Classificazione delle strade e dei veicoli
Esistono differenti tipologie di strade e veicoli ed ecco qual è la classificazione corretta prevista dal Codice della Strada
Indice
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Classificazione delle strade e dei veicoli
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Cos'è la classificazione delle strade
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Classificazione tecnica e amministrativa strade: cos'è?
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Cos'è la classificazione dei veicoli
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Cos'è la categoria dei veicoli
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Altri contenuti utili su patentino e patente di guida
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Patente, ciclomotori, auto e minicar: prodotti che potrebbero interessarti
Classificazione delle strade e dei veicoli
Le norme del Codice della Strada possono cambiare a seconda della diversa classificazione delle strade, così come quella dei veicoli può comportare obblighi differenti. Di seguito spieghiamo nel dettaglio queste categorie, al fine di non incappare in sanzioni.
Cos'è la classificazione delle strade
Non tutte le strade sono uguali e questa è di certo una nozione basica per chiunque si approcci a guidare un mezzo di qualsiasi genere. Ciò perché esistono divieti e limiti che si differenziano a seconda di dove ci si trovi.
La classificazione delle strade tiene conto di tre differenti caratteristiche: costruttive, tecniche e funzionali. Elenchiamo di seguito le varie tipologie di percorsi percorribili, per poi entrare nel dettaglio in seguito, proponendo una descrizione attenta:
- autostrada;
- strada extraurbana principale;
- strada extraurbana secondaria;
- strada urbana di scorrimento;
- strada urbana di quartiere;
- strada urbana ciclabile;
- strada locale;
- itinerario ciclopedonale.
Classificazione tecnica e amministrativa strade: cos'è?
La classificazione delle strade porta a identificarne otto tipologie differenti, che presentano una differenziazione tanto tecnica quanto amministrativa. Ciò si traduce in divieti d’accesso, limiti di velocità e non solo.
Sono svariate le norme che determinato la categorizzazione di un’autostrada. Questa può essere urbana o extraurbana ma sempre composta da careggiate indipendenti o, a seconda dei casi, ben divise da uno spartitraffico che non può essere erroneamente valicato, se non attraverso una collisione accidentale.
Si richiedono, inoltre, almeno due corsie di marcia (a meno di interventi straordinari e temporanei che migliorare il percorso). In alcuni casi è presente una banchina pavimentata a sinistra, con corsia d’emergenza, o una banchina a destra. Assoluto divieto di intersezioni a raso, così come accessi ad aree private. L’autostrada è sempre recintata e provvista di sistemi d’assistenza per i guidatori e i passeggeri. L’inizio e la fine di questo specifico percorso devono essere adeguatamente segnalati e, inoltre, è obbligatoria la presenza di aree di servizio, con rispettivi parcheggi.
Una strada extraurbana principale presenta per molti versi le stesse normative di un’autostrada, dal minimo di due corsie di marcia all’assenza di intersezioni a raso, dallo spartitraffico invalicabile all’eventuale totale indipendenza delle careggiate, fino alla segnalazione d’inizio e fine e alle banchine e corsie d’emergenza. La principale differenza è rappresentata dai limiti di velocità, laddove in autostrada è vietato superare i 130 km/h, mentre il limite è posto a 110 km/h per le strade extraurbane principali. Guardando alle strade extraurbane secondarie, invece, con almeno una corsia per senso di marcia e banchine, questo si abbassa a 90 km/h.
Una strada urbana di scorrimento presenta carreggiate indipendenti o suddivise da spartitraffico, con almeno due corsie di marcia e, soltanto in alcuni casi, corsia riservati ai mezzi pubblici. Spazio poi alla banchina a destra, il marciapiedi, considerando l’ambito urbano, e le possibili intersezioni a raso, gestite da semafori. Al di fuori della carreggiata, poi, possono esserci delle aree previste per la sosta dei veicoli, appositamente evidenziate.
Si parla invece di strada urbana di quartiere quando vi è una sorta carreggiata, con almeno due corsie, marciapiedi e banchina, oltre all’area parcheggio.
