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Alessandro Magno: vita, storia e conquiste

Alessandro Magno: la vita del giovane re macedone che in soli 12 anni conquistò l'impero persiano e morì in modo ancora oggi misterioso
Alessandro Magno: vita, storia e conquiste
ansa

1Alessandro Magno: biografia

Busto di Alessandro Magno
Fonte: ansa

Alessandro III di Macedonia, conosciuto da tutti e da sempre come Alessandro Magno o Alessandro il Grande, è certamente uno dei personaggi più celebri della storia non solo antica, ma di tutti i tempi. 
Ma chi è Alessandro Magno, e perché le sue gesta sono arrivate fino a noi? 
Nato a Pella nel 356 a.C., Alessandro diventò re di Macedonia nel 336 a.C. e fu un grande conquistatore in grado di dare vita ad un vasto impero che andava dalla Macedonia all'India.
Alessandro Magno morì a soli 33 anni nel 323 a.C. dopo una vita di conquiste. Il suo grande coraggio e le sue gesta divenute leggendarie ispirarono:        

  • Le opere di grandi autori dell'antichità come Diodoro Siculo e Plutarco. Il primo scrisse del macedone all'interno di una storia universale chiamata Bibliotheca Historica. Il secondo ne La vita di Alessandro
  • Canzoni e diversi poemi che sono fra i primi documenti delle lingue derivanti dal latino, tra cui l'Alexandreis di Gautier de Chatillon
  • Le opere di grandi poeti italiani come Dante, che parla di un Alessandro nel XII canto dell'Inferno dedicato ai tiranni

Ancora oggi la sua figura è in grado di ispirare: un esempio è il film del 2004 Alexander con l'attore Colin Farrell che interpreta proprio il giovane re macedone. 

2Le conquiste di Alessandro Magno

Aristotele nell'affresco di Raffaello Sanzio "La Scuola di Atene" (770×500 cm circa)
Fonte: ansa

Figlio di Filippo II - re di Macedonia dal 359 a. C. e conquistatore della Grecia nel 338 a.C.- e di Olimpiade, a cui Alessandro Magno fu molto legato, ebbe come prime figure di riferimento Achille, da cui discendeva per parte di madre, ed Eracle, illustre antenato del padre Filippo.

Politicamente e militarmente fu istruito dal padre. Suo maestro intellettuale fu invece il filosofo greco Aristotele, che lo avvicinò alla lettura dei grandi poemi omerici e lo fece appassionare alla cultura greca trasmettendogli l'idea della superiorità dei Greci sui popoli barbari e in particolare sui Persiani.

A soli 16 anni, in seguito a un'assenza del padre, Alessandro Magno ottenne la reggenza del Regno. A 18 offrì la sua prima grande prova militare, combattendo valorosamente nella battaglia di Cheronea del 338 a.C., nella quale i Macedoni sconfissero le truppe dei Greci.    

Nel 336 a.C. Alessandro Magno divenne re di Macedonia dopo l'assassinio di suo padre Filippo per mano di Pausania, una delle sue guardie del corpo. 
                
L'ascesa al trono di Alessandro non fu facile. La morte di Filippo creò problemi di governo e riaccese le speranze di indipendenza delle città greche meno disposte ad accettare il dominio della Macedonia, come ad esempio Tebe. Bloccò inoltre la spedizione che il re macedone stava allestendo per invadere l'Asia e sconfiggere i Persiani.  

Immagine raffigurante Dario di Persia
Fonte: getty-images

Dopo aver stroncato con forza i nemici interni che avevano comandato l'uccisione di Filippo e dopo aver ottenuto l'appoggio dell'esercito macedone, Alessandro Magno decise per prima cosa di consolidare le posizioni macedoni in Grecia:          

Nel 336 a.C. ottenne dalla Lega di Corinto il titolo di comandante supremo militare della Lega. Si racconta che a Corinto Alessandro incontrò il famoso filosofo Diogene. Sembra che lo stravagante filosofo vivesse dentro una botte e che Alessandro, stupito da questo tipo di vita, gli chiese di esprimere un desiderio. Diogene gli chiese di spostarsi perché la sua ombra gli impediva di prendere il sole. Rimasto sorpreso dalla risposta del filosofo, Alessandro disse: "se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene".

Nel 335 a.C. distrusse la città ribelle di Tebe e ne rese schiava l’intera popolazione.

