Arthur Conan Doyle: biografia, opere e i libri di Sherlock Holmes

Vita e libri di Arthur Conan Doyle, scrittore inglese creatore del famoso Sherlock Holmes e considerato tra i fondatori del genere giallo e fantastico.
Arthur Conan Doyle: biografia, opere e i libri di Sherlock Holmes
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1Arthur Conan Doyle: biografia e opere

Arthur Conan Doyle, 1925
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Arthur Conan Doyle nacque nel 1890 a Edimburgo in Scozia in una famiglia di origini irlandesi. Sua madre era una donna colta, amante della lettura, che raccontava ai suoi figli strane storie che stimolavano enormemente la loro immaginazione; suo padre era un alcolizzato, per questo la famiglia aveva grandi problemi economici.

Quando Doyle aveva nove anni, i membri più benestanti della famiglia si offrirono di pagare per la sua istruzione e il bambino fu mandato a studiare presso lo Jesuit College di Stonyhurst in Inghilterra. L’esperienza del college non fu positiva, infatti, Doyle era maltrattato dai compagni, inoltre le autorità scolastiche sottoponevano gli studenti a severe punizioni corporali.

In seguito studiò medicina all’Università di Edimburgo, dove incontrò il suo mentore, il Dottor Joseph Bell, un uomo brillante, che con il suo acuto spirito di osservazione e le sue capacità deduttive, gli ispirò il personaggio di Sherlock Holmes. Tra i suoi compagni di università c’erano anche James Barrie e Robert Louis Stevenson che sarebbero diventati scrittori famosi in futuro.

Arthur Conan Doyle a Parigi per una conferenza sullo spiritualismo (9 settembre 1925)
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Mentre studiava, Doyle cominciò a scrivere i suoi primi racconti, tra cui The Mysteries of Sasassa Valley (Il Mistero di Sasassa Valley), pubblicato nel 1879 sul Chambers Journal, seguito l’anno successivo da un secondo racconto dal titolo The American Tale (Il Racconto dell’Americano) pubblicato sulla London Society, che parla di una pianta spaventosa che cresce in Madagascar e si ciba di carne umana.

Durante il terzo anno di medicina, Doyle accettò un incarico come medico di bordo su una baleniera diretta al Circolo Polare Artico, questa esperienza gli ispirò il racconto Captain of the Pole Star (Il Capitano della Stella Polare, 1883). Nel 1880 ritornò all’università e cominciò a interessarsi allo spiritualismo, allontanandosi dalla religione cattolica, la fede professata da tutta la sua famiglia. Doyle si laureò nel 1881 e iniziò a lavorare come medico a bordo della nave Mayumba, che collegava la città di Liverpool con le coste occidentali dell’Africa.

Arthur Conan Doyle e la sua famiglia (Aprile 1922)
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In seguito decise di lasciare questo lavoro e si trasferì a Plymouth nel sud dell’Inghilterra, dove lavorò nello studio medico di un suo compagno di scuola, ma poiché i due non andavano d’accordo, Doyle decise di aprire uno studio medico a Southsea, un sobborgo di Portsmouth. Lo studio ebbe scarso successo e qualche tempo dopo, Doyle rinunciò alla medicina per dedicarsi completamente alla carriera letteraria.

Tuttavia, non ebbe subito successo come scrittore fino al 1886, quando scrisse un romanzo poliziesco il cui protagonista era un detective privato, molto abile a scoprire il colpevole di un crimine grazie al suo ingegno acuto, all’attenta osservazione di tutti gli indizi a lui disponibili, alla sua mente analitica e deduttiva. Fu così che per la prima volta il leggendario detective Sherlock Holmes e il suo assistente Dott. Watson apparvero nel romanzo A Study in Scarlet (Uno Studio in Rosso), pubblicato sulla rivista Beeton’s Christmas Annual nel 1887, conseguendo un immediato successo.

