Canto XV Inferno: spiegazione e analisi | Video
Canto XV Inferno: guarda il video a cura di Chiara Famooss con la spiegazione del canto in cui Dante incontra Brunetto Latini
CANTO XV INFERNO
Nel canto 15 dell’Inferno della Divina Commedia Dante e Virgilio si trovano nel settimo cerchio, terzo girone. Qui si ci sono i colpevoli di aver peccato di sodomia o violenza contro Dio per quanto riguarda la natura, che è figlia dello stesso Dio.
Dante e Virgilio camminano lungo il Flegetonte, il vapore li protegge dalle fiamme che cadono sul sabbione dove vanno i sodomiti. Il canto si apre con un rapido alternarsi di parole sdrucciole e piane (margini – aduggia – argini), con un ritmo altalenante di endecasillabi accentati sulla quarta e sull’ottava sillaba, con quelli accentati sulla seconda e sulla sesta. Questo espediente crea una forte tensione che si adatta allo spazio circostante. Lo sfondo è dominato dal fuoco e dal vapore, immaginate di essere in una grande sauna.
In questa ambientazione carica di vapore e tensione, Dante incontra il letterato Brunetto Latini. L’incontro è amichevole ma il peccatore non può fermarsi, pertanto cammina insieme con Dante, separati solo dall’argine del fiume. Dante svela a Brunetto il suo smarrimento nella selva. Brunetto gli annuncia profeticamente le difficoltà che incontrerà con i suoi concittadini. Preannuncia al nostro Dante l’esilio che l’autore usa come una scusa per celebrare la sua stessa statura morale.
Brunetto Latini presenta a Dante le altre anime presenti nel terzo girone del settimo cerchio: Prisciano di Cesarea, grande grammatico, il giurista Francesco d'Accorso e il vescovo Andrea de' Mozzi; poi saluta Dante, raccomandandogli la sua opera, il Trésor.
Ma chi era Brunetto Latini? E’ stato ambasciatore e magistrato, retore, filosofo, divulgatore della cultura retorica. Si considera una delle figure più rappresentative nella Firenze del XIII secolo. E’ stato anche letterato: ha composto il Tresor, una vasta enciclopedia in lingua francese, E IL Tesoretto, poemetto didascalica sul un viaggio simbolico nell’oltretomba.
E le altre anime che nomina Brunetto a chi appartengono? C’è un certo Prisciano ma non sappiamo con certezza se sia Prisciano di Cesarea vissuto nel VI sec o un Prisciano più recente, vissuto a Bologna nel XIII secolo. Il primo compose la maggiore opera di grammatica latina a noi pervenuta, la Institutio de arte grammatica, in 18 libri. Il secondo Prisciano insegnò grammatica nello Studio di Bologna. Una terza possibilità è rappresentata dal vescovo Priscilliano che fondò un suo movimento e fu il primo eretico messo a morte dalla Chiesa.
Cosa devi ricordati di questo canto così importante? Che le anime che vengono punite qui sono quelle che sono andate in vita contro natura, dove la natura rappresenta la massima espressione della parola di Dio. Dante elegge a protagonista del canto il suo amico Brunetto, sposato e con figli, che aveva mantenuto nascosta la sua bisessualità. Non è inoltre chiaro perché Dante inserisca tra i sodomiti anche Prisciano, Francesco d’Accorso e il vescovo Andrea de Mozzi. Questo è un canto che resta per alcuni aspetti ancora oscuro.
Sappiamo che Brunetto ha avuto un ruolo centrale per Dante, perché gli ha insegnato il valore della letteratura. Ma la domanda che Dante sembra porsi collocandolo nell’Inferno, è: questo basta per ottenere la salvezza dell’anima? A quanto pare no.