«A mio padre devo la vita, al mio maestro una vita che vale la pena di essere vissuta»

Alessandro Magno
Elmo di un soldato rinvenuto a Pella, città natale di Alessandro
Fonte: ansa

Consolidato il dominio in Grecia, Alessandro Magno decise di riprendere i piani di suo padre Filippo per liberare i Greci d'Asia finiti sotto il regno dei Persiani:   

Nel 334 a.C. Alessandro sbarcò in Asia con una grande flotta e un grande esercito per attaccare i Persiani. Si racconta che si recò a Troia per omaggiare la tomba di Achille e che nello stesso anno, a Gordio, riuscì a tagliare con la spada il nodo gordiano. Secondo la leggenda, chiunque fosse riuscito a tagliare questo nodo che univa un giogo dorato a un carro, sarebbe stato il padrone dell'Asia. Un bel segnale per Alessandro, che vide la sua figura fondersi sempre di più con la leggenda.

Nel 333 a.C. Alessandro sconfisse a Isso le truppe del re persiano Dario III e liberò tutte le città greche che lo salutarono come un liberatore.

Le rovine del palazzo di Dario a Persepolis
Fonte: getty-images

Le città greche erano finalmente libere, ma Dario era riuscito a fuggire e le conquiste di Alessandro Magno non erano ancora al sicuro.
In parallelo alla volontà di consolidare le sue vittorie nacque in Alessandro il desiderio di sconfiggere definitivamente i barbari per eccellenza, i Persiani, e di creare un impero macedone.
Furono questi due desideri che tra il 332 a.C. ed il 325 a.C. lo spinsero a intraprendere una serie di conquiste in Asia e in Africa del Nord grazie alle quali riuscì a porre fine all'impero persiano e a creare un nuovo e vasto impero macedone che si estendeva dalla Macedonia all'India. 

  • Nel 332 a.C. Alessandro Magno conquistò la Fenicia, la Siria e l’ Egitto, dove fu salutato come figlio di Amon, titolo solitamente riservato ai faraoni.
  • Nel 331 a.C. sconfisse di nuovo Dario sulle sponde del fiume Tigri e iniziò la conquista delle capitali dell'impero persiano: Babilonia, Susa, Persepoli, Pasargade.
  • Dopo l'uccisione di Dario per mano di Besso, uno dei comandanti del re persiano, Alessandro continuò la conquista della Persia che venne completata nel 327 a.C.
  • Tra 327 a.C. e 325 a.C. giunse sino in India per rafforzare i confini e intraprendere nuove conquiste.
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3L'ultimo periodo della vita di Alessandro Magno

Antica porta di Babilonia
Fonte: getty-images

A soli 33 anni Alessandro Magno aveva raggiunto il culmine della sua gloria ma i problemi non tardarono ad arrivare.   

I costi delle campagne di conquista iniziarono a farsi sentire e forme di insofferenza al suo dominio si manifestarono con sempre maggiore frequenza. 

Cosa fa Alessandro Magno per mantenere saldo il suo potere?  

  • Per mantenere saldo il controllo, appena conquistato un territorio vi fonda una città militare dove lascia il controllo a uomini di fiducia. Queste città militari prendono quasi tutte il suo nome. Fra le più famose ricorderete senz'altro Alessandria d'Egitto
  • Reprime con violenza ogni rivolta che mette in discussione il suo potere. Famose le repressioni dei principati indiani e delle polis greche, queste ultime con una forte tradizione di indipendenza alle spalle. Famose sono anche le rivolte dei soldati macedoni che non accettano che Alessandro avesse dato alla sua autorità di sovrano caratteri che lo avvicinavano alle divinità e che avesse stabilito, su tutti, la supremazia della cultura e dei modi di vita greci, che lui ammirava da sempre. Ricordiamoci che il suo precettore era stato Aristotele
  • Spostò la sede di governo dalla Macedonia alle città imperiali persiane di Susa e Babilonia che erano poste al centro del nuovo impero e dove rientrò nel 325 a.C. dopo la spedizione in India
  • Per mettere pace tra Macedoni, Greci e Persiani sposò la figlia del persiano Dario, Statira, e costrinse 80 suoi ufficiali a sposare altrettante donne persiane
Piantina dell'antica Babilonia
Piantina dell'antica Babilonia — Fonte: getty-images

3.1Morte di Alessandro Magno

Alla vigilia di una nuova spedizione verso l'Arabia, il 10 giugno del 323 a.C. Alessandro Magno morì nella città di Babilonia. Forse avvelenato da alcuni nemici, forse per via della malaria, forse a causa di una cirrosi epatica: le circostanze della morte di Alessandro Magno non sono ancora state chiarite anche se una rente scoperta ci dice qualcosa di più: secondo una ricerca condotta da Katherine Hall, della Dunedin School of Medicine dell'Università di Otago, Alessandro magno potrebbe essere stato vittima di una diagnosi di falsa morte. 

