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Che cos'è l'ansia
Preoccupazione e malinconia sono le parole chiave psicologiche più cercate online. I casi di preoccupazione patologica sono in netto rialzo, tanto che è quasi raro incontrare persone che non si sentano minimamente sotto pressione. Benché l'esperienza di tensione sia talvolta naturale, vi sono momenti in cui questo stato, accompagnato dai suoi segni somatici, diventa un ospite ingombrante, oscurando la nostra felicità con la sua ombra persistente. Nel seguente testo, esploreremo una forma specifica di questa condizione, nota agli specialisti come disturbo d'ansia generalizzato, un quadro clinico definito da un'ansietà e preoccupazione costanti.
Ansia cronica: i sintomi
Un ansioso cronico si sveglia al mattino con una vaga ma spiacevole sensazione di apprensione, e già dal momento in cui apre gli occhi comincia a preoccuparsi per la giornata che lo aspetta. La sua giornata gli sembra faticosa, stressante e piena di doveri: l'ansioso si preoccupa di non riuscire a fare quello che dovrebbe, a rendere come vorrebbe.
Ansia cronica e generalizzata: cosa si prova
La mente degli ansiosi cronici rimugina in continuazione pensieri negativi: le sfide della vita quotidiana vengono amplificate e drammatizzate, generando una continua ansia da prestazione o un'ansia anticipatoria. L'ansioso vede dappertutto problemi e difficoltà. Basta un piccolo malessere fisico e l'ansioso comincia a chiedersi se per caso non abbia qualche grave malattia, un ritardo di una persona cara e chi soffre d'ansia immagina che il proprio caro giaccia gravemente ferito su un letto d'ospedale.
Preso da un circolo vizioso di preoccupazioni, l'ansioso passa da una preoccupazione all'altra in un'escalation crescente: per esempio, comincia con il preoccuparsi di un errore commesso sul lavoro, e già si immagina licenziato, passa poi a chiedersi che cosa farà se non riesce a trovare un altro lavoro e già si vede senza un tetto, costretto a vivere della carità altrui.
Ansia da prestazione
Le preoccupazioni degli ansiosi possono vertere sulle più svariate tematiche: lavoro, salute, soldi, figli, famiglia, ecc.. ma molto spesso hanno un denominatore comune: quello di non essere all'altezza della situazione, di deludere le aspettative degli altri e quindi di poter essere rifiutati.
L'ansioso riconosce spesso che le sue preoccupazioni sono eccessive, irrazionali e che lo fanno star male e basta, ma non riesce a smettere di preoccuparsi.
Altre volte , invece i pensieri di preoccupazione sono assenti. In questo caso la persona sperimenta un intesa sensazione di ansia e nervosismo senza capirne il motivo.
Quando l'ansia è così forte, si accompagna anche a tutta una serie di sintomi fisici e psicologici.
Ansia, sintomi fisici. Quali sono
Quando abbiamo paura, nel nostro corpo avvengono una serie di modificazioni fisiologiche.
Questo tipo di reazioni risale alla notte dei tempi, quando il nostro organismo doveva essere pronto ad affrontare delle situazioni pericolose: alla vista di un animale feroce, dovevamo essere in grado di combattere o di scappare. Ecco perché, quando proviamo ansia, l'emozione si accompagna a delle sensazioni fisiche. Purtroppo quando una persona vive in un constante stato d'ansia e di preoccupazione, non è il solo benessere psicologico a farne le spese ma anche il benessere fisico.
Le persone ansiose posso sperimentare questi sintomi: tensioni muscolari e mal di schiena, mal di testa, mancanza di energia, nausea e problemi digestivi, tachicardia, difficoltà a dormire sudorazione eccessiva, vertigini, tremori, sensazione di avere un peso sul cuore, difficoltà a respirare, frequente bisogno di urinare.
A livello psicologico, l'ansia cronica si accompagna spesso ad una difficoltà di rilassarsi, iperattività o procrastinazione, difficoltà di concentrazione, irritabilità. Inoltre, ansia e depressione possono coesistere nella stessa persona.
Le cause dell'ansia cronica
Per chi vive in un costante stato di tensione, l'ansia è un grosso problema, per gli psicologi, invece, l'ansia, per quanto possa essere debilitante, non è il problema: ma è un sintomo, esattamente come la febbre può essere il sintomo di un infezione. Infatti, quando l'ansia è presente in maniera forte, indica che la persona non è in armonia con se stessa, con i suoi bisogni e desideri. In particolare, molti ansiosi cronici soffrono per il divario fra quello che sono e quello che vorrebbero essere.
Le persone che soffrono di ansia perenne combattono una guerra contro se stesse e i propri sentimenti per cercare di adeguarsi ad uno standard di perfezione autoimposto: le emozioni, i pensieri, gli atteggiamenti che non sono compatibili con tale modello, vengono considerati inaccettabili e relegati nell'inconscio.
