Autonomia scolastica: cos'è o cosa dovrebbe essere

L'autonomia scolastica? E che diavolo è? Te lo spieghiamo noi

Autonomia scolastica: cos'è o cosa dovrebbe essere

L'autonomia scolastica: cos'è o cosa dovrebbe essere? Le leggi che hanno portato ad avere l'autonomia scolastica sono state fatte per far sì che nelle scuole italiane ci siano le condizioni giuridiche, organizzative, professionali e di relazione per rendere l'attività educativa più attenta ai bisogni didattici degli studenti. Ma la parola magica nei documenti ministeriali sull'autonomia è: flessibilità! L’autonomia delle singole scuole (Legge n°59/97) si compone di autonomia didattica, organizzativa e di ricerca (D.P.R. n°275/99), più alcuni elementi di autonomia finanziaria e gestionale (per i quali manca ancora un apposito regolamento).

L’autonomia didattica consisterà nella formulazione dei curricoli a livello delle scuole. In pratica ogni scuola, in base alle indicazioni nazionali (su cosa e come si deve conoscere alla fine dell'anno) del Ministero della Pubblica Istruzione obiettivi formativi generali) e a quelle di indirizzo e delle singole discipline obiettivi formativi specifici). Non esisteranno più i programmi nazionali da svolgere, ma solo una serie di capacità che ogni studente dovrà possedere a fine anno. Tutto l’insegnamento dovrà essere perciò regolato sui ritmi di apprendimento del singolo alunno.
I curricoli saranno composti da tre parti:
- una quota di discipline ed attività obbligatorie, stabilite dal Ministero, insieme al loro relativo monte ore minimo (quota obbligatoria nazionale);
- una quota di discipline obbligatorie d’istituto, relative ai diversi indirizzi;
- una quota di discipline liberamente scelte dalle scuole. I curricolipossono poi essere integrati con discipline ed attività facoltative. Le scuole possono:
1. Articolare in moduli il monte ore annuale (ovvero si possono dividere le ore annuali di una materia in moduli di diversa entità per ciascun periodo dell’anno);
2. Utilizzare le unità di insegnamento diverse dall’ora di 60 minuti;
3. Attivare percorsi didattici individualizzati;
4. Rompere il gruppo classe per particolari attività;
5. Unire delle discipline in aree disciplinari;
6. Realizzare percorsi di accoglienza, continuità e orientamento;

Le scuole saranno comunque tenute a predisporre percorsi di recupero e di orientamento.

Nell’ambito dell’autonomia organizzativa le scuole potranno:
1. Modificare il calendario scolastico;
2. Attuare ogni modalità organizzativa del corpo docente che sia coerente con gli obiettivi generali;
3. Organizzare in maniera flessibile l’orario complessivo del curricolo, mantenendo non meno di 5 giorni di lezione la settimana e rispettando il monte ore annuale.

Un consiglio in più