Caravaggio | Video
Caravaggio, soprannome di Michelangelo Merisi, fu un pittore italiano tra i più grandi della storia pittorica d'Europa autore, tra le tante opere, anche degli affreschi della Cappella Sistina
Il Concerto è forse il capolavoro di questa prima maniera, che condusse l'artista, dopo inizi durissimi, al successo, arricchendolo delle esperienze romane, modificandone la tecnica, allargandone la tematica, come nel Riposo in Egitto e nella Maddalena, nella Santa Caterina d'Alessandria e nel Sacrificio di Isacco. In queste opere la prospettiva si allarga, compare il paesaggio e fa le sue prime prove quella irripetibile luce caravaggesca che diverrà l'elemento originalissimo di tante composizioni successive.
Tra il 1600 e il 1601 il Caravaggio dipinse per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo, sempre a Roma, la Crocifissione di san Pietro e la Conversione di san Paolo, il quadro sacro più rivoluzionario del secolo. Capolavori di minor mole sono il Narciso, il San Giovanni Battista e l'Amore vincitore. Con l'inizio del Seicento le notizie biografiche si fanno precise: nel 1600 il Caravaggio venne querelato per percosse, nel 1601 ferì di spada un sergente di Castel Sant'Angelo, nel 1603 fu nuovamente querelato per diffamazione.
Dal 1604 al 1605 si verificano altri disordini e fermi. Nel 1606, per una disputa al gioco della racchetta, ebbe luogo il tragico duello a otto che si chiuse con l'uccisione di Ranuccio Tomassoni e la fuga definitiva del Caravaggio da Roma. Di questi anni movimentati sono la Deposizione, la Madonna dei pellegrini o di Loreto, la Madonna dei palafrenieri e il David, la Cena in Emmaus e la Morte della Vergine, uno dei culmini dell'arte di tutti i tempi. Fuggiasco a Napoli, Merisi vi dipinse, nel 1607, la Madonna del rosario e le Sette opere di misericordia .
All'inizio del 1608 partì per Malta e qui dipinse la Decollazione del Battista; il 14 luglio fu fatto “cavaliere di grazia” ma per una lite, di cui nulla sappiamo, finì in carcere. Fuggì a Siracusa, ove dipinse il Seppellimento di santa Lucia nella chiesa di Santa Lucia, passò a Messina e creò l'Adorazione dei pastori e la Resurrezione di Lazzaro, si spostò a Palermo e vi lasciò una Natività e di lì tornò di nuovo a Napoli ma qui fu aggredito sulla soglia della locanda del Cerriglio. Guarito dalle ferite, dipinse una Salomè e, forse, un San Giovanni alla sorgente.
Giuntegli notizie sicure del suo perdono da parte del papa, si portò su una feluca a Porto Ercole, presidio spagnolo ai confini dello Stato Pontificio; ma qui, dopo un arresto per errore di persona, contrasse una febbre perniciosa di cui morì il 18 luglio 1610. Si pensava che dopo la Morte della Vergine il genio del Caravaggio non potesse che ripetersi, e invece, a Napoli, creò da una parte la calma contemplazione della Madonna del rosario; dall'altra, nell'antitesi di un'esecuzione apparentemente turbinosa, le Sette opere di misericordia, pervase da un irruente soffio patetico.
La Decollazione del Battista di Malta, risorta in un recente restauro, fu giustamente detta “la pittura del secolo”, e in verità tutto il Seicento, che rinnovò il pensiero e l'anima dell'Europa, sembra specchiarsi nell'ampio e tragico respiro del dipinto. Genio inesauribile del comporre, nelle opere siciliane il Caravaggio creò contrasti inediti di misura tra gli spazi e le figure, nuovi rapporti di luce che sono l'ultimo suo dono alla pittura del tempo. Le sue tele illuminarono l'Europa. Da ognuna di esse nacquero in Italia e in Francia, in Spagna e in Olanda, e per molte generazioni, nuovi mondi pittorici.