Cellulare in classe: pro e contro dello smartphone a scuola
Cellulare in classe: tema argomentativo svolto su pro e contro dell'uso dello smartphone a scuola. È giusto vietare per legge l'uso del telefono?
SMARTPHONE A SCUOLA
Da moltissimi anni si parla di una legge che vieti l'uso del cellulare in classe durante le lezioni: l'uso dello smartphone a scuola distrarrebbe gli studenti e disturberebbe le spiegazioni e l'apprendimento. La legge è realtà, in verità, dal 2007: la direttiva 104 del 2007 parla infatti di dovere specifico, per ciascuno studente, di non utilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche.
Anche se ogni scuola può poi fare proprio un regolamento d'istituto che si discosti o meno da questa normativa, quindi, il riferimento legislativo c'è. È giusto che esista una legge che vieti l'uso del telefono in classe? O è uno strumento che non servirà comunque a responsabilizzare gli studenti?
CELLULARE IN CLASSE
Certo, lo smartphone è una distrazione continua che disturba la lezione, l’attenzione, la pedagogia e l’educazione.
Infatti, ormai è diventato un costume diffuso parlare durante le lezioni, ma anche scambiarsi video e messaggiare. Fin dalle elementari si iniziano a vedere alcuni bambini con il più diffuso mezzo di comunicazione del nostro tempo.
Ma dopo i recenti episodi di cyberbullismo, i video di rapporti sessuali in aula o in viaggio studio, viene veramente da ripensare sull’uso e soprattuitto sull’abuso dello smartphone. Questi fatti, ormai diventati quotidiani, non dovrebbero succedere mai, tanto meno nell’ambiente scolastico dove bisognerebbe stabilire condizioni di base per costruire la conoscenza civica dei cittadini.
Ascolta su Spreaker.Molto forse ha a che fare con la grossa influenza dei mass media sui ragazzi, forse più espressamente con la cultura del reality.
Detto questo, se davvero è necessaria una legge per vietare l'uso del cellulare in un contesto del tutto fuori luogo come la classe, è segno che qualcosa non va, e che l'educazione familiare non è stata solida come avrebbe dovuto. Ma anche che non può essere una legge a suggerire un comportamento, peraltro sanzionato in tutti i regolamenti d'istituto, che dovrebbe essere alla base del vivere civile.
In conclusione, per me non è necessario una legge per questa problematica, ma un sistema di regole condiviso da tutti e prima di tutto una famiglia disponibile ad educare.