Il condottiero macedone, infatti, potrebbe essere morto a causa della sindrome di Guillain-Barré Syndrome, un disturbo neurologico raro autoimmune causato dal batterio Campylobacter pyloriche, all'epoca frequente e causa della malattia che lo lasciò paralizzato per giorni, bloccando progressivamente le sue funzioni vitali. Probabilmente, quando Alessandro Magno fu tumulato in realtà era ancora vivo. Come si è arrivati a questa tesi? La ricerca si basa sui sintomi che descriveva Alessandro, ovvero febbre e dolore addominale che - secondo la Dott.ssa Hall -  descrivono una variante di neuropatia assonale motoria acuta della sindrome di Guillain-Barré che ha prodotto la paralisi del condottiero. Alessandro Magno dunque sembrava morto ma non lo era e questo spiegherebbe anche "il miracolo" della conservazione del suo corpo che in realtà non si decompose subito perché, forse, era ancora vitale.

Quali eredità lasciò Alessandro Magno? 

  • Le condizioni per un'enorme espansione della cultura greca, che fornì le basi di quella che è stata definita la civiltà ellenistica
  • La creazione dell'impero macedone-greco-persiano

Un episodio più delle parole illustra cosa rese Alessandro, il Grande. Si racconta che Dario III nel 331 a.C., pur di non scontrarsi con il re macedone gli offrì un accordo di pace. Ma a Parmenione, uno dei generali macedoni che suggerì di accettare la proposta, Alessandro rispose: «Anch'io accetterei se fossi Parmenione, ma io sono Alessandro».
Questo era, dopotutto, Alessandro Magno

Nulla è impossibile per colui che osa.

Alessandro Magno

4Come erano il carattere e l'aspetto fisico di Alessandro Magno?

La sua figura viene ricordata come quella di un grande condottiero, forse uno dei migliori mai esistiti, ma anche come figlio di re Filippo II di Macedonia, molto maturo sin da ragazzo e ben consapevole del destino che lo aspettava come erede. 

Ma altre fonti narrano di un uomo dal temperamento violento, che poteva essere precipitoso e testardo così come spericolato e incostante nelle decisioni e negli atteggiamenti, e questo in alcune circostanze gli avrebbe costato la fedeltà di chi gli era vicino. 

Secondo diversi racconti Alessandro era basso e tarchiato, con una fronte prominente e il mento sporgente, pelle chiara e sguardo intenso; diversi storici riferiscono che avesse un’eterocromia, cioè un occhio marrone e uno blu ma essendo una caratteristica generalmente attribuita al diavolo, è facile fosse una coloritura: a rimarcare questa straordinarietà narrano anche come il condottiero pretendesse di cavalcare cavalli con la stessa caratteristica. 

Plutarco lo descrive biondo/rosso con i capelli mossi, lunghi fino alle spalle, lasciati folti per ricordare la criniera di un leone, ma riporta un altezza tra i 150 e 160 cm, non eccezionale per noi ma assolutamente nella media per l'epoca. Si fece sempre ritrarre ben rasato e con il capo adornato dal diadema reale, mentre fino ad allora i condottieri venivano raffigurati con la barba. 

4.1Alessandro Magno e i costumi orientali

Alessandro Magno nota un diffuso malumore tra i macedoni. Decide allora di adottare alcuni costumi e tradizioni persiane imponendole ai suoi compagni. Alessandro dà libero sfogo alle passioni e alla moderazione che caratterizzava i macedoni, sostituisce superbia e lussuria. Al comportamento misurato, pacato dei macedoni preferisce emulare la magnificenza della corte persiana. Decide quindi di ornarsi il capo con un diadema color porpora, indossare vesti simili a quelle del popolo vinto, assomigliando sempre più al re Dario. Indossando le vesti del nemico, inizia a modificare anche i suoi sentimenti, facendo propria l’arroganza. Costringe i suoi a fare altrettanto portandoli a vergognarsi di indossare da vincitori le vesti del popolo vinto. Alessandro non ignora il malcontento diffuso e cerca di ottenere il consenso e l’affetto con doni.

5Guarda il video sulle dieci persone più influenti della storia