Chi sono i barbari e da dove arrivano

Chi sono i barbari per i romani, da dove vengono e come vivono. Riassunto sui barbari e le loro migrazioni al tempo dell'Impero romano

Chi sono i barbari e da dove arrivano
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CHI SONO I BARBARI

Chi sono i barbari
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La storia della migrazione dei popoli barbarici da oriente verso occidente è lunga e complessa. Nel 375 gli Unni spingono i Goti, uno dei più importanti popoli barbarici, ad oltrepassare il confine.

Gli Unni provengono dalle steppe asiatiche e quando compaiono intorno al 350 provocano un effetto a catena, sospingendo verso occidente le popolazioni germaniche prima stanziate nell’Europa Orientale.

Inizia così l’ultima parte delle cosiddette Invasioni Barbariche, che in pochi anni portano le popolazioni germaniche a superare il Reno ed il Danubio.

I Germani sono un vasto assortimento di genti che parlano un unica lingua indoeuropea e provengono dall’Europa Settentrionale. Si stabiliscono poi negli ampi spazi confinati con l’impero romano. Si tratta di un gruppo di tribù irrequiete, come dimostra anche il saccheggio del Santuario di Delfi del 280 a.C.

Le stirpi sono:

  • Alamanni, insediati nel territorio del attuale Germania nel III secolo;
  • Franchi, nella zona renana;
  • Goti divisi in Ostrogoti e Visigoti e sono stanziati nell’area Danubiana e sul Mar Nero.

In Oriente i germani si fondono con le popolazioni iraniane, così come quelli dell’Europa Occidentale fanno con i Galli ed i Celti.

In settentrione (sull’imbocco dell’Elba) vivono poi i Sassoni: marinai, mercanti e pirati.

I Galli dopo la conquista romana si lasciano romanizzare dando vita ad una fiorente civiltà urbana. I clan germanici sono invece fieri della propria indipendenza, legata alle tradizioni nomadi e guerriere.

I Galli vivono nell’attuale Francia al di qua del fiume Reno, mentre i popoli germanici vivono nell’attuale Germania, Scandinavia, Europa orientale e al di la del fiume Reno.

I Galli vengono inizialmente sconfitti e sottomessi da Cesare nel 52 d.C., mentre i germani sconfiggono Ottaviano Augusto nel 9 d.C. nella battaglia di Teutoburgo.

I Galli vengono romanizzati e integrati nell’impero, i Germani no.

Le genti germaniche sono per lo più nomadi, anche se più avanti (intorno al III-IV secolo) diventano seminomadi e sedentarizzati e si dedicano all’estrazione di metalli, alle saline, all’agricoltura o all’allevamento.

In ogni villaggio vive un unica etnia divisa in uomini liberi, semiliberi e schiavi. Gli uomini liberi sono divisi in famiglie chiamate fare o sippe. L’uomo ha potere assoluto sui membri della sua famiglia e il matrimonio è monogamico.

Gli uomini liberi detti arimanni sono invece gli unici a poter portare le armi. La società cui danno vita è di tipo militare, dove il centro della vita politica è l’assemblea dei guerrieri (ding).

La religione vede un pantheon di dei militari e combattivi. I più famosi sono:

  • Wotan (o Odino), dio dei cieli o il dio mago (si era privato, secondo una leggenda, di un occhio per ottenere la saggezza magica). Odino è il sovrano del magico palazzo del Walhalla dove accoglie i guerrieri morti in battaglia.
  • Sua moglie Freia, dea della fecondità o della vita.
  • Loki, suo nemico, dio insidioso e bugiardo che causa con un ramo di vischio la morte di Balder, il “migliore degli dei”. 

Le genti germaniche non hanno leggi scritte, giudici o tribunali.

Risolvono le questioni legali in diversi modi:

  • Faida, una vendetta
  • Guidrigildo, che ripaga un offesa con una multa in denaro;
  • Ondalia, dove viene richiesto un giudizio di Dio con una prova fisica (es. carboni ardenti). Se si sopravvive si viene perdonati, altrimenti si muore.

La scrittura dei Germani si esprime attraverso le Rune (da una parola che significa “mistero”). Si tratta di segni complessi che vengono spesso incisi su pezzi di legno o oggetti simili a cui si attribuisce un valore magico. Per i romani restano sempre indecifrabili.

LE INVASIONI BARBARICHE

I romani non anno molte informazioni sui germani: avviano i primi contatti con queste popolazioni solo con la conquista della Gallia e delle attuali Austria e Svizzera (rispettivamente Norico e Rezia)

Secondo l’opinione dei romani i germani sono una popolazione del tutto priva di unità politica e incivile, ma formata da temibili combattenti.

Nel 166 i Quadi e i Marcomanni arrivano fino in Veneto terrorizzando la popolazione, ma vengono respinti da Marco Aurelio. Negli anni a venire le infiltrazioni si fanno sempre più frequenti fino a diventare vere e proprie migrazioni di massa: le cosiddette Invasioni Barbariche (375).

Ma perché questi popoli iniziano a migrare?

  • Per l’abbandono delle campagne
  • Per le continue guerre
  • Per la costante diminuzione delle piogge
  • Per l'aumento della popolazione, che richiede di essere sfamata
  • Per la pressione da parte di altre popolazioni (Unni Alani e Slavi)

Nel 375 gli Unni si scontrano con la popolazione dei Goti che si dividono in Visigoti (visi=”ovest”, Goti dell’Ovest) e Ostrogoti (ost=est, Goti dell’Est).

Gli Ostrogoti vengono sbaragliati dagli Unni mentre i Visigoti chiedono ai romani di poter passare al di la della frontiera. L’imperatore Valente acconsente, ma la migrazione non ha l'effetto sperato. Il popolo che attraversa il limes si mostra del tutto estraneo alle leggi romane. Nel 376 poi il re dei Visigoti viene riconosciuto come generale romano.

La popolazione tuttavia non trova il modo di sfamarsi, così poco tempo dopo il popolo di ribella e sconfigge i romani ad Adrianopoli nel 378.

In seguito Teodosio riconferma il patto e da allora in avanti il popolo accetta di essere considerato come federato (=alleato) vivendo entro i confini dell’impero conservando la propria organizzazione sociale e le proprie leggi.

Il suo re deve tenere i rapporti con Roma ed in cambio si ricevono terre e cibo secondo il principio dell’hospitalitas (=acquartieramento). Altri popoli diventano federati come i Vandali (435), i Burgundi (443) e gli Ostrogoti (489). Ma si rivelano per Roma anche un potenziale nemico sempre pronto a combattere dall’interno dell’impero.

Venendo in contatto con il mondo romano, per i germani (Visigoti, Ostrogoti, Burgundi, Eruli) comincia un processo di conversione al cristianesimo. Nel 376 l’imperatore Valente accetta di “ospitare” i Visigoti a patto che aderiscano al cristianesimo. Il vescovo Ulfila predica presso di loro la fede cristiana, ma con la confessione ariana. L’arianesimo diventa quindi la professione cristiana più frequente presso i popoli germanici dopo la conversione.


IL SACCO DI ROMA

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