L'invenzione delle armi da fuoco: origine, storia e caratteristiche
Indice
1Introduzione
Le armi da fuoco cambiarono la storia dell’uomo. Esse costituiscono un gruppo specifico di armi all’interno di una categoria molto più ampia di strumenti di offesa che hanno accompagnato per lunghi secoli la storia dell’uomo.
Almeno da 70 mila anni, l’uomo ha cercato di dotarsi di oggetti con i quali difendersi o ferire o uccidere i nemici. Inizialmente le armi impiegate dall’uomo erano decisamente rudimentali: pietre e bastoni in legno acuminati. Da allora l’uomo ha cercato di dotarsi di strumenti sempre più sofisticati e efficaci, utili per implementare la sua forza e capacità distruttiva.
Tra tutte le armi costruite per aggredire e difendersi, sicuramente le armi da fuoco rappresentano quelle con uno dei potenziali distruttivi maggiori. Sono definite armi da fuoco quelle armi che lanciano dei proiettili in seguito al prodursi di energia cinetica generata dall’espansione dei gas. Il loro uso è strettamente connesso all’invenzione e all’uso della polvere da sparo.
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2La polvere da sparo
La polvere da sparo è un composto di colore scuro ottenuto dall’unione di diversi componenti:
- Lo zolfo
- Il nitrato di potassio
- Il carbone di legna
Il primo Paese a utilizzare la polvere da sparo fu la Cina che dal decimo secolo la impiegò soprattutto a scopi religiosi. La polvere da sparo, se accesa, provoca un’espansione di gas che genera scoppi, rumori molto forti, bagliori. Proprio tali effetti erano inizialmente ricercati dai Cinesi per allontanare, durante riti e feste religiosi, spiriti considerati pericolosi e cattivi.
Con il passare del tempo, tuttavia, l’impiego della polvere da sparo venne esteso all’arte della guerra, prima in Oriente da parte dei Mongoli, poi in Occidente. Qui la polvere da sparo e il suo uso nelle armi da fuoco giunse probabilmente attraverso la mediazione degli arabi.
A partire dall’invenzione della polvere da sparo in Cina, fino ai giorni nostri, la storia delle armi da fuoco ha conosciuto una costante evoluzione e ha segnato la storia dell’arte della guerra soprattutto a partire dall’età moderna.
3Le armi da fuoco
Le prime armi da fuoco impiegate per combattere erano assai simili a vasi. Essi erano riempiti di polvere da sparo e pietre. Con l’accensione della polvere da sparo, si generava una esplosione che permetteva di scagliare contro i nemici le pietre a grandissima velocità e con un alto potenziale distruttivo.
Questo ancora rudimentale uso della polvere da sparo è attestato nel corso del XIII anche in Italia. Secondo gli storici, il celeberrimo condottiero Guido da Montefeltro fece ricorso a questa tipologia di armi nel 1282 durante la difesa della città di Forlì.
Una tappa fondamentale nella storia delle armi da fuoco è rappresentata dallo sviluppo, nel corso del quattordicesimo e quindicesimo secolo, della artiglieria. Con questo termine si indicano tutte quelle armi da fuoco pesanti, e quindi molto imponenti, in grado di scagliare a una lunga distanza dei proiettili.
L’artiglieria, impiegata in Europa a partire da questi secoli, soprattutto in Inghilterra, Francia e Italia, fu largamente utilizzata sul finire del quindicesimo secolo dal sovrano francese Carlo VIII.
L’artiglieria permise a questo monarca di condurre la campagna d’Italia nel 1494 con la quale il sovrano riuscì a percorrere la penisola, raggiungere la città di Napoli nel febbraio dell’anno successivo e a divenire, per un brevissimo periodo, sovrano della città.
4Le principali armi da fuoco
Le armi da fuoco subirono una ulteriore evoluzione nel XV secolo quando vennero introdotte le prime armi portatili. Tra esse, le prime a dover essere menzionate sono:
- Lo scoppietto: questa è la prima arma individuale, in uso in realtà sin dal Duecento. Ai nostri occhi può apparire davvero rudimentale, era infatti costituita da un bastone sormontato da una canna in metallo. Con l’accensione di una miccia, dall’arma fuoriuscivano delle sfere di piombo a grande velocità, ma con poca precisione.
- L’archibugio, una arma da fuoco molto diffusa e usata sia in battaglia che a caccia; essa era però molto pesante e difficile da maneggiare; fu utilizzata nel corso del XV e del XVI secolo, per la sua accensione era necessaria una miccia.
- Successivamente, attorno al XVI secolo, comparve la pistola che, perfezionata e sempre più efficace e maneggevole, viene impiegata ancora ai giorni nostri. La pistola è infatti un’arma piuttosto leggera, compatta e facilmente impugnabile. Per la sua efficacia è diventata una delle armi da fuoco più note e nel corso dei secoli ha subito numerose evoluzioni, tra queste è da ricordare l’introduzione delle pistole semiautomatiche sul finire dell’Ottocento.
