Le figure retoriche del Canto 5 dell' Inferno
Canto V dell'Inferno di Dante Alighieri: quali sono le figure retoriche del canto di Paolo e Francesca. Elenco delle figure e spiegazione
CANTO V INFERNO
Lo stile del Canto 5 dell'Inferno è alto: il lessico è raffinato e la sintassi è molto articolata. Vediamo le principali figure retoriche:
- Enjambement
VV.25/26 : dolenti note / a farmisi sentire
vv.64/65 : tanto reo / tempo…
vv.67/68: più di mille / ombre
vv.70/71 : udito / nomar
vv.113/114: quanto disìo / menò……
vv.126/127: per diletto / di Lancialotto - Similitudine
v.29: come fa mar per tempesta
v.40: E come li stornei ne portan l’ali
v.46: E come i gru van cantando lor lai
v.82: Quali colombe, dal disìo chiamate
v.143: come corpo morto cade. - Sineddoche
v.88: O animal benigno (il genere “animal” per la specie “uomo”) - Sinestesia
v.27 : loco d’ogni luce muto (associazione di qualità uditiva e visiva) - Anastrofe
v.2: men loco cinghia
v.8: tutta si confessa
v.89: visitando vai
v.97: nata fui
v.139: questo disse - Perifrasi
v.91: il re dell’universo (ovvero: Dio) - Metonimia
v.132 : esser baciato il disiato riso (astratto per il concreto)
PAROLE DELL'AMOR CORTESE
Dando un'occhiata al lessico, vediamo quali sono le parole tipiche dell'amor cortese che troviamo nel testo:
- Dolce Nido
- Amore
- Animal Grazioso e benigno
- Piacer
- Dolci Pensier
- Disio
- Doloroso Passo
- Dolci Sospiri
- Amante
ANALISI CANTO V INFERNO
Dante fa un riferimento letterario al notissimo romanzo in prosa antico-francese Lancelot, nella parte in cui Francesca si riferisce al bacio che ha fatto nascere l’amore con Paolo.
Il personaggio di Francesca non subisce una degradazione a cause della colpa, lei viene fatta parlare e viene ascoltata e rispetta da Dante che la rappresenta come una creatura gentile.
Dante come teologo la condanna perché la mette all’Inferno, ma, come uomo, ha compassione di lei e la assolve.
Secondo i critici però la parola pietà ha una accezione diversa da quella attuale e non significa “compassione” ma indica un turbamento angosciato che coglie il poeta nel considerare le terribili conseguenze della passione cantata dai poeti.