Auguste Renoir: biografia, opere e stile
Indice
1Chi è Renoi?
Pittore francese, accostato al movimento impressionista, le cui prime opere sono scene di vita reale catturate durante l'azione, ricche di luce e colori brillanti. Renoir ad un certo punto si distacca dal movimento verso il 1885, per utilizzare una tecnica più formale e rigorosa soprattutto nei ritratti femminili.
2Renoir e le decorazioni floreali
Nasce a Limoges in una famiglia artigiana con 7 figli, che si trasferisce a Parigi verso il 1845 cercando di migliorare le proprie condizioni economiche.
È uno studente dotato, soprattutto nel canto e nel disegno, allora i genitori lo inseriscono come apprendista decoratore in una fabbrica di porcellane, la manifattura dei Lévy Frères & Compagnie, dove si occupa di decorazioni floreali; con l'arrivo di nuovi macchinari la ditta fallisce e Auguste trova impiego come decoratore di ventagli e come pittore di immagini religiose, tra cui pannelli di tessuto.
Ha talento e passione, e decide autonomamente di studiare pittura; si paga dei corsi serali in disegno e anatomia e nel 1862 viene ammesso alla Scuola di Belle Arti: qui frequenta i corsi di Charles Gleyre per le lezioni di pittura, seguite con diligenza, nonostante la scarsa affinità con lo stile dell'insegnante che insiste sull’esercizio formale e ama poco le sperimentazioni.
3La tecnica di Renoir: l’amore per la luce
Nello studio di Gleyre ha l'occasione di conoscere e frequentare altri studenti, come Alfred Sisley, Claude Monet e Frédéric Bazille, con i quali diventa amico; insieme elaborano un nuovo modo di vedere l’arte, cercando di tradurre la realtà su tela senza farsi soffocare dalle rigide regole del passato.
Il gruppetto conosce anche la coppia Paul Cézanne e Camille Pissarro, studenti all'Accademia Svizzera, e scoprono che hanno in comune la stessa voglia di rinnovamento.
Nella primavera del 1864 i quattro studenti decidono di sottrarsi alla prima regola, secondo cui l’arte seria era eseguibile solamente in studio, per provare a dipingere la natura dal vero recandosi alla foresta di Fontainebleau, come prima di loro avevano fatto i pittori di Barbizon, e si dedicano così allo studio della pittura en plein air.
Renoir si applica come gli altri allo studio delle variazioni ottiche nella percezione della luce, ma per lui lo studio del soggetto rimane un aspetto fondamentale dell’opera.
Continua la sua ricerca artistica con il gruppo, ma le sue sperimentazioni gli fanno guadagnare ben poco; in questo periodo è in serie difficoltà economiche ed è costretto ad appoggiarsi alla generosità degli amici per avere un tetto sulla testa.
Riesce ad entrare al Salon di quest’anno esponendo Esmeralda che danza; l’opera gli porta un discreto successo ma lui la trova insoddisfacente e, conclusa la rassegna, la distrugge.
Ottiene una seconda occasione per il Salon con l’edizione 1867 ma il suo nudo femminile è mal tollerato e viene costretto a trasformarlo fino a farlo diventare un’allegoria di Diana.
4Una società anonima per artisti
Nel 1868 Renoir ottiene un grande successo al Salon con l’opera Lise con ombrello e si intensificano i ritratti su commissione, ma in questa fase abbandona i riferimenti allo stile di Courbet per intensificare lo studio della luce: nell'estate del 1869 sull'isola di Croissy sulla Senna, lavora spesso a fianco di Monet.
Allo scoppio della guerra franco-prussiana viene chiamato alle armi e mandato sui Pirenei ad addestrare cavalli; qui si ammala gravemente e viene ricoverato, ma riesce a rientrare a Parigi solo nel marzo 1871.
Riprende a fare una vita precaria vivendo di piccole commissioni e cercando sempre di collocare le sue opere nelle esposizioni ufficiali, il cui prestigio è per lui un elemento indispensabile.
Nel 1873 dà vita con altri a una società per azioni, la Società Anonima Cooperativa di pittori, scultori, incisori e litografi: si tratta di una formale dichiarazione di indipendenza dai canoni estetici del Salon, ma al tempo stesso i pittori “rifiutati” accolgono con sollievo la notizia di poter esporre nello studio del fotografo Nadar, il 15 aprile 1874.
Renoir è responsabile dell'allestimento di 163 opere molto diverse tra loro, se ne occupa con cura ma il risultato lascia i critici perplessi e l’esposizione viene accusata di indeterminatezza.
5Bando al nero
La prima mostra Impressionista si tiene in un'ala indipendente nel Salone ufficiale nel 1874; Renoir è presente con opere nelle quali usa piccole pennellate multicolori per evocare le vibrazioni atmosferiche e il riverbero della luce, escludendo completamente il nero e sfaldando i contorni, le ombre sono create con sovrapposizione di viola e di verdi.
