Apartheid: storia e significato

Cos'è stato l'Apartheid in Sudafrica: com'è nato e come si è sviluppato. Storia, etimologia e significato

Apartheid: storia e significato
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Apartheid

Manifestazione anti-apartheid
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L'Apartheid è stata una politica di segregazione razziale formalmente adottata in Sudafrica dal 1948 al 1993. Nella lingua afrikaans il termine apartheid significa semplicemente "separazione" e indica la divisione razziale alla base delle relazioni tra la minoranza bianca e la maggioranza non bianca della popolazione. Ma da dove nasce l'Apartheid?

In Sudafrica i neri costituivano l’80% della popolazione, mentre i bianchi si dividevano in coloni di origine inglese e afrikaner. Questi ultimi, maggioranza della popolazione bianca, erano da sempre favorevoli ad una politica razzista. Nel 1924 vennero introdotti nel paese i primi elementi di segregazione razziale.

Leggi sull'Apartheid

Fu nel 1948 che l’apartheid prese definitivamente forma. Le principali leggi che hanno messo in piedi il sistema sono state:

  • Proibizione dei matrimoni tra bianchi e neri
  • Legge che considerava reato penale i rapporti sessuali tra persone di etnia diversa
  • Legge che imponeva ai cittadini di registrarsi come bianchi o neri
  • Legge che bandiva le opposizioni "comuniste" secondo il governo
  • Legge che proibiva alle persone di diverse etnie di entrare in alcune aree urbane.
  • Legge che proibiva a persone di etnie diverse di utilizzare le facilitazioni pubbliche.
  • Legge che rendeva ai neri più complesso l'accesso all'istruzione
  • Legge che rendeva i bantu nominalmente indipendenti ma sottoposti al controllo governativo.
  • Legge che privava i bantu della cittadinanza sudafricana e dei diritti ad essa correlati

Nel 1956 l'apartheid fu esteso a tutti i cittadini non bianchi, compresi gli asiatici.

Negli anni sessanta 3,5 milioni di neri, etichettati come Bantu, furono sfrattati dalle loro case e reinseriti nei bantustan, una sorta di riserve gestite da governi fantoccio: si trattava di veri e propri ghetti all'interno dei quali il governo avrebbe voluto inserire tutti gli abitanti neri.

I  neri erano privati di ogni diritto civile e politico: potevano frequentare solo scuole agricole e commerciali speciali. I negozi dovevano servire  tutti i clienti bianchi prima dei neri, ed era necessario avere speciali passaporti interni per muoversi nelle zone bianche.

La lotta contro l'Apartheid

In un primo tempo sia i neri che bianchi (partito unito e partito laburista), organizzarono proteste contro l’apartheid, puntualmente soffocate con brutalità dal governo.

Nel 1960 l’ANC, che aveva una solida tradizione pacifista, mise in atto azioni distruttive contro centrali elettriche e altre infrastrutture. Parallelamente, il Pan African Congress si dedicò ad atti più casuali e più generali di terrorismo.

Nel 1975 i burocrati decisero di far rispettare una legge a lungo dimenticata: ogni norma doveva essere scritta in lingua africana.

La legge si estese presso tutte le scuole in cui, sia insegnanti che alunni dovevano tenere le lezioni in lingua. In molti si opposero, venendo così espulsi dalle scuole. Questa era solo una delle tante leggi imposte e gran parte della popolazione nera si rifiutava di rispettarle scatenando rivolte e proteste per far si che il governo cedesse.

La fine dell'Apartheid

Gli anni ’90 portarono alla fine dell’apartheid, con la liberazione di Nelson Mandela: le ultime elezioni hanno visto la schiacciante vittoria dell’ANC che ha promulgato una nuova costituzione totalmente democratica e da allora governa ininterrottamente il paese, prima con Nelson Mandela, quindi con Thabo Mbeki.

La commissione per la Verità e la Riconciliazione, istituita nel 1995, si è occupata di raccogliere testimonianze sulle violazioni dei diritti umani e ha concesso l’amnistia a chi confessasse spontaneamente e pienamente i crimini commessi agli ordini del governo.

La commissione ha anche stabilito l’ammontare dei risarcimenti che il governo è tentuto a versare alle vittime del vecchio regime. Il Sud-Africa post apartheid ha aggiunto nove lingue africane native all’afrikaans e all’inglese come lingue ufficiali, portando il totale ad undici. Inoltre, è stato smantellato l’arsenale nucleare sud-africano.

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