L'Atene di Pericle: democrazia e riforme

Storia di Pericle, il politico oratore che governò Atene nei decenni della sua massima potenza tra il 461 a.C. ed il 429 a.C. , periodo chiamato "l'età di Pericle".
L'Atene di Pericle: democrazia e riforme
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1Premessa: la Grecia delle pòleis

Pericle: marmo romano custodito al Vaticano nel Museo Pio Clementino
Fonte: ansa

La storia greca della seconda metà del V secolo a.C. è chiamata “età periclea” perché in quel periodo Pericle era il politico più influente di Atene e a sua volta Atene era la pòleis più potente di tutte. 

Ma le pòleis non erano autonome l’una dall’altra? Non erano i cittadini a governare? Atene non era governata dal popolo? 

Per rispondere a queste domande e capire cosa vuol dire “età periclea”, ricapitoliamo brevemente la storia greca precedente. 

Le pòleis erano effettivamente città-stato, autonome l’una dall’altra e governate ciascuna dai propri cittadini. 

Su queste città autonome, però, Sparta e Atene esercitavano un potere particolare, un’egemonia, fondata sulla potenza militare, economica e culturale

Acropoli di Atene
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Nel 481 a.C., di fronte alla minaccia di un altro attacco da parte dei Persiani, Sparta aveva convinto diverse altre città ad allearsi in una Lega panellenica, per far fronte al grande esercito di Serse. La seconda guerra persiana si era conclusa nel 479 a.C., con la battaglia di Platea, nella quale l’esercito greco guidato dal re spartano Pausania ottenne la vittoria decisiva

Nei decenni successivi alla fine della guerra contro la Persia, Atene divenne sempre più potente, più ricca, più democratica e più aggressiva nei confronti delle altre pòleis. Ottenne che diverse città stringessero con lei un’alleanza, che di fatto si trasformò in uno strumento di dominio. In breve, Atene divenne una sorta di potenza imperiale. Pericle fu uno dei protagonisti principali di questa stagione della storia ateniese.

Prima di scendere nei dettagli, ecco i tre elementi essenziali dell’età periclea, da non dimenticare:

  1. l’imperialismo ateniese (con Pericle, Atene divenne quella nell’Europa dell’Ottocento si sarebbe chiamata una “grande potenza”);
  2. la democrazia radicale (Atene sperimentò una forma di governo ultra-democratica);
  3. lo sviluppo culturale (ad Atene si raccolsero i migliori filosofi, poeti, tragediografi e artisti del tempo).

2Atene e la democrazia radicale

All’inizio del V secolo, Atene era già la città democratica per eccellenza. Le riforme di Clistene avevano definito la sua forma di governo. Tutti i cittadini (maschi, adulti e liberi) avevano il diritto di entrare a far parte degli organi istituzionali (per sorteggio o per elezione).

Le istituzioni politiche erano la boulé (500 cittadini scelti per sorteggio, che prendevano le decisioni politiche); l’ekklesia (l’assemblea di tutti i cittadini, che discuteva e approvava i provvedimenti della boulé); i tribunali e i 10 strateghi, che comandavano l’esercito.

Nel V secolo, la democrazia ateniese si radicalizzò e Pericle fu uno dei protagonisti di questo processo.

Statua di Pericle ad Atene
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Nel 461 a.C., l’ekklesia votò la sottrazione di gran parte dei poteri all’Areopago, aumentando così decisamente il margine di azione proprio e della boulé. Nel corso del V secolo, poi, un numero sempre maggiore di cariche politiche iniziò a essere retribuito. Così, anche a chi non era abbastanza ricco da poter vivere di rendita (senza lavorare) poté iniziare a partecipare alla vita politica.

Con il drastico ridimensionamento del potere dell’Areopago, le altre istituzioni (la boulé, l’assemblea e i tribunali) poterono davvero prendere in mano la vita politica della città. Ormai, ad Atene tutte le decisioni erano proposte, discusse e votate per alzata di mano da centinaia o migliaia di cittadini.

2.1Il ruolo di Pericle

L'arte nell'età di Pericle
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Nell’Atene della democrazia radicale, però, c’era un uomo che contava decisamente più degli altri: Pericle. Per alcuni decenni, la vita politica della città (pur così democratica) fu dominata da un solo cittadino, carismatico, ricco e aristocratico.

