BREXIT E ERASMUS: QUALI LE CONSEGUENZE DEL REFERENDUM
È passata circa una settimana dalla pubblicazione dei risultati del Brexit, il referendum con il quale gli abitanti del Regno Unito sono stati chiamati alle urne per esprimere la propria preferenza circa l’uscita del proprio Paese dall’Unione Europea. Ad aver vinto – com’è ben noto – sono stati i sì, emblematici della volontà dei britannici di non voler più essere considerati parte dello scacchiere europeo.
Dopo l’uscita dei risultati del Brexit, sono stati in molti a chiedersi quali saranno le conseguenze di questa scelta – qualora venisse ratificata dal Governo britannico. Una domanda che si sono posti anche gli universitari di tutta Europa che hanno preso (o vorrebbero prendere) parte al programma Erasmus +.
C’è una correlazione tra programma Erasmus e risultati del Brexit? Cambierà qualcosa? Continuate a leggere questo articolo per scoprirlo!
ERASMUS: COSA CAMBIA CON I RISULTATI DEL BREXIT
A sfatare le terribili voci che si sono susseguite dopo l’uscita dei risultati del Brexit e che volevano, tra le varie conseguenze del referendum, il termine dell’accordo tra Unione Europea e Regno Unito circa il programma Erasmus, sono state sfatata dal direttore dell’Agenzia, Flaminio Galli.
«Non c’è automatismo – spiega Galli – tra Brexit e programma Erasmus+ ed è ingiustificato l’allarme sulla fine della cooperazione tra Unione Europea e Regno Unito in tema di mobilità. Spiace per l’esito del referendum ma è importante rassicurare gli studenti e gli addetti ai lavori sul proseguimento delle attività in corso, comprese quelle approvate nel quadro dell’Invito a presentare proposte 2016, che procederanno regolarmente fino alla scadenza prevista originariamente».
BREXIT ED ERASMUS: E PER IL FUTURO?
Chi, quindi, si trova già in Gran Bretagna o ha vinto un bando Erasmus – con meta la terra della Regina Elisabetta – per il 2016-2017 non deve preoccuparsi: non cambierà assolutamente nulla.
Ma cosa accade, invece, per gli studenti che avevano in progetto di fare un Erasmus in Regno Unito nei prossimi anni visto quanto accaduto con il Brexit? «Per gli anni a venire – prosegue Galli – dobbiamo essere fiduciosi perché Erasmus+ è un programma flessibile e articolato, non circoscritto ai soli paesi Ue, tant’è vero che partecipano a pieno diritto anche i paesi dello spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) e quelli candidati (Turchia, Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia). Non dimentichiamo, inoltre, che è già possibile in ambito universitario la mobilità anche da e verso paesi extraeuropei. A livello politico siamo molto fiduciosi che il Regno Unito e la Commissione trovino una strada per far sì che la mobilità di studenti e docenti e la cooperazione transnazionale continuino a essere un’opportunità concreta per l’Europa e per lo stesso Regno Unito».
Insomma: niente paura. Quali sono le conseguenze del Brexit circa il progetto Erasmus? Per ora nessuna.