British Museum: storia, caratteristiche e opere
Indice
1Introduzione
Il British Museum è uno dei musei più importanti al mondo e si trova a Londra. Ospita varie collezioni con oggetti provenienti da tutto il mondo per un totale di circa 6 milioni di pezzi. Dal 1847 la sua sede è ubicata in una struttura neoclassica realizzata dall’architetto Robert Smirke (1781-1867).
2British Museum: inizi
2.1Fondazione (1753-1800)
La formazione del British Museum fu voluta dal Parlamento inglese che nel 1753 acquistò la collezione di Sir Hans Sloane (1660-1753), composta per lo più da reperti naturalistici. Dotato di uno statuto, gli obiettivi del museo riguardavano l’istruzione della popolazione e la conservazione delle opere d’arte.
La prima sede del museo fu Montagu House, una struttura seicentesca comprata dallo Stato per esporre la raccolta acquistata. Intorno alla metà del XIX secolo, l’edificio fu distrutto e l’architetto Robert Smirke si occupò della costruzione della nuova sede del British Museum.
Le acquisizioni di libri, manoscritti e reperti archeologici provenienti dalle collezioni di membri facoltosi della società inglese, costituirono il nucleo originario del British Museum.
2.2Cambiamenti (1800-1850)
Nel 1816 il British Museum acquistò i resti dei marmi del Partenone provenienti dalla collezione di Lord Elgin (1766-1841), che si occupò della rimozione dei marmi in origine collocati nell’Acropoli di Atene. L’arrivo di queste opere d’arte determinò il trasferimento del museo in una nuova sede adeguata.
Per la sistemazione del British Museum fu chiamato l’architetto Smirke, il quale nel 1847 inaugurava il nuovo edificio nel cuore del quartiere di Bloomsbury. In realtà nel 1831, mentre il resto del museo era ancora in costruzione, la King's Library era già aperta al pubblico.
Ispirato all’architettura greca, il complesso del British Museum ricorda un tempio ionico antico: le colonne colossali, l’architrave sormontato da un timpano decorato da rilievi mitologici, i corpi laterali aggettanti che concorrono al consolidamento del gusto neogreco, molto diffuso e apprezzato tra il Settecento e l’Ottocento.
3British Museum: periodo contemporaneo
3.1Ampliamenti (1850-1900)
Nel 1857 veniva completata la Reading Room del British Museum, voluta dal custode Antonio Panizzi (1797-1879) che la ideò come uno spazio di forma circolare situato nel centro del museo. È considerata la seconda libreria più grande del mondo.
Con lo spostamento dei reperti naturali nell’edificio di South Kensington (oggi Victoria and Albert Museum), la collezione del British Museum fu allestita all’interno di spazi più grandi e ampliata dalle spedizioni archeologiche: nel 1874 l’archeologo John Turle Wood (1821-1890) inviava a Londra alcuni resti del tempio di Artemide provenienti da Efeso.
3.2Ricostruzioni (1900-1975)
Fin dal 1933, il governo inglese insieme ai direttori dei musei delinearono alcune linee guida per salvare i capolavori d’arte. Quando la seconda guerra mondiale scoppiò, il British Museum iniziò l’evacuazione dei pezzi più importanti trasferendoli nei rifugi. Ci vollero anni per ricollocare i pezzi nel museo, soprattutto a causa dei gravi danni architettonici subiti dal Museo.
La Great Court del British Museum è un cortile quadrato coperto da una volta in vetro e acciaio. Progettata dall’architetto Norman Foster (1935), è stata inaugurata nel 2000 e ha reso lo spazio una grande piazza coperta, funzionale ai momenti di sosta.
4British museum: attualità
4.1Stato attuale
Attualmente il British Museum, che vanta una collezione che comprende circa due milioni di pezzi di storia e di cultura umana, è uno dei musei più visitati al mondo e ogni anno ospita circa 4 milioni di visitatori.
A partire dal XIX secolo, il British Museum è stato coinvolto del caso mediatico della restituzione dei marmi Elgin, dei quali si è detto sopra. La restituzione delle opere importate dalle spedizioni coloniali costituisce oggi un tema compromettente per la gestione dei musei occidentali.
4.2Collezioni
All’interno del British Museum, il patrimonio storico-artistico è distribuito in oltre 90 sale secondo tematiche che spaziano dall’arte antica fino all’arte contemporanea.
La collezione del British Museum è disposta su tre livelli.
La ricchissima collezione del British Museum è suddivisa in dipartimenti tematici, rispettivamente dedicati: all’Antico Egitto e Sudan; alla civiltà greco-romana; al Medioriente; ai Disegni e alle Stampe e alle Monete e Medaglie; alla produzione Britannica, Europee e Preistorica; all’Asia e all’Africa, Oceania e Americhe.
5Opere più importanti
Lo Stendardo di Ur (2500 a.C.) è un antico reperto archeologico sumero. L’opera si compone di quattro pannelli di legno decorati a intarsio con madreperla, lapislazzuli e pietra calcarea rossastra. Le scene raffigurano due momenti differenti, la guerra e la pace, dove le figure sono in uno stile idealizzato e privo di profondità con alcuni elementi naturalistici nella resa degli uomini.
La Stele di Rosetta (II sec. a.C.) è tra gli oggetti più noti del British Museum e risale all’epoca dell’Antico Egitto. È una pietra sulla quale è inciso un decreto ufficiale del re in geroglifici. Sebbene sia una copia antica, la sua importanza è data dalla possibilità di studiare la lingua degli Egizi.
Si tratta di una collezione di marmi estratti dal Partenone, tempio dedicato alla dea Atena, situato sull’Acropoli di Atene. È composta da fregi, metope e sculture risalenti al V secolo a.C. realizzati dallo scultore Fidia (490-430 a.C. ca).
Il Vaso Portland (I sec.) è un antico vaso in vetro decorato da cammei. Il suo ritrovamento avvenne nel corso del Cinquecento a Roma, all’interno di un sepolcro funerario e si pensa che al suo interno vennero conservate le ceneri dell’imperatore Alessandro Severo (208-235). Fu di proprietà dei Barberini fino a quando Sir William Hamilton (1730-1803) lo acquistò nel 1782.