Bertolt Brecht, Vita di Galileo

Riassunto di Vita di Galileo di Bertolt Brecht, il dramma incentrato sulla biografia del famoso scienziato pisano. Trama dell'opera

Bertolt Brecht, Vita di Galileo
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BERTOLT BRECHT, VITA DI GALILEO

Una scena di Vita di Galileo
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Vita di Galileo è un dramma di Bertolt Brecht incentrato sulla figura di Galileo Galilei, il famoso scienziato pisano che visse dal 1564 al 1642. Galileo in tutta la sua vita si occupò dello studio degli astri ma anche di leggi fisiche riguardanti idrostatica, ottica ecc... . Il dramma di Brecht ripercorre la vita, le scoperte e le controversie in cui fu coinvolto Galileo dal periodo dell'insegnamento di matematica all'Università di Padova (1592-1610), al periodo subito seguente all'abiura (1633).

VITA DI GALILEO: TRAMA

In tutte le sue vicende Galileo è accompagnato da due figure importanti: Andrea e Federzoni. Il primo è il figlio della governante di Galileo e il secondo è un “occhialaio” che attraverso le sue capacità tecniche riesce a creare il canocchiale utilizzato da Galileo per dare un fondamento alla teoria copernicana.

L'intera storia è proprio costruita intorno a quest'oggetto così potente da permettere a chiunque di capire ed osservare da vicino i principali fenomeni celesti, ma al tempo stesso così pericoloso in quanto in grado di demolire completamente la millenaria teoria tolemaica sostenuta dalla chiesa in virtù del geocentrismo dell'universo. Il canocchiale rappresenta anche l'esistenza densa di entusiasmi, scoperte, intuizioni e delusioni di Galileo: viene presentato come una superba opera di avanzata tecnologia nelle prime scene della sua comparsa e nei momenti più prossimi all'abiura di Galileo viene coperto, nascosto e dimenticato.

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Via via che la storia si sviluppa, Galileo comincia a essere fortemente contestato all'interno del territorio italiano soprattutto da esponenti della Chiesa, ma per questo non si arrende e anzi, sembra che la sua ricerca della verità diventi un vizio piuttosto che un compito professionale.

Dal canto suo lo scienziato pisano ha provato in tutti i modi di dimostrare la teoria copernicana o almeno di mettere in dubbio le concezioni cosmiche dell'epoca: basti pensare all'incontro con Cosimo de Medici e i suoi scienziati, l'incontro con il monacello e le discussioni con il Cardinale Bellarmino.

Il mondo che fuoriesce dal dramma teatrale è un mondo molto attaccato alle apparenze e diffidente verso la ragione umana. Simbolici sono i momenti in cui Galileo estrae il sassolino dalla tasca e lo lascia cadere in terra; Galileo avrebbe subito detto -”In aria, il sasso cade in aria!”- perchè infatti la terra non è che un minuscolo sassolino nell'universo. Anche durante la peste a Firenze, Galileo venne accusato di essere un untore e quindi di contaminare la gente con la malattia: la figura dello scienziato visto come pericolo per la stabilità della società.

Questo lo si comprende nel dialogo tra il monacello e Galileo in cui il religioso afferma per esempio che la fame che giustifica la sofferenza del lavoro nei campi non avrebbe un senso se i contadini venissero a sapere che tutti i dolori e le sofferenze sono inutili perchè ci si trova su un pezzetto di roccia piuttosto che su una enorme macchina dove tutto è prestabilito e dove la sofferenza permette l'avvicinamento a Dio.

VITA DI GALILEO, RIASSUNTO

Lo scienziato nonostante ciò non smette di ricercare la verità anche a costo di rischiare la vita.

Per questo si giunge all'abiura del 1633 operata in seguito alla minaccia di tortura con le macchine a Galileo.

Andrea e Federzoni non riconoscono più il proprio maestro, sempre così fermo e rigido nelle proprie affermazioni che adesso è piegato dal potere della Chiesa. Galileo ha comunque previsto tutto: infatti quando Andrea andrà a trovarlo anni dopo nella sua “residenza-prigione” prima di partire per l'estero, l'astronomo pisano donerà lui alcuni manoscritti che aveva prodotto giorno per giorno riguardanti lo sviluppo delle teorie del sistema copernicano.

È questa una rappresentazione simbolica della ragione che trionfa su tutte le congetture senza fondamento in ogni situazione. Infatti come Galileo aveva ribattuto al monacello “-La verità riesce ad imporsi solo nella misura in cui noi la imponiamo-”. E Galileo si è spinto fino a rischiare la propria vita per difendere non tanto le sole scoperte scientifiche bensì la causa di quelle scoperte ovvero il ragionamento che rende possibile il raggiungimento della verità.

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