Statua di Sherlock Holmes a Edimburgo
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Seguirono The Sign of Four (Il Segno dei Quattro, 1890), The Adventures of Sherlock Holmes (Le Avventure di Sherlock Holmes, 1892), The Memoirs of Sherlock Holmes (Le Memorie di Sherlock Holmes, 1894) e The Hound of Baskervilles (Il Mastino dei Baskerville, 1902).  

Intanto Doyle continuò a partecipare al movimento degli spiritualisti e per dedicarsi a questo suo interesse, decise di uccidere il personaggio di Sherlock. Il pubblico non gradì questa sua decisione e, a grande richiesta, Doyle riportò in vita il popolare detective nella raccolta di racconti intitolata The Return of Sherlock Holmes (Il Ritorno di Sherlock Holmes, 1905), in cui lo scrittore spiega come Sherlock fosse riuscito a scampare la morte dopo lo scontro mortale con il suo grande nemico, il Professor Moriarty.   

Nel 1928 Arthur Conan Doyle pubblicò gli ultimi dodici racconti di Sherlock nella raccolta intitolata The Casebook of Sherlock Holmes (Il Taccuino di Sherlock Holmes).  

Doyle aveva anche un grande interesse per la storia e scrisse dei romanzi storici come Micah Clarke (1889) e Rodney Stone (1896); inoltre, lavorò come corrispondente di guerra in Sudafrica durante la guerra anglo-boera, questo lavoro gli ispirò l’opera The Great Boer War (La Grande Guerra Boera) nel 1900. 

Fu nominato baronetto nel 1902 proprio grazie al successo della sua carriera letteraria

Arthur Conan Doyle morì per un attacco cardiaco nella sua casa di Crowborough nel 1930

2Sherlock Holmes e il metodo deduttivo

Il personaggio di Sherlock Holmes apparve per la prima volta nel romanzo Uno Studio in Rosso, pubblicato nel 1887, in cui appare anche il suo amico e biografo, Dott. John Watson, il narratore di quasi tutti i racconti che hanno per protagonista il celebre detective. I due si conoscono quando Watson torna dall’India e insieme condividono l’appartamento al numero 221B di Baker Street a Londra.

Sherlock è dotato di un carattere calmo e tranquillo, ama rimanere in vestaglia quando è a casa, suona il violino, fuma la pipa e a volte assume droghe per combattere la depressione (cocaina e morfina), ma quando deve risolvere un caso affronta le indagini in modo energico, attivando il suo acuto spirito di osservazione e le sue eccezionali capacità deduttive.

Di solito Sherlock osserva la situazione, raccoglie le prove e gli indizi e formula alcune ipotesi per giungere alle conclusioni preliminari, ma non si ferma e continua a raccogliere dati osservando ulteriori aspetti del caso; infine esegue un esperimento che inevitabilmente lo conduce alla soluzione finale. Il famoso detective collabora con la polizia che però si dimostra incompetente, e anche il suo assistente Watson non è brillante e abile come lui.

Una riproduzione di una copia del libro "Uno studio in rosso" di Doyle
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Holmes è il tipico rappresentante dei valori della classe media vittoriana, è un conformista che lotta contro il male e protegge i deboli, soprattutto le donne, anche se non s’innamora mai. Usa i tipici mezzi di comunicazione del suo tempo, soprattutto lettere e giornali, ma anche i telegrammi e il telefono; si sposta in carrozza attraverso la capitale inglese, usa il treno per viaggiare fuori Londra e nelle storie ambientate all’inizio del XX secolo, lo vedremo anche viaggiare in macchina.

Dopo aver scritto vari racconti e romanzi con protagonista Sherlock Holmes, Doyle decise di uccidere il detective, la cui popolarità era così enorme che i lettori rimasero sconvolti, addirittura alcuni gentiluomini della City indossarono il lutto al braccio e lo stesso Doyle ricevette anche lettere minacciose. Sherlock quindi ritornò a essere protagonista di altre storie, fu riportato in vita nel romanzo Il Mastino dei Baskerville, pubblicato nel 1902.