Differente il discorso per la strada urbana ciclabile, che presenta un limita di 30 km/h e dà priorità ai velocipedi. Si parla invece di strada locale per indicare tutti i tipi di percorsi per mezzi motorizzati, urbani ed extraurbani, che non rientrano nelle altre tipologie. Pensiamo ad esempio a strade urbane di quartiere che non presentano tutti i requisiti per essere classificate come tali. Il sistema le categorizza come strade locali.
Passiamo infine all’itinerario ciclopedonale, che può indicare una strada urbana, extraurbana o vicinale, la cui destinazione è prevalentemente rivolta ai pedoni e ai mezzi ciclabili.
Cos'è la classificazione dei veicoli
Vi è la necessità di classificare i veicoli, al fine di conoscerne le caratteristiche e, in questo modo, non infrangere la legge con utilizzi non previsti degli stessi. Nessuno può pensare che tutti i mezzi a nostra disposizione siano uguali, altrimenti si percorrerebbe l’autostrada in bicicletta. Vediamo quindi quali sono le varie classi esistenti, partendo dalla definizione di veicolo: qualsiasi macchina, provvista o meno di motore, condotta dall’uomo in strada (non rientrano nella categoria i veicoli per bambini e quelli necessari ai soggetti invalidi):
- Autoveicoli: tutti i veicoli a motore con almeno quattro ruote, non classificati come motoveicoli. Una categoria che comprende autovetture, autobus, autocarri, trattori stradali, autoveicoli per trasporto promiscuo, autoveicoli per trasporto specifico, autoveicoli per uso speciale, autotreni, autoarticolati, autosnodati, autocaravan e mezzi d’opera;
- Motoveicoli: veicoli a motore presentanti due, tre o quattro ruote. Una categoria che comprende motocicli, motocarrozzette, motoveicoli per trasporto promiscuo, motocarri, moto-trattori, motoveicoli per trasporti specifici, motoveicoli per uso speciale, quadricicli a motore e motoarticolati;
- Filoveicoli: tutti i veicoli a motore elettrico attaccati a una linea aerea di contatto a corrente continua ma non vincolati da rotaie. Vantano ruote gommate e due aste di captazione. A bordo, inoltre, può essere installato un motore ausiliario di trazione, che non sia necessariamente elettrico, così come l’alimentazione di motori da una sorgente d’energia elettrica. Una categoria spaccata in due, da una parte i filobus, destinati al trasporto di persone, e i filocarro, per il trasporto merci;
Ciclomotori: veicoli con due o tre ruote, dotati di motore termico dalla cilindrata non superiore a 50 cc e velocità massima non superiore a 45 km/h (in caso di tre ruote, alcuni mezzi possono essere omologati per il trasporto merci); - Privi di motori: tre le tipologie, a partire dai veicoli a braccia, ovvero spinti o trainati dalla forza del conducente. Spazio poi ai veicoli a trazione animale, trainati da uno o più animali, destinati principalmente al trasporto per uso esclusivo di aziende agricole. Abbiamo infine i velocipedi, che chiamiamo biciclette, funzionanti a propulsione muscolare;
- Macchine operatrici: semimoventi o trainate, a ruote o con cingoli, operano su strada o nei cantieri, caratterizzate da speciali attrezzature;
- Macchine agricole: mezzi destinati all’uso in attività agricole e forestali, con ruote o cingoli. Categoria che comprende trattrici agricole, macchine agricole operanti a due o più assi, macchine agricole operatrici a un asse, macchine agricole operatrici e rimorchi agricoli;
- Rimorchi: privi di motore, sono destinati a essere trainati da autoveicoli e filoveicoli, ma dotati di impianto frenante. Categoria che comprende rimorchi per trasporto di persone, cose, trasporti specifici, rimorchi a uso speciale, caravan e rimorchi per trasporto di attrezzature turistiche e sportive;
- Veicoli con caratteristiche atipiche: tutti i veicoli che non rientrano nella classificazione precedentemente esposta. Parliamo ad esempio di motoveicoli e autoveicoli d’epoca, così come di interesse storico e collezionistico. Lo stesso dicasi di quelle tipologie cancellate dal P.R.A., al fine d’essere custoditi ed esposti in locali museali.
