Riassunto del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, la poesia di Leopardi
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia: riassunto e analisi, strofa per strofa, della poesia di Giacomo Leopardi. Significato delle sei strofe
Indice
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia
Il Canto notturno di un pastore errante dell’Asia è una delle poesie più famose di Giacomo Leopardi, nella quale il poeta, attraverso la voce del protagonista, si rivolge alla luna.
Vediamo il riassunto strofa per strofa di questa poesia.
Prima strofa
Nella prima strofa il poeta si rivolge alla luna,ponendole alcune domande che hanno a che fare col senso dell'esistenza.
Le chiede se non si sia ancora annoiata a ripercorrere giorno dopo giorno lo stesso cammino. Dopodiché paragona la vita della Luna alla propria vita, chiedendosi a cosa tendono i loro destini.
Seconda strofa
La seconda strofa resta senza risposte alle domande poste poco prima. Leopardi qui fa una descrizione allegorica della vita umana: paragonata al viaggio insidioso di un “vecchierello” malato, esposto alle intemperie della natura, non ha altra destinazione che “l’abisso orrido”, ovvero la morte.
Terza strofa
In questa strofa il pastore riprende il tema della morte: perché la vita prosegue nonostante la fatica che ci assale fin dalla nostra nascita? In fondo già questa comporta un rischio, ed è compito dei genitori consolare il figlio infondendogli coraggio
La strofa si conclude con la domanda del pastore: se la vita è sventura perché da noi si dura?
Quarta strofa
In questa strofa l’autoreavanza un'ipotesi sul senso dell'esistenza. Questo è nascosto all’umile sguardo del pastore, ma è noto solo alla luna. Lei può comprenderne lo scopo così come le stagioni: ciò che lei sa - lo scopo dello scorrere del tempo, ad esempio - è invece nascosto all'uomo.
La presenza della luna viene rievocata nella memoria del pastore come compagna delle sue notti solitarie, edaccresce il bisogno dell'uomo di porsi questi interrogativi. Viene qui rivendicato il valore dell’esperienza materiale come fondamento della conoscenza: solo da questa il pastore trae la certezza del male quale carattere della sua vita.
Quinta strofa
Nella quinta strofa il pastore, dopo aver cercato risposte dalla luna, si rivolge alle sue pecore: sono felici, ma a differenza della luna la loro felicità deriva dalla mancanza di consapevolezza. L'uomo, che si pone ipotesi, invece, non potendo darsi risposte certe può solo fare ipotesi, anche se ciò lo porta alla noia.
Sesta strofa
Nell’ultima strofa il pastore smonta ogni ipotesi sulla possibilità che le forme di vita, anche diverse dall’uomo, possano essere felici: è invece più probabile che la vita sia, in sé stessa, una sventura, in ogni condizione.
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