomode dei parenti a Natale
A Natale, con i pranzi in famiglia, arrivano inesorabili le domande scomode di amici e parenti. Ecco come dribblarle e vivere felici grazie ai consigli della psicologa
Indice
Natale: il momento delle domande scomode
Durante le vacanze di Natale la maggior parte di si trova a dover fare lo slalom tra un “E il fidanzatino?” o anche il fatidico “Quando arriva la laurea?” per non parlare del “Ma un nipotino quando ce lo fai?”. Domande talvolta banali che possono però mettere in difficoltà o far sentire sotto giudizio chi le riceve.
Quali domande evitare a Natale
Nel periodo delle festività ci si ritrova spesso insieme ad amici e parenti che non si vede da molto tempo. Per questo motivo la curiosità può essere alta ed il rischio di fare domande scomode aumenta. Ci sono alcuni temi che sarebbe meglio evitare, soprattutto se non c’è una confidenza tale da sapere se chi abbiamo davanti è a suo agio a rispondere o no. Questi temi sono tendenzialmente:
- risultati/scadenze scolastiche e lavorative: come chiedere quando sarà la laurea, quando scade il contratto o se ha avuto delle promozioni;
- relazionali: si tratta di domande intime, e si sa che spesso non viene tenuto conto della possibilità di orientamenti non eterosessuali, quindi il rischio di creare disagio è molto alto;
- figli: a meno che non sia la persona stessa a esprimere desiderio di avere figli, questo tema è sempre da evitare.
Ovviamente, oltre a questi temi, ognuno di noi può avere dei “temi caldi” di cui preferisce non parlare, per questo motivo è meglio focalizzarsi su domande più generiche e aperte così dapermettere all’altro di dire solo ciò che realmente di sente di dire.
Come reagire alle domande scomode dei parenti
Anche se salire sul tavolo e mandare tutti a quel paese sarebbe per molti meraviglioso, è importante reagire nel modo adeguato, per evitare ulteriori scontri (e può essere un buon banco di prova per altre situazioni sociali come le riunioni di lavoro). Ovviamente la modalità di reazione può dipendere da vari fattori, come carattere personale e tipologia di relazione.
Alcune strategie utili possono essere:
- chiedere prima ad altre persone (ad esempio ai genitori) di intervenire e fare da mediatori; quando vengono poste alcune domande a cui non si vuole rispondere
- usare ironia e sarcasmo. Per chi si sente a proprio agio con questa modalità di comunicazione può essere una strategia utile per affrontare situazioni simili;
- prepararsi risposte standard così da dare il “contentino”;
- spostare il focus della risposta su qualcosa di più generico e di cui è più facile parlare;
- arrabbiarsi: non c’è bisogno di urlarsi contro, ma a volte è necessario mettere dei paletti con chi non rispetta i tuoi limiti.
Come non farsi influenzare da queste domande
Per alcuni, certe domande possono essere fonte di sofferenza, proprio perché vanno a toccare argomenti delicati, momenti di difficoltà o fragilità personali. Non potendo impedire categoricamente agli altri di farci questo genere di domande, è importante imparare a gestirne gli effetti per non portarsi dietro il malumore:
- restituisci il giudizio al mittente: se percepisci del giudizio nelle domande che ti vengono fatte, ricorda che il giudizio ci da sempre più informazioni su chi lo formula che su chi lo riceve;
- dai la giusta importanza: non mettere sullo stesso piano domande e pareri che arrivano da persone per te importanti e quelle che arrivano da chi per te ha poca importanza;
- ascolta le tue emozioni: puoi sentire rabbia, tristezza, vergogna, e altre emozioni poco piacevoli. Se le reprimi però continueranno a fare ancora più male, quindi concediti di sentirle per poi lasciarle andare;
- allontanati: se il tutto diventa troppo puoi allontanarti un pò per darti il tempo di gestire le emozioni, se poi puoi farlo con qualcuno a cui vuoi bene ancora meglio;
- rispettati: persone che ti vedono una volta all’anno non conoscono le tue difficoltà, i tuoi sforzi e ciò che vivi nel quotidiano. Dai valore a ciò che sei e che sai di te.
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