3Sherlock Holmes tra cinema e TV

William H. Gillette nei panni di Sherlock Holmes, commedia teatrale
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Sherlock Holmes e il Dottor Watson sono protagonisti anche di numerosi film e serie televisive, tra i film più recenti ricordiamo Sherlock Holmes (2009) e Sherlock Holmes: A Game of Shadows (Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, 2011) del regista inglese Guy Ritchie, interpretati da Robert Downey Junior (Sherlock) e Jude Law (Watson).

Tra le serie televisive di maggior successo ci sono: Elementary, trasmessa dalla CBS, ambientata a New York invece che a Londra; Sherlock, prodotta e trasmessa dalla BBC, ambientata nella Londra dei nostri giorni, con protagonisti Benedict Cumberbatch (Sherlock) e Martin Freeman (Watson).

Molte sono state anche le rappresentazioni teatrali; William Gillette (1853-1937), uno dei primi attori a interpretare Sherlock, inventò la frase famosissima Elementary, my dear Watson! (Elementare, Watson!), che in realtà non è mai menzionata nei romanzi e racconti di Arthur Conan Doyle.

4Il Mastino dei Baskerville: trama, sequenze, tempo

Il Mastino dei Baskerville fu pubblicato a puntate sulla rivista The Strand Magazine tra il 1901 e il 1902. È il romanzo in cui Doyle resuscita il suo famoso detective a grande richiesta dei lettori, dopo che James Moriarty, un criminale geniale, lo aveva ucciso nel racconto The Final Problem (L’Ultima Avventura).

La storia è ambientata a Dartmoor nel Devonshire, dove Sir Charles Baskerville viene trovato morto. Inizialmente si pensa a un infarto, ma il Dottor Mortimer non crede a questa ipotesi perché accanto al cadavere nota le impronte di un enorme mastino. Scopriamo che una maledizione incombe sui Baskerville sin dai tempi della guerra civile inglese, quando Sir Hugh Baskerville assassinò una donna proprio a Dartmoor e poi fu ucciso da un mastino demoniaco che dopo tanti secoli ancora perseguita gli eredi maschi dei Baskerville uccidendo diversi membri della famiglia. Mortimer teme che Sir Charles sia stato assassinato e che Henry, l’erede di Sir Charles, sarà la prossima vittima; quindi chiama Sherlock Holmes che, che pur non credendo alla maledizione, accetta di aiurtarlo. Sir Henry lascia il Canada, dove vive da anni e arriva a Londra per incontrare Sherlock, esprime il suo scetticismo nei confronti della maledizione e decide di trasferirsi a Baskerville Hall. Ben presto Henry riceve delle minacce di morte e qualcuno tenta anche di ucciderlo. Sherlock dice a Watson e Mortimer di proteggere il giovane e di investigare per scoprire il colpevole. A Baskerville Hall accadono molti episodi sospetti come ululati lugubri, apparizioni misteriose, anche gli abitanti di Dartmoor sono piuttosto strani; Mortimer inizia a sospettare del maggiordomo, invece Sherlock è insospettito dal comportamento di Ms Stapleton, una donna bellissima, che sembra essere intimorita dal fratello che si mostra fin troppo socievole nei confronti dei nuovi arrivati. Proprio Mr Stapleton diventa il principale indiziato di Holmes quando questi scopre che l’uomo è il prossimo erede della fortuna dei Baskerville, quindi lo sorveglia e scopre che Jack Stapleton possiede davvero un mastino e che in realtà Ms Beryl Stapleton non è sua sorella bensì sua moglie, costretta dal marito a tentare di sedurre Sir Henry per poi farlo cadere vittima del mastino. Per farlo arrestare Sherlock organizza un tranello, riuscendo a smascherare il colpevole che morirà affondando nelle sabbie mobili della vicina palude nel tentativo di fuggire.