Canto III Inferno, Divina Commedia | Video
Canto III Inferno, Divina Commedia: spiegazione e analisi del canto in cui Dante incontra le anime degli ignavi
CANTO III INFERNO
Nel canto 3 dell'Inferno Dante e Virgilio finalmente arrivano nell’Oltretomba. Non siamo ancora nell’Inferno vero e proprio ma nell’Antinferno, il Vestibolo che precede l’Inferno. Ad accoglierli c’è una porta dal messaggio inquietante, una delle frasi più famose di tutta la Divina Commedia: “Lasciate ogne speranza, o voi ch’ intrate.” Come è fatto l’Antinferno? Si tratta di un luogo oscuro in cui riecheggiano lamenti, urla e pianti degli ignavi, cioè di coloro che nella vita non sono riusciti a prendere posizione. Le anime che popolano questo luogo non sono dannate; tuttavia, essendosi macchiate del peccato di viltà, sono comunque condannate a scontare una pena severa. Nel Vestibolo, oltre alle anime degli ignavi, Dante incontra i dannati veri e propri che attendono sulla riva del fiume Acheronte di essere traghettati sull’altra sponda – nel vero e proprio Inferno - da Caronte.
CANTO III PERSONAGGI
Nel canto 3 dell'Inferno possiamo mettere in evidenza 3 personaggi:
- La porta dell’Inferno: è una porta quasi personificata ed è lei stessa a parlare, avvisando i visitatori
attraverso la sua scritta. - Gli ignavi: Dante nutre un profondissimo disprezzo per il peccato di viltà e alle anime macchiate di
questa colpa, cioè coloro che non hanno saputo prendere posizione. - La figura di Caronte: il traghettatore delle anime ha qui una funzione didattica e profetica.
Le anime che si trovano nel vestibolo dell’Inferno non hanno saputo prendere posizione. Dante si accanisce particolarmente contro di loro perché secondo lui la rovina politica di Firenze era stata causata anche dall’indifferenza di gran parte dei cittadini che avevano lasciato che la città cadesse nelle mani dei Guelfi Neri senza ribellarsi.
Nel video di seguito trovate l'analisi e la spiegazione del 3 canto dell'Inferno della Divina Commedia.