Ciclone tropicale: cos'è, cosa fa e caratteristiche
Cos'è e come si forma un ciclone tropicale? Breve approfondimento sul fenomeno atmosferico estremo con la spiegazione e le caratteristiche principali
Indice
Ciclone tropicale: cos'è
Un ciclone tropicale (dal greco kúklos, "cerchio") è una grande e violenta perturbazione atmosferica caratterizzata da un sistema di bassa pressione che si sviluppa sopra gli oceani tropicali o subtropicali caldi.
Si tratta di fenomeni meteorologici estremi, associati a forti venti, mareggiate e intense precipitazioni che possono causare gravi danni a causa della loro forza distruttiva. La formazione dei cicloni tropicali è alimentata dal calore e dall'umidità che evaporano dalla superficie dell'oceano caldo. L'aria umida si solleva e si condensa, liberando energia sotto forma di calore latente, che alimenta il ciclone.
Ciclone tropicale: caratteristiche
Le principali caratteristiche che definiscono un ciclone tropicale sono:
- Bassa pressione centrale: Al centro del ciclone c'è una zona di bassa pressione molto marcata, che attira aria circostante. Questo gradiente di pressione genera i venti che spirano verso il centro
- Occhio del ciclone: Nella zona centrale del ciclone si trova una zona relativamente calma denominata appunto occhio. L'aria qui è discendente, con cieli relativamente sereni e assenza di vento intenso
- Parete dell'occhio: Attorno all'occhio si sviluppa una parete di nubi temporalesche molto intense. Questa zona è la più pericolosa, con le piogge più intense e i venti più forti
- Movimento rotatorio: I cicloni tropicali ruotano a causa della forza di Coriolis, che è determinata dalla rotazione della Terra. Nell'emisfero settentrionale ruotano in senso antiorario, mentre nell'emisfero meridionale ruotano in senso orario
- Precipitazioni intense e tempeste: Le piogge associate ai cicloni tropicali sono molto abbondanti e possono provocare alluvioni, frane e altri fenomeni devastanti. In alcune zone, possono cadere centinaia di millimetri di pioggia in poche ore. Inoltre, questi fenomeni atmosferici possono sollevare grandi masse d'acqua oceanica, causando forti mareggiate e inondazioni lungo le coste
Differenze tra ciclone, uragano, tempesta e tromba d'aria
Cosa distingue un ciclone da un uragano, una tempesta o una tromba d'aria? Quali sono le differenze? In sostanza la differenza risiede principalmente nell'intensità del fenomeno e nella terminologia utilizzata per descriverli, a seconda della regione geografica.
- Tempesta: si tratta di un termine più generico che viene utilizzato per descrivere diverse condizioni metereologiche e diversi fenomeni, come venti forti, piogge intense, non necessariamente di origine tropicale. Nell'ambito dei cicloni tropicali, la tempesta tropicale indica una fase di intensità intermedia, con venti tra 63 e 118 km/h.
- Uragano: è un ciclone tropicale che si forma nell'Oceano Atlantico o nel Pacifico nord-orientale, per essere classificato tale deve avere venti che superino i 118 km/h. Il termine uragano si usa principalmente nelle regioni dell'Atlantico e del Pacifico orientale. Vengono classificati in 5 categorie in base alla velocità dei venti, dalla categoria 1 (venti tra 119-153 km/h) alla Categoria 5 (venti superiori a 252 km/h)
- Tromba d'aria (o tornado): è una colonna d'aria vorticosa e molto intensa che si estende dalla base di una nuvola temporalesca fino alla superficie terrestre. Si distingue per il suo carattere violento e concentrato. Si tratta generalmente di un fenomeno più piccolo rispetto a un ciclone tropicale, ma può avere venti estremamente forti che lo rendono uno dei fenomeni meteorologici più distruttivi
Cosa fare se c'è un ciclone?
In caso di ciclone è importante seguire le indicazioni delle autorità locali, tenendosi costantemente informati con la televisione, la radio e internet.
Più in generale, il Dipartimento della Protezione Civile ha stabilito alcune norme di comportamento da seguire in presenza di questo forte evento atmosferico.
All'aperto:
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È opportuno allontanarsi velocemente dalla costa verso zone più elevate per ripararsi in un edificio
- Se ci si trova in auto, è importante fare molta attenzione: il vento potrebbe far sbandare il veicolo, sostare sotto cavalcavia, ponti e strutture è pericoloso. Se possibile, occorre rallentare e raggiungere il luogo sicuro più vicino (come un edificio in muratura)
- Limitare l'uso del cellulare è importante per tenere libere le linee e facilitare i soccorsi
In casa:
- Non bisogna uscire, neanche per mettere in sicurezza veicoli o altri beni
- Dopo aver chiuso finestre, imposte e porte è bene ripararsi nel luogo più interno della casa o in corridoio
- Lasciare i piani seminterrati e i piani terra per recarsi ai piani più alti, evitando l'ultimo piano, dove il vento forte potrebbe danneggiare i tetti degli edifici più vulnerabili
- Anche se il fenomeno potrebbe sembrare terminato non uscire di casa e aspetta le indicazioni delle autorità