Caterina II la Grande: storia dell'imperatrice russa | Video

Chi era Caterina II la Grande: guarda il video, a cura di Andrea Borello, sulla storia della più grande imperatrice russa

Caterina II la Grande: storia dell'imperatrice russa | Video
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CATERINA II LA GRANDE

Caterina II la grande: chi era l'imperatrice di Russia. Video a cura di Andrea Borello
Fonte: redazione

Caterina II la Grande, con i suoi 34 anni di regno, fu la più grande imperatrice di Russia. Caterina nacque nel 1729 in una nobile famiglia tedesca, con il nome di Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst. A soli 15 anni venne inviata in Russia, dove nel 1745 andò sposa al all’erede al trono di Russia, il granduca Pietro Fedorovič, con cui tuttavia non andava per nulla d’accordo. Caterina odiava la sua tendenza a consumare alcolici e il suo eccessivo militarismo. Il matrimonio fu fallimentare.

Caterina era una donna intelligente ed estremamente colta. Scrisse persino alcune opere teatrali, pur non essendo per nulla portata per la musica. Si narra che alcuni servi le facessero segno per quando applaudire durante i concerti! La sua passione era però la filosofia politica, soprattutto l’illuminismo francese.

Nel 1762 il marito Pietro III salì al trono, ma il suo regno ebbe una durata breve. Lo zar si inimicò sia l’esercito, che desiderava riformare, sia la chiesa ortodossa, a cui aveva tentato di sottrarre alcuni beni. Dopo solo sei mesi di regno, gli Orlov, importantissima famiglia aristocratica, ordirono una congiura: Pietro III fu costretto all’abdicazione a favore della moglie e, poco dopo, strangolato.

E così il 20 giugno 1762 Caterina II saliva al trono di Russia, succedendo al marito. Le zarine non potevano sposarsi, né tantomeno risposarsi, per cui Caterina cercò sempre di apparire casta in pubblico. Tuttavia si narra che avesse una vita amorosa estremamente attiva, con numerosi amanti. Se questi la tradivano si narra che Caterina li congedasse con eleganza, offrendo loro doni sontuosi.

Caterina seguiva i principi dell’Illuminismo, che cercò di mettere in pratica durante il proprio regno. Nel 1767 Caterina scrisse un documento che conteneva le riforme cardine che il regno russo avrebbe dovuto mettere in atto: la Nakaz, che letteralmente significa istruzione. Come scritto nella Nakaz, Caterina decretò l’uguaglianza tra i sudditi, l’abolizione della pena di morte e della tortura, proprio come stabilivano i principi di Cesare Beccaria e Montesquieu. Caterina creò anche una commissione Legislativa popolare per mettere in pratica i principi della Nakaz, sciogliendola però poco dopo.

Quando Caterina salì al trono, la Russia era considerata dal resto dell’Europa come un paese arretrato. Per questo Caterina tentò di avviare riforme nel sistema educativo e sanitario. La sovrana creò case di educazione a San Pietroburgo, fece istituire scuole gratuite in città di tutta la Russia, fondando il primo istituto d'istruzione superiore femminile in Europa, e commissionò nuovi ospedali. Cercò anche di favorire la diffusione delle arti, creando le compagnie del Balletto imperiale e dell’Opera imperiale e costruendo Teatri e musei.

Caterina, come donna di cultura, intratteneva conversazioni epistolari con il filosofo francese Voltaire e incontrò dal vivo Diderot.

Fu proprio lui a chiamarla per la prima volta La Grande, benché più tardi la criticò per le sue politiche assolutiste e per la violenza con cui represse le proteste di alcuni servi della gleba, che – nonostante le sue riforme – aumentarono di numero.

Sotto il regno di Caterina, la Russia si espanse notevolmente. Con la scusa di proteggere gli ortodossi presenti in Polonia, Caterina ne conquistò ampie parti al cui trono mise l’amico (ed ex amante) Stanislao Poniatowski. Sotto Caterina la Russia si espanse anche nei Balcani, ai danni dell’Impero ottomano, con la guerra russo-turca, iniziata nel 1768 e durata ben 6 anni.  Al termine della guerra Caterina ottenne il ruolo di protettrice dei sudditi cristiani ortodossi dei Balcani, l’indipendenza della Crimea ed un allargamento dei confini. Gregory Potemkin, consigliere ed amante di Caterina, consolidò il dominio russo sul Mar Nero, da dove diresse la costruzione di una potente flotta con cui nel 1783 annesse alla Russia la Crimea.

Caterina fu profondamente turbata dalla Rivoluzione Francese, che le fece perdere ogni sensibilità illuminata e riformatrice. Il 16 novembre del 1796, poco dopo colazione, la sovrana fu colta da un infarto cardiaco e morì il giorno successivo. Aveva 67 anni. Oggi Caterina è sicuramente ricordata come una delle più potenti e più illuminate sovrane della storia moderna, intelligente, energica ed ambiziosa.

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