Canto II Inferno, Divina Commedia | Video

Canto II Inferno: guarda il video con la spiegazione e l'analisi del secondo canto della Divina Commedia di Dante Alighieri

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redazione

CANTO II INFERNO DI DANTE

Il 2° canto dell’Inferno ha un ruolo informativo; qui vengono date al lettore indicazioni indispensabili per comprendere l’architettura stessa della Divina Commedia. Per rendere più chiara l’esposizione, il canto lo potremmo dividere in 3 macro sezioni:

  • Il proemio; in linea con la tradizione classica, Dante apre con un’invocazione alle Muse
  • L’esposizione dei dubbi da parte di Dante, che non è sicuro di essere in grado di affrontare un viaggio di questa importanza
  • La risposta di Virgilio, che spiega la natura divina del viaggio che stanno per intraprendere, motivazioni che convincono Dante

Nel II Canto dell'Inferno sta calando la notte e Dante-personaggio è tormentato e angosciato dal pensiero del cammino che dovrà intraprendere. Dante-autore allora invoca l’aiuto delle Muse dell’ ingegno e della memoria affinché riesca nell’arduo compito di descrivere l’aldilà.  
Se nel 1° canto dell’Inferno l’ostacolo al viaggio di Dante era rappresentato dalle tre belve, in questo 2° canto l’ostacolo è rappresentato dai suoi dubbi.
 A spaventarlo è il confronto con 2 personaggi eccezionali, Enea e San Paolo, entrambi protagonisti di un viaggio nell’oltretomba. Ed effettivamente si tratta di personaggi “ingombranti”: la discesa di Enea agli inferi è legata alla successiva fondazione di Roma, futuro centro dell’Impero romano e futura sede del Papato; il viaggio di San Paolo nell’aldilà è invece volto alla diffusione del Cristianesimo e della Parola di Dio.

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