Bombe: cosa sono, caratteristiche, quando sono state inventate
Storia e caratteristiche delle bombe. Cosa sono e quando sono stati inventati questi ordigni esplosivi. Peso e informazioni sulla detonazione
Indice
Cosa sono le bombe
Le bombe sono dispositivi esplosivi progettati per generare una violenta esplosione. Esistono vari tipi di bombe, con caratteristiche e forme diverse, in base allo scopo per cui sono state create. Questi ordigni vengono utilizzati come armi offensive o difensive, in contesti militari ma anche in occasioni civili, come nel caso delle demolizioni di edifici o per l’estrazione di risorse naturali. L’uso delle bombe, però, è soggetto a norme e regolamentazioni internazionali per limitarne l’utilizzo.
Tra le varie tipologie di bombe ci sono:
- Bombe convenzionali: questi ordigni utilizzano esplosivi tradizionali, ad esempio il tritolo, per generare un’esplosione, possono essere utilizzati sia per scopi militari che per scopi civili.
- Bombe incendiarie: sono bombe ideate per causare incendi, proprio per questo motivi contengono sostante infiammabili che si diffondono quando l’ordigno esplode.
- Bombe improvvisate (IED): questi ordigni definiti in lingua inglese Improvised Explosive Device, sono costruite in modo improvvisato e con materiali non convenzionali, anche tramite l’impiego di esplosivi convenzionali. Spesso sono utilizzate per scopi terroristici o come trappole esplosive.
- Bombe nucleari: sono armi distruttive che utilizzano la fissione nucleare o la fusione nucleare per generare esplosioni atomiche.
Quando sono state inventate le bombe?
Questi dispositivi esplosivi hanno una lunga storia che risale a migliaia di anni, e la loro invenzione non è legata a una data precisa, ma piuttosto a un processo di sviluppo che si è evoluto nel corso del tempo.
Ecco alcuni momenti importanti nella storia delle bombe:
- L’invenzione della polvere da sparo, attribuita ai Cinesi, probabilmente tra il X e il XII secolo, è stata una delle prime forme di esplosivo conosciute. Questa polvere nera, composta da una miscela di zolfo, carbonio e nitrato di potassio, inizialmente veniva utilizzata per feste e riti religiosi. In seguito, la polvere da sparo iniziò a essere utilizzata anche per scopi bellici.
- Nel corso dei secoli si diffonde sempre di più l’utilizzo della polvere da sparo, fino ad arrivare alla creazione delle prime bombe da lancio, che potevano essere sparate o lanciate manualmente.
- L’uso delle bombe aeree, invece, diventa significativo durante la Prima guerra mondiale, da questo momento in poi inizia ad aumentare la produzione di diverse tipologie di bombe. Compaiono così bombe a mano molto efficienti e aerei in grado di bombardare i nemici.
- L’era della bomba nucleare inizia con il progetto Manhattan durante la Seconda guerra mondiale e il 6 agosto del 1945 viene sganciata la prima bomba atomica, chiamata Little Boy, su Hiroshima.
Chi detona le bombe?
Le bombe possono essere detonate da diverse organizzazioni o individui, a seconda del possibile contesto. Le forze militari, durante una guerra, utilizzano gli ordigni che vengono spesso lanciati dagli aerei, da missili o depositati manualmente, in base alle strategie militari e agli obiettivi. Anche i gruppi terroristici possono far scoppiare le bombe per causare danni, paura o morte, e purtroppo, questo accade spesso in luoghi pubblici, come trasporti o in zone sensibili. In alcune situazioni, invece, forze di sicurezza e soccorso, intervengono per neutralizzare ordigni esplosivi improvvisati o munizioni non esplose in zone di conflitto.
Infine, operatori esperti di demolizioni controllate vengono chiamati per abbattere edifici in modo sicuro e controllato.
Quanto pesa una bomba a mano?
Il peso di una bomba a mano può variare a seconda del tipo e del modello specifico, ma, in generale il peso varia tra i 300 g. e i 2 Kg. Alcune bombe a mano possono essere, infatti, più leggere e altre più pesanti. Ad esempio, le bombe a mano ad alto esplosivo, progettate per causare molti danni, pesano generalmente di più di quelle ideate per generare incendi.
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