Il bilancio dello Stato: definizione e riassunto
Il bilancio dello Stato: definizione e riassunto delle caratteristiche. Struttura e classificazioni, fasi delle entrate e delle spese, residui, funzioni e principi
Indice
Definizione del bilancio dello Stato
Il bilancio dello Stato è un documento giuridico-contabile in cui sono riportate le entrate e le spese pubbliche relative all’attività finanziaria dello Stato in un periodo di tempo determinato, cioè bilancio annuale se riferito ad un anno o bilancio pluriennale se riferito a più anni. L’insieme delle operazioni contabili che vengono effettuati in un determinato anno si chiama esercizio finanziario.
Classificazioni
L’attività dello Stato viene divisa in periodi annuali, detti anni finanziari, che coincide con l’anno civile.
Il bilancio dello Stato può essere classificato:
- a seconda dell’esercizio finanziario a cui si riferisce:
bilancio preventivo: le entrate e le spese che si prevedono per l’esercizio successivo a quello in cui è compilato e costituisce il programma dell’anno finanziario di riferimento a cui il Governo deve attenersi durante la sua attività finanziaria;
bilancio consultivo: chiamato anche rendiconto, si riferisce all’anno finanziario già trascorso dando conto delle entrate e delle spese realizzate nell’esercizio. - rispetto al contenuto:
bilancio di competenza: comprende le entrate che si ha il diritto di riscuotere e le spese che si ha l’obbligo di pagare nel corso dell’esercizio, indipendentemente dal momento in cui si realizzerà il pagamento o la riscossione. E’ uno strumento politico che consente al Parlamento di decidere quali entrate e quali spese effettuare nell’esercizio;
bilancio di cassa: contiene le entrate effettivamente riscosse e le uscite realmente pagate durante l’esercizio finanziario, indipendentemente da quando è sorto il diritto o l’obbligo di riscuotere o pagare. E’ un mezzo di conoscenza dei movimenti monetari.
Le fasi delle entrate e delle spese
Le fasi delle entrate sono:
- accertamento: consiste nell’individuare il debitore, le ragioni e l’ammontare del credito;
- riscossione: riguarda l’introito dell’importo accertato;
- versamento: costituito dall’incasso effettivo.
Le fasi delle spese sono:
- impegno: si ha quando la PA si assume l’obbligo di pagare una certa somma;
- liquidazione: consiste nell’individuare il creditore e nel determinare l’ammontare preciso del debito;
- ordinazione: l’emissione del titolo di spesa con cui gli uffici contabili ordinano il pagamento agli organi esecutivi;
- pagamento: esborso di denaro da parte dei cassieri dello Stato.
I residui attivi e passivi
I residui attivi sono entrate accertate ma non ancora riscosse e costituiscono quindi dei crediti dello Stato verso terzi. I residui passivi invece sono spese impegnate ma non ancora pagate e quindi costituiscono dei debiti dello Stato verso terzi.
Le funzioni di bilancio
Le principali funzioni del bilancio sono:
- politica: il governo deve avere la fiducia dalle camere, il bilancio consente al governo di realizzare gli obiettivi di politica economica sociale attraverso la riscossione e il pagamento delle spese.
- giuridica: il bilancio è lo strumento di programmazione economica, indica le scelte economico operative necessarie alla realizzazione degli obiettivi.
- economica: determina il regolare andamento dei cicli economici e il raggiungimento dei fini istituzionali dell’attività finanziaria.
I principi del bilancio
I principi del bilancio dello Stato accolti nei moderni ordinamenti giuridici sono:
- annualità: ogni anno le camere devono approvare il bilancio presentato dal governo, sia preventivo che consultivo, il bilancio annuale ha funzione di controllare il denaro pubblico, quello pluriennale di controllare gli obiettivi di politica economica;
- universalità: essere iscritte tutte le voci delle entrate e uscite, le gestioni extrabilancio non sono ammesse salvo leggi che ne consentano l’inserimento;
- integrità: le spese e le entrate devo essere al lordo delle spese di riscossione e pagamento, e non sono quindi ammesse compensazioni fra le voci in modo da consentire un effettivo controllo sulla gestione del denaro pubblico;
- unità: tutte le entrate devono affluire ad un unico fondo, dal quale devono provenire tutte le spese;
- specializzazione: entrate e le spese devono essere distinti in base alle loro funzioni economiche per impedire che la PA utilizzi i fondi per finalità differenti a quella per cui sono stati costituiti;
- veridicità: le previsioni di bilancio devono riprodurre valori veri, in modo da avere una corretta valutazione;
- chiarezza: il bilancio deve essere di facile comprensione e non deve dare luogo a dubbi interpretativi;
- pubblicità: il bilancio approvato deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale così che tutti i cittadini possano vederlo.
Le teorie del bilancio
Il bilancio rappresenta le dimensioni dell’intervento pubblico nell’economia e quindi è influenzato dalle teorie economiche che prevalgono in un dato periodo storico.
Per questo nel corso del tempo si sono sviluppate diverse teorie, che sono:
- teoria del bilancio in pareggio: basata sul principio della finanza neutrale, secondo la quale lo Stato deve ridurre al minimo il suo intervento e svolgere solo le attività istituzionali, non convenienti per i privati. Il bilancio deve essere in pareggio dato che i disavanzi alterano l’equilibrio del sistema in cui le entrate correnti devono essere uguali alle spese correnti;
- teoria del doppio bilancio: secondo la quale il pareggio di bilancio deve realizzarsi fra entrate e spese correnti, mentre il bilancio in conto capitale può essere in deficit in quanto comprende spese per investimenti pluriennali che generano effetti positivi in più anni;
- teoria del bilancio ciclico: secondo la quale i bilanci devono compensare l’andamento del ciclo economico e quindi nelle fasi di depressione il bilancio deve essere in deficit in quanto deve finanziare gli investimenti per la ripresa e nelle fasi espansive deve realizzare disavanzi;
- teoria del bilancio funzionale: il bilancio, oltre ad essere un documento contabile, deve essere usato come strumento per realizzare gli obbiettivi di politica economica (sviluppo ed equa distribuzione del reddito). La manovra delle entrate e delle spese pubbliche per raggiungere gli obbiettivi di politica economica si chiama politica fiscale o politica di bilancio;
- teoria neo-liberalista: sostiene la riduzione dell’intervento dello Stato nell’economia in quanto provoca un’incontrollata crescita del debito pubblico con conseguente inflazione e disoccupazione.
Le politiche di bilancio
La politica di bilancio o fiscale consiste in una serie di operazioni di spesa e di entrata finalizzate al controllo del livello di produzione e occupazione del sistema economico. Le politiche fiscali possono essere:
- espansive: se l’obbiettivo da raggiungere è l’aumento dell’occupazione e del reddito;
- restrittive: se si pone come obbiettivo la lotta all’inflazione e al riequilibro dei conti con l’estero.