Nonostante la sua importanza e la sua fama, non sappiamo molto della vita di Pericle. Era figlio di Santippo (comandante della flotta ateniese a Micale) e di Agariste, nipote di Clistene, della famiglia degli Alcmeonidi. Pericle era colto, era un grande oratore, era ricco. Per trent’anni riuscì di fatto a governare la città e a influenzare le decisioni politiche, ricoprendo sempre e solo la carica di stratego (fu eletto dal 462 fino alla morte, senza interruzioni).

Gli anni dell’“età periclea” furono quelli del massimo splendore culturale di Atene. La città divenne capitale della filosofia, del teatro, dell’architettura, della poesia, della scultura.

3Atene e la politica estera di Pericle

L’età periclea non fu un periodo di pace. La guerra con i Persiani, di fatto, non era mai finita del tutto. La principale responsabile del perdurare delle ostilità era proprio Atene, che aveva convinto diverse pòleis a riunirsi nella Lega di Delo, con l’obiettivo di conquistare le coste dell’Asia Minore, sottraendole ai Persiani. Così fecero, ma la Lega divenne rapidamente lo strumento del dominio ateniese sulle altre città, sue alleate.

Atene si impegnò per tenere sempre accesa la rivalità con Sparta. Quando Pericle divenne stratego, la tensione fra le due città era alta ed egli fece di tutto per mantenerla tale organizzando attacchi, provocazioni, saccheggi in luoghi strategici del Peloponneso.

Acropoli di Atene ai tempi di Pericle
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La politica estera di Pericle, però, non fu sempre vincente. Organizzò, per esempio, una spedizione militare in Egitto a sostegno di una rivolta anti-persiana, che fu un completo fallimento. Pericle era molto abile, però, nel riuscire a mantenere alto il consenso che lo circondava, nonostante le sconfitte.

Uno dei provvedimenti politici più celebri voluti da Pericle fu il trasferimento del tesoro della Lega di Delo ad Atene. Tutte le pòleis che facevano parte della Lega contribuivano versando dei tributi, che già da tempo erano gestiti da Atene, di fatto come una sua proprietà. Con il trasferimento del tesoro, però, quello che prima era un fatto divenne un diritto. Ormai, la ricchezza della Lega coincideva con la ricchezza di Atene. Le pòleis alleate divennero suddite, obbligate a versare un tributo non alla Lega, ma direttamente agli ateniesi. La città così prosperava e poteva permettersi di mantenere il suo costoso sistema politico.

4La politica interna di Pericle

Immagine che raffigura Pericle mentre supervisione le attività di costruzione ad Atene
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Abbiamo detto che Pericle fu eletto stratego dal 462 al 431 e che, investito solo di quella carica ufficiale, riuscì a imporre alla città il proprio potere personale. Atene, però, era governata dai cittadini. Anzi, non era mai stata tanto democratica. Pericle dovette quindi mantenere sempre alto il consenso che lo circondava e, per farlo, sfruttò la propria ricchezza e la propria abilità oratoria, impegnandosi sempre a seguire e sostenere la maggioranza.

Per esempio, quando fu chiaro che gli Ateniesi erano stanchi dei continui conflitti che avevano seguito le guerre persiane, Pericle promosse la pace sia coi Persiani (pace di Callia, del 449a.C.), sia con Sparta (nel 445 le due città sottoscrissero un accordo di pace trentennale).

La fortuna dei singoli politici ad Atene dipendeva interamente dalla capacità di mantenere il consenso di cui godevano. Chiunque, in qualsiasi momento poteva essere messo ai margini della vita pubblica, o addirittura ostracizzato. Negli ultimi anni, Pericle rischiò di perdere il consenso. Alcune persone a lui vicine furono colpite da accuse di empietà e immoralità.

L’inizio della guerra del Peloponneso (che sarebbe poi durata quasi trent’anni) fu l’ultimo atto della vita politica periclea. Pericle, infatti, morì di peste nel 429 a.C.

    Domande & Risposte
  • Quando nacque la democrazia ateniese?

    Nel V secolo a.C.

  • Chi governava ad Atene?

    Pericle, tra il 461 a.C. ed il 429 a.C.

  • Come era divisa la società ateniese?

    La popolazione era divisa in tribù: il Ghénos (aristocratici), i Tìasi (plebei) e gli Orgheones (stranieri che abitavano ad Atene).