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Cloud Architect, competenze e cosa fa: tutto su come lavora e quanto guadagna
Il mondo del lavoro cambia costantemente e di decennio in decennio capita di fermarsi a riflettere sulle nuove figure professionali più richieste. Un esempio lampante è quello del Cloud Architect, tra i ruoli chiave nell’ambito del Cloud Computing. Il suo compito? Provando a riassumere una serie di complesse mansioni potremmo dire che si impegna nella progettazione, creazione e gestione di tutti gli ambienti virtuali utili all’azienda, consentendo di sfruttare a pieno le potenzialità della “nuvola”.
Chi è il Cloud Architect?
Scendiamo nel dettaglio e analizziamo in maniera più specifica cosa si intende quando si parla di Cloud Architect. Questi è il principale responsabile di tutto il comparto di progettazione del sistema di Cloud Computing interno a una data compagnia.
Ciò si traduce nell’essere al vertice della piramide in materia di gestione dei server, della trasmissione delle necessarie informazioni, della loro archiviazione e, ovviamente delle piattaforme front-end.
I sistemi che vengono progettati e curati contribuiscono al fluido funzionamento della rete aziendale, facilitando l’integrazione tra hardware e software. Lo scenario ideale, che prevede dimensioni medio grandi del gruppo di lavoro, vorrebbe un Cloud Architect affiancato da figure professionali quali sviluppatori, ingegneri, tecnici e non solo.
Cosa fa il Cloud Architect?
Il mondo del cloud è sempre più importante per il funzionamento di un’azienda che, al di là del settore di riferimento, non può di certo permettersi il lusso di lavorare unicamente in analogico. La rete non è il futuro, è ormai passato e presente. Ignorarla è qualcosa di impensabile.
Sviluppare una compagnia a elevati livelli vuol dire aggiungere al proprio team delle figure tecniche specifiche in grado di aprire nuove porte e, al tempo stesso, semplificare alcuni processi produttivi.
Uno dei professionisti più richiesti è oggi il Cloud Architect, il cui compito può variare a seconda dei casi. Alcune aziende potrebbero infatti richiedere un servizio una tantum, con possibilità di interventi saltuari per la risoluzione di eventuali problematiche. Ciò vuol dire progettare e realizzare un ambiente cloud.
Il modello strutturato dovrà essere di facile utilizzo ma soprattutto dovrà adattarsi alle specifiche esigenze dell’impresa. Non esiste un sistema valido per tutti, dal momento che vi saranno sempre delle dissonanze in una certa percentuale. In altri casi, invece, si opta per l’inserimento a carattere fisso in un team lavorativo, il che si traduce nella gestione costante dell’ambiente cloud, aggiornandolo e migliorandolo qualora necessario. L’emergenza Covid ha dato una scossa anche alle società più reticenti ed è in atto una vera e propria trasformazione digitale, che nei casi migliori parte dalle radici.
Cosa si studia per diventare Cloud Architect?
Per spiegare il profilo professionale di un Cloud Architect partiamo dal percorso di studi, che in realtà va strutturato da sé, non essendoci un percorso univoco che consenta di raggiungere questa posizione.
Corso di laurea
Il primo passo è quello di conseguire una laurea in informatica o ingegneria informatica, affiancando agli esami dei percorsi formativi ulteriori, al fine di accrescere le proprie competenze in ambito pratico, ottenendo certificati utili per il proprio curriculum.
Basti pensare a IBM Cloud Computing Solution Architect o Google Certified Professional Cloud Architect.
Competenze tecniche
Guardando al fronte delle competenze tecniche, invece, partendo dalle basi si dovrebbero conoscere tutti i sistemi operativi di maggior diffusione e, al tempo stesso, uno o più linguaggi di programmazione. Il proprio bagaglio dovrebbe essere arricchito anche da un’approfondita comprensione di networking e quelle che sono le più diffuse procedure di sicurezza aziendali.
