Il cavaliere inesistente temi e riflessioni sull'opera di calvino

Analisi dei temi temi e spunti di riflessione presenti nel romanzo Il cavaliere inesistente di Italo Calvino, tra cui mancanza di identità e disorientamento

Il cavaliere inesistente temi e riflessioni sull'opera di calvino
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I temi presenti ne Il cavaliere inesistente

L'armatura vuota de Il cavaliere inesistente
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Attraverso il romanzo Il Cavaliere inesistente, Italo Calvino ci vuole far riflettere su alcuni aspetti della realtà di oggi: la mancanza di identità, l’assenza di certezze e di punti di riferimento.

  • Il cavaliere inesistente appare come il simbolo dell’uomo moderno, che è talmente in crisi da sembrare privo di identità, quasi inesistente.
  • L’uomo del nostro tempo appare infatti incerto, smarrito, privo di orientamenti e sicurezze. C’è qualcosa in lui di vuoto, come è vuota la bianca armatura di Agilulfo.
  • Altri temi ricorrenti sono quello della ricerca, della formazione dell’essere, della coscienza di sé.

L'allegoria dell'uomo moderno

Questo libro si aggancia ad altre opere di Calvino: anche Il barone rampante ed Il visconte dimezzato sono un’allegoria dell’uomo moderno. Il tema della ricerca dell’identità è spesso presente nei suoi libri.

Ma il tema di fondo rimane questo: la forma, rappresentata da Agilulfo, non può esistere senza la vita, rappresentata da Gurdulù. Rambaldo non è altro che il punto di unione dei due e l’esempio da seguire.

La mancanza di identità dell'uomo moderno

La storia raccontata nel romanzo fa da cornice alla figura del cavaliere inesistente, un’armatura vuota mossa dalla sola forza di volontà. Agilulfo però agisce in modo artificiale, privo di spontaneità e rappresenta la crisi esistenziale dell’uomo.
L’uomo moderno viene dunque rappresentato da un’armatura vuota in cui i vecchi valori sono stati sostituiti da interesse, apparenza e superficialità. Chi, leggendo queste righe, non riconoscerebbe le caratteristiche degli uomini e delle donne di oggi? Vuoti, disorientati, inghiottiti dai social, dalla voglia di apparire, dal bisogno di avere il proprio minuto di popolarità, di raccontarsi ovunque e comunque. Persone alla ricerca della propria identità, dai volti spesso sfigurati dalla chirurgia plastica e alla ricerca della visibilità ad ogni costo, pur di sentirsi vivi.

Questo libro è stato scritto nel 1959, molti anni prima che apparissero i social, eppure non si può non cogliere la lucidità con cui Italo Calvino aveva individuato quello che sarebbe stato il malessere della società contemporanea.

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