Carme 49 di Catullo: testo, traduzione e analisi
Carme 49 Catullo: testo, traduzione, analisi e commento della poesia dedicata a Cicerone e contenuta nella raccolta Liber
Indice
Carme 49 Catullo
Il Carme 49 è uno dei componimenti più famosi del Liber di Catullo, raccolta di che 116 poesie, detti carmi, divisi in tre sezioni:
- nugae ("sciocchezze"), ovvero versi leggeri
- carmina docta, versi più lunghi e complessi delle nugae
- epigrammata ("epigrammi"), carmi brevi, scritti anche in forma di elegia
Il Carme 49 rientra nella sezione delle nugae ed è conosciuto anche con il titolo A Cicerone, poiché il componimento contiene un particolare ringraziamento al politico e oratore romano.
Vediamo il testo in latino, la traduzione, l'analisi e il commento del Carme 49 di Catullo.
Carme 49: testo
Disertissime Romuli nepotum,
quot sunt quotque fuere, Marce Tulli,
quotque post aliis erunt in annis,
gratias tibi maximas Catullus
agit, pessimus omniurn poeta,
tanto pessimus omniurn poeta
quanto tu optimus omniurn patronus.
Carme 49: traduzione
Eloquentissimo tra i nipoti di Romolo
Quanti sono e quanti furono, Marco Tullio,
e quanti saranno negli anni futuri,
ti ringrazia molto Catullo,
il peggiore poeta di tutti,
tanto peggiore poeta di tutti,
quanto tu sei il migliore avvocato di tutti.
Carme 49: commento
Non sappiamo precisamente il motivo del ringraziamento di Cicerone in questo componimento. Se in passato qualcuno lo ha intrepretato come un omaggio nei confronti dell'oratore, il tono ironico e sarcastico del componimento smentiscono questo intento. In generale, tra i due l'elemento in comune potrebbe essere la figura di Lesbia, chiamata Clodia da Cicerone. Infatti, Cicerone, nel 56 a.C. tenne un'orazione, la Pro Caelio, nella quale difese l'amico Marco Celio Rufo e criticò i costumi dissoluti di Clodia (ex amante di Celio).
Carme 49: analisi
Analisi sintattica
Questo componimento è composto da un unico periodo. "Disertissime Romuli nepotum Marce Tulli tibi agit gratias maximas Catullus" è la frase principale, situata in posizione centrale della poesia.
L’apertura del carme è affidato al sostantivo vocativo disertissime Marce Tulli, e al genitivo partitivo nepotum Romuli.
Subito dopo ci sono due proposizioni secondarie relative (quot sunt et quot fuerunt=fuere quotque post aliis erunt in annis) unite dalla congiunzione et (quotque post aliis erunt in annis) e una proposizione comparativa subordinata alla principale (tanto pessimus omnium poeta quanto tu optimus omniurn patronus).
Analisi morfologica
- vv. 1-3: Il superlativo "disertissime" manifesta un'intenzione ironica da parte di Catullo, che in genere preferisce i vezzeggiativi ai superlativi. Inoltre, l'aggettivo disertus ("abile nel parlare") implica una sfumatura restrittiva rispetto a eloquens, che indica l'effettiva abilità oratoria. "Romuli nepotum" è una perifrasi, utilizzata per indicare i Romani. Questa formula è ironica e fa riferimento alle origine di Cicerone, nato ad Arpino e non a Roma. L'anafora di "quot" (vv. 2-3) ha un valore parodico nei confronti della solennità di Cicerone. Catullo sembra voler punzecchiare la superbia e la vanità, tante volte ostentate, dell’optimus omnium patronus. "Marce Tulli" è Marco Tullio Cicerone, indicato con nome e prenome, secondo la consuetudine del linguaggio ufficiale.
- vv. 4-5: Non si sa quale sia il motivo del ringraziamento posto a Cicerone, probabilmente, come il resto del componimento, anche il ringraziamento è ironico e sarcastico. "Catullus": si nota subito il contrasto con l'intonazione alta e solenne dei primi versi, qui si può notare un'andatura dimessa. "Pessimus omnium poeta" anche qui l'intenzione del poeta è ironica, soprattutto se si pensa al verso successivo e al verso finale.
- vv. 6-7: "optirnus ornniurn patronus", omnium è un genitivo partitivo ("il migliore tra tutti gli avvocati"), ma non è da escludere la possibilità di un doppio senso, nel quale il genitivo acquisterebbe valore oggettivo "il migliore avvocato di tutti". Catullo potrebbe avere avuto in mente il fatto che Cicerone, dopo aver accusato nel 56 a.C. Vatinio (nemico di Catullo), nel 54 a.C. ne aveva preso le difese per compiacere Cesare o, più probabilmente, potrebbe celare un sottile intento parodico dell'espressione amica omnium con cui Cicerone aveva descritto Clodia nella sua orazione Pro Caelio. In questo senso si può pensare che Catullo abbia voluto, con questi versi, colpire e non ringraziare Cicerone.
Altri carme di Catullo
Testo, traduzione e analisi degli altri Carme di Catullo:
- Carme 1 di Catullo: testo, analisi e traduzione
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- Carme 8 di Catullo: traduzione e commento
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- Carme 70 di Catullo: testo, traduzione, analisi del testo
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