Si richiede tanto dalla figura del Cloud Architect, in grado di muoversi agilmente tra le differenti soluzioni IT, sfoggiando approfondite conoscenze dei sistemi di Cloud Computing e dimostrando d’essere in possesso di una buona comprensione del Back-End e delle sue risorse.
Parliamo di reti allo storage, hypervisor e non solo, così da poter sempre offrire alle aziende soluzioni sicure. Dev’essere capace di lavorare in gruppo e, in ambito IT, si ritroverà a collaborare a stretto contato con i Project Manager aziendali, al fine di sviluppare insieme delle applicazioni di vario genere, basate sull’uso di tecnologie cloud-oriented. Una figura tanto ricercata anche perché è particolarmente versatile. Al fine di imporsi in questo ambiente, infatti, il Cloud Architect non può essere un novellino in tema d’affari. Le sue operazioni devono attuarsi nell’ambito dell’identificazione di un ritorno d’investimento possibile.
È importante che sappia sperimentare, spingendo l’orizzonte sempre più in là, tenendo però bene a mente gli obiettivi aziendali e la potenziale crescita. Un professionista estremamente dinamico, sempre pronto a evolversi, proprio come un sistema informatico.
Quanto guadagna un Cloud Architect?
È ovviamente possibile parlare di quanto guadagna un Cloud Architect ma occorre precisare un punto molto importante. Lo stipendio di questo tipo di figura va evolvendosi a seconda dell’esperienza accumulata nel suo campo.
Stipendio medio negli USA e in Europa
In tal senso vengono in nostro aiuto le statistiche americane, considerando come l’inserimento di figure professionali così all’avanguardia nel mondo imprenditoriale non rappresentino di certo una novità com’è in molti casi in Italia.
- Negli USA le cifre possono andare da 60mila dollari annui per un Cloud Architect junior, ovvero alle prime esperienze, a 185mila dollari annui per un senior. In quest’ultimo caso l’esperienza ha il suo peso ma soprattutto l’accumulo di competenze, insieme con la capacità di gestire tanto un gran flusso di lavoro quanto un ampio gruppo di dipendenti sottoposti.
- In Europa, ad oggi, il tetto annuale è un po’ inferiore ma le prospettive sono rosee. Considerando come sia necessario un ottimo inglese per prosperare nel mondo della tecnologia, si potrebbe guardare all’estero per un’esperienza professionale di alcuni anni o per la vita. Si parla quindi di fare le proprie ricerche ed optare per quei Paesi che hanno scelto di puntare con decisione sull’avanzamento tecnologico delle proprie aziende.
Stipendio medio in Italia
Restando in Italia, invece, si potrebbe dover attendere ancora un po’ per veder “esplodere” il mercato in tal senso.
Ciò però può rappresentare un’opportunità, riuscendo infatti a stringere contatti e dimostrare il proprio valore con una concorrenza limitata. Ad ogni modo il sistema sta cambiando rapidamente anche nel Bel Paese e le possibilità di collocamento sono enormi.
Nella maggior parte dei casi viene proposto l’inserimento in una squadra multidisciplinare. Nulla vieta, però, di proporsi come consulente esterno, analizzando problematiche e intervenendo per risolverle. In questo modo si avrà la chance di collaborare con differenti clienti, divenendo il capo di se stesso, trasformandosi in un vero e proprio imprenditore.
Occupabilità
Tutti, o quasi, hanno bisogno di un Cloud Architect, dal mondo IT a quello dell’intrattenimento, fino al beverage. Parliamo ad esempio di aziende come Red Hat, Coca Cola e Netflix, per fare degli esempi eccellenti. Prospettive allettanti di crescita in questi ambiti, che rappresentano di certo una sfida, mentre non mancano ruoli più standard in ambito informatico, da Salesforce a Microsoft. In questo periodo storico così florido per questa figura, la scelta è fortunatamente nelle mani dei professionisti.
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