Aver osato tanto gli costa diverse critiche, le sue opere vengono spesso considerate disturbanti, rifiutate dalle giurie dei saloni e giudicate difficili da vendere.
Nel 1874 riprende a lavorare a fianco di Monet a Argenteuil, ma persegue un suo stile luminoso e fluido, e rispetto agli altri si concentra sempre meno sul paesaggio.
L'anno successivo Renoir insieme a Morisot e Monet organizza un'asta per guadagnare dalla vendita delle loro opere ma gli incassi sono assai magri.
In compenso si sta formando una cerchia di estimatori del coraggio di questi nuovi artisti e alcuni collezionisti si accorgono di Renoir, che si dedica a tempo pieno alla ritrattistica che gli garantisce una fonte certa di guadagno: grazie e riesce ad ottenere diverse commissioni per dei ritratti soprattutto di donne e bambini delle classi medio alte.
6Consacrazione al Salon
Partecipa alla seconda e terza mostra impressionista nel biennio 1876-77, dove riprova a proporre il proprio stile fatto di ricerca tonale, ma anche se in piena fase esplorativa nel suo stile rimane evidente il forte legame con la tradizione e, a differenza dei suoi colleghi, non disdegna nemmeno l'etichetta denigratoria di impressionista.
L'editore Georges Charpentier gli organizza una mostra personale nel 1879 alla galleria La vie moderne e grazie all’interessamento del finanziere Cernuschi, noto collezionista, viene ammesso al Salon e definitivamente consacrato con l’opera Madame Charpentier con i figli.
Da fonte di guadagno, la ritrattistica diventa il mezzo per essere riconosciuto come artista, ma segna anche il distacco dal vecchio gruppo di amici: non partecipa più alle esposizioni del vecchio circolo e in molti lo accusano di aver tradito i propri ideali. Renoir ignora le critiche e lavora per ottenere risultati concreti, continua a ricercare uno stile che lo soddisfi completamente.
7Viaggiare per trovare il proprio stile
Ormai rassicurato sotto il profilo economico e desideroso di espandere i propri orizzonti culturali, parte per numerosi viaggi. Tra il 1881 e il 1882 compie diversi viaggi in Algeria, Italia e Provenza:
- matura il definitivo distacco dalla tecnica impressionista, secondo lui inadatta a rendere in maniera verosimile la pelle;
- si riappropria dell'uso del nero per dare intensità e profondità alle sue opere.
In Italia scopre Raffaello e le pitture pompeiane, legge Cennino Cennini, ripensa a quale sia la sua arte ideale ed entra in nuova una crisi lavorativa, mettendo in dubbio quanto fatto fino a quel momento: rivede ancora uno volta il suo stile ispirandosi a Raffaello, ma soprattutto a Ingres.
Le opere tra il 1883 e il 1884 sono raccolte dagli storici come facenti parte del periodo "duro", "secco" o "alla Ingres" appunto: pur mantenendo i colori finora usati, accentua i contorni, enfatizzando forme e volumi.
Fino al 1890 continua a cercare la propria strada rispetto all'Impressionismo, compiendo numerosi viaggi nel sud della Francia per studiare la luce ma, secondo i dettami del classicismo.
8L’arte oltre la malattia
Ormai è un uomo e un artista affermato: nel 1890 si sposa con Aline Charigot, conosciuta nel 1881 e che gli ha già dato un figlio; nel 1892 Paul Durand-Ruel gli organizza la sua prima mostra antologica con 110 dipinti, una mostra di grande successo.
Presto inizia a manifestare quelli che sembrano reumatismi, ne approfitta per allungare la sua permanenza nel sud della Francia e beneficiare del clima, sia per la salute che per i suoi studi; inoltre nel biennio 1897-98 viaggia a Londra, L’Aia, Bayreuth e Dresda.
Mentre i suoi disturbi peggiorano, nel 1904 espone 40 opere al Salon d'Automne, e nel 1907 compra una proprietà in Costa Azzurra e vi si trasferisce definitivamente.
Ammalato di una forma di artrite deformante, vuole sperimentare la scultura del nudo femminile prima che la malattia glielo renda impossibile, prova grazie all’aiuto del catalano Richard Guino, allievo di Maillol, ma da solo riesce a fare solo un medaglione con ritratto del figlio Coco.
Nel 1910 un attacco reumatico gli paralizza le gambe e due interventi chirurgici non servono a evitargli la sedia a rotelle; peggiora anche la mobilità delle mani, alle quali si fa legare direttamente il pennello per poter continuare a lavorare.
Il suo stile pittorico rimane comunque gioioso, ma i soggetti sono quelli intimi della propria cerchia familiare, la moglie, i figli e le domestiche, oltre a nature morte con fiori e frutta del suo giardino e scorci del paesaggio circostante.
La moglie muore per un attacco di diabete nel 1915, tornando da una visita al figlio Jean, Auguste muore debilitato dalla malattia qualche anno dopo, nel 1919.