- Contemporaneo allo sviluppo della pistola, è quello del fucile, un’arma portatile lunga che deriva dall’archibugio e che divenne l’arma principale delle fanterie a partire dal Seicento-Settecento.
- Tra il Cinquecento e il Seicento ebbe larga diffusione un’arma portatile, il moschetto, difficile da maneggiare e assai pesante, al punto che, inizialmente, doveva essere appoggiata su un sostegno ancorato a terra. Con le seguenti evoluzioni, assunse una forma sempre più simile al fucile. Venne impiegato ancora per tutto l’Ottocento, quando venne progressivamente sostituito da altre armi, più pratiche e leggere.
L’introduzione delle armi da fuoco modificò in modo significativo il modo di combattere sia tra i soldati nei campi di battaglia, sia in mare. Cambiarono infatti l’assedio e anche le armature indossate dai soldati; in mare l’obiettivo era distruggere la nave nemica dopo uno scontro che avveniva tra gli uomini che non abbandonavano la loro nave, ma combattevano, armi in pugno, tra un ponte e l’altro.
Il XVII secolo è segnato da una serie di innovazioni con un altissimo impatto distruttivo:
- la granata a mano. Questa arma era una sorta di contenitore pieno di esplosivo. Alla polvere da sparo si dava fuoco attraverso una miccia. La granata veniva poi immediata lanciata verso i nemici, essa esplodeva generando una forte detonazione;
- un tipo di fucile in grado di scagliare più proiettili contemporaneamente (il fucile trombone, un fucile con una apertura – la bocca – più larga rispetto alla canna e che assume dunque una forma che ricorda lo strumento musicale); questa arma ebbe larga diffusione e fu utilizzata ampiamente anche in Oriente e in Africa.
Fondamentale fu l’invenzione, avvenuta tra il XVII e il XVIII secolo, della baionetta. Essa rientra tra le armi bianche, cioè quelle armi che, al pari delle spade, dei manganelli, dei coltelli, sono state create con lo scopo di colpire e ferire un corpo attraverso punte o lame.
La baionetta fu originariamente costruita nella città francese di Bayonne e il suo uso fu presto esteso nel resto d’Europa. Simile a una spada o a un pugnale, era attaccata al fucile: il soldato poteva quindi sia colpire sia sparare allo stesso tempo.
Durante tutto l’Ottocento, ulteriori innovazioni trasformarono l’arte della guerra. Tra questi fu fondamentale il perfezionamento di strumenti che permettevano a colui che teneva in mano una arma da fuoco di puntare un obiettivo che poteva essere colpito con sempre maggiore precisione.
Nel contesto della guerra civile americana, combattuta tra il 1861 e il 1865, si cominciarono a diffondere le cartucce; esse resero l’uso delle armi da fuoco ancora più efficace, rapido e, ovviamente, distruttivo, poiché al loro interno erano contenuti sia il proiettile sia la polvere da sparo.
Sul finire dell’Ottocento, avvenne una ulteriore innovazione. Entrarono infatti a far parte dell’equipaggiamento del soldato anche le mitragliatrici.
Proprio la mitragliatrice fu utilizzata nell’importante conflitto che vide contrapposte Francia e Prussia tra il 1870 e il 1871. Le mitragliatrici furono poi impiegate largamente anche nella Prima Guerra mondiale.
5La dinamite e la scoperta di Alfred Nobel
Sin dalla sua scoperta, numerose furono le ricerche incentrate sugli usi e sul perfezionamento della polvere da sparo. Dalla seconda metà del XIX secolo essa fu progressivamente sostituita da un nuovo tipo di esplosivo, la dinamite.
Per giungere a tale fondamentale scoperta, furono fondamentali gli studi dell’italiano Antonio Sobrero e poi del celeberrimo Alfred Nobel.
Al primo si deve la scoperta di un composto chimico esplosivo derivante dalla glicerina, la nitroglicerina, al secondo una serie di invenzioni, anche casuali, che portarono al perfezionamento della dinamite e di altri esplosivi a partire da tale composto chimico.
La dinamite, brevettata da Nobel nel 1867, divenne un esplosivo impiegato sia in guerra sia per scopi civili.
Nobel raggiunse una grandissima fama per questa scoperta e anche per l’introduzione del premio Nobel, assegnato annualmente in Svezia a coloro che sono stati in grado di distinguersi nel campo delle scienze, della letteratura, della medicina.
Il premio Nobel per la pace è assegnato invece nella città di Oslo, capitale della Norvegia.
6Le armi e l’età contemporanea
Il settore degli armamenti continua anche nel nostro tempo a essere oggetto di cospicui investimenti da parte degli Stati e di privati. Nel corso del Novecento sono state introdotte nuove armi che hanno dimostrato una efficacia distruttiva senza pari: gas venefici, bombe, mine, armi chimiche, nucleari e biologiche hanno trasformato il modo di combattere e ormai, proprio per il potenziale distruttivo di questi nuovi strumenti, il civile è divenuto vittima prima dei conflitti combattuti in tutto il mondo.