Cos'è la categoria dei veicoli
Sono venti le categorie dei veicoli, utili a distinguere le varie tipologie di mezzi a motore e dei loro rimorchi.
Un sistema di categorizzazione internazionale, che riportiamo di seguito:
- L1e: tutti i veicoli a due ruote, con cilindrata non superiore a 50 cc e massima velocità di fabbrica non superiore a 45 km/h;
- L2e: veicoli a tre ruote, con cilindrata non superiore a 50 cc e massima velocità di 45 km/h;
- L3e: veicoli a due ruote, con cilindrata non superiore a 50 cc e velocità massima superiore a 45 km/h;
- L4e: veicoli a tre ruote asimmetriche rispetto all’asse mediano, con cilindrata superiore a 50 cc e velocità massima superiore a 45 km/h (categoria che comprende anche motocicli con carrozzetta posta di lato);
- L5e: veicoli a tre ruote simmetriche rispetto all’asse mediano, con cilindrata superiore a 50 cc e velocità massima superiore a 45 km/h;
- L6e: quadricicli leggeri con massa a vuoto pari o inferiore a 350 km (un dato che vede escluso il peso delle batterie, nel caso di mezzi elettrici). La velocità massima dev’essere uguale o inferiore a 45 km/h e la cilindrata non superiore a 50 cm³ per quei mezzi motorizzati con accensione comandata. I mezzi con combustione interna devono invece presentare una potenza massima non superiore a 4 kw;
- L7e: quadricicli con massa a vuoto non superiore a 400 kg (550 kg nel caso di mezzi destinati al trasporto di merci). Una cifra che vede escluso il peso delle batterie, nel caso dei mezzi elettrici. La potenza massima netta, infine, non deve superare i 15 kw.
Passiamo quindi alle categorie di tutti i veicoli il cui scopo è quello di trasportare persone e merci:
- M: veicoli motorizzati con almeno quattro ruote, destinati al trasporto di persone;
- M1: veicoli destinati al trasporto di persone, con un massimo di otto posti a sedere, escluso il conducente;
- M2: veicoli destinati al trasporto di persone, con più di otto posti a sedere, oltre il conducente, e una massa massima non superiore alle 5 tonnellate;
- M3: veicoli destinati al trasporto di persone, con più di otto posti a sedere, oltre il conducente, e con massa superiore alle 5 tonnellate;
- N: veicoli a motore per il trasporto di merci, con almeno quattro ruote;
- N1: veicoli destinati al trasporto di merci, con massa massima non superiore a 3,5 tonnellate;
- N2: veicoli destinati al trasporto di merci, con massa massima superiore a 3,5 tonnellate ma non superiore a 12 tonnellate;
- N3: veicoli destinato al trasporto merci, con massa massima superiore a 12 tonnellate.
L’ultimo elenco è quello delle categorie dei rimorchi che è possibile trasportare:
- O: rimorchi e semirimorchi;
- O1: rimorchi la cui massa massima non supera 0,75 tonnellate;
- 02: rimorchi la cui massa massima non supera 0,75 tonnellate ma non le 3,5 tonnellate;
- O3: rimorchi con massa massima superiore a 3,5 tonnellate ma non superiore a 10 tonnellate;
- O4: rimorchi con massa massima superiore a 10 tonnellate.
Altri contenuti utili su patentino e patente di guida
- Norme sulla velocità. Pericolo o intralcio alla circolazione. Limiti di velocità e distanza di sicurezza
- La circolazione sull’autostrada. Traino di veicoli e rimorchi, trasporto di persone, carico dei veicoli
- Segnaletica orizzontale e segnali complementari: cosa sapere
- Partenza, arresto, ingombro della carreggiata e segnalazioni di veicolo fermo
- Punti patente: come funzionano e come controllare il saldo
Patente, ciclomotori, auto e minicar: prodotti che potrebbero interessarti
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