Molti ansiosi sono caratterizzati dalla ricerca della perfezione, inconsciamente nutrono la convinzione di poter essere accettati dagli altri solo se brillanti, vincenti, sempre all'altezza della situazione. Dal momento, che nutrono delle aspettative irrealistiche e troppo elevate nei confronti di se stessi, si sentono costantemente inadeguati e non all'altezza.
Come combattere l'ansia
Le benzodiazepine possono curare l'ansia? È interessante notare che l'Italia è al primo posto in Europa per il consumo di ansiolitici. Inoltre, nel nostro paese, a differenza di quanto avviene in altri stati europei, c'è un controllo meno attento dell'uso di tali psicofarmaci: questo favorisce nella gente la falsa convinzione che i tranquillanti siano medicinali "leggeri" alla stregua dell'aspirina e che si possano utilizzare come automedicazione.
E'invece importante ricordare che le benzodiazepine, come ogni sostanza psicoattiva, provocano dipendenza fisica, psicologica, tolleranza (bisogno di aumentare la dose per sentirne gli effetti) e crisi di astinenza.
Gli ansiolitici non curano le cause dell'ansia, esattamente con un antipiretico può far scendere la febbre ma non può far guarire dall'influenza. Le benzodiazepine andrebbero quindi utilizzate solo in situazioni d'emergenza, oppure per un periodo di tempo limitato, in associazione ad una terapia psicologica d'appoggio. In entrambi casi, bisogna evitare l'autoprescrizione: gli psicofarmaci sono medicinali veri e propri, con dei possibili effetti collaterali, e in quanto tali devono essere prescritti dal medico.
E' importante sapere che l'uso prolungato dei tranquillanti può provocare a lungo termine, un calo della memoria e può favorire l'insorgenza della depressione.
L'ansia degli studenti
Ecco, qui di seguito, le maggiori fonti d'ansia per gli studenti, di qualsiasi tipologia si tratti.
Il rapporto con i genitori
A volte le pressioni esercitate dai genitori possono essere davvero troppe. Le loro aspettative per quel che riguarda i voti, la scelta della scuola superiore o quella dell'università infatti pesano come macigni sulle spalle di alcuni studenti.
In questo caso la soluzione è cercare un dialogo in maniera tranquilla, Dimostrarsi adulti e responsabili è il primo passo per far capire a mamma e papà che non devono decidere tutto loro!
I prof sono croce e delizia per gli studenti... tutto sta capire come fare ad avere con loro un buon rapporto.
Porsi male in questo caso significa complicarsi la vita inutilmente. Vuoi sapere come evitarlo? Segui i nostri consigli
Gestire bene il tempo
Nella vita di uno studente ci sono moltissimi impegni da rispettare e moltissime cose divertenti da fare. Trovare il giusto equilibrio tra studio, sport, amici, famiglia e (magari!) un lavoretto non solo non è facile ma può anche risultare stressante!
La prima cosa da fare in questi casi è mettere a tacere strane ansie e sensi di colpa inutili. La verità è che non si può fare sempre tutto esattamente come vorremmo e come dovremmo, quindi a bisogna organizzarsi senza pretendere troppo da sé stessi.
Attenzione però: questo non signfica che siete autorizzati a non studiare!
Riuscire a fare la lista delle priorità
Il problema dell'organizzazione del tempo va a braccetto con lo stress di riuscire a stilare la giusta lista delle priorità.
Facciamo un esempio pratico: se nella stessa settimana hai sia il compleanno della nonna, che una partita importante, che una festa e un compito in classe devi risucire a fare in modo di dedicare abbastanza tempo a tutto.
Questo significa che, magari, vedrai meno alcuni amici o che studierai con meno impegno una materia (a patto, ovviamente, di ridarle priorità la settimana successiva!)
Sembra difficile? In realtà è solo una questione di abitudine, perciò respira, razionalizza e vedrai che l'ansia scomparirà.
Compiti in classe
L'ansia da compito in classe è un grande classico della scuola. Per combatterla esistono solo due modi:
- Arrivare al giorno della verifica ben preparati (se vuoi sapere come fare clicca qui)
- Cercare di non dare un valore eccessivo alla prova in sè
L'esame di maturità
Lo spettro dell'Esame di Stato non spaventa solo i maturandi, ma tutti gli studenti delle superiori.
L'ansia da maturità non perdona e cresce nel tempo e (purtroppo!) non ha un rimedio universale se non quello di fare del proprio meglio per arrivare ben preparati di fronte alla commissione.
Una piccola considerazione in più, però, potrebbe essere d'aiuto: cerca di non identificare il tuo valore con il voto d'esame! Il diploma è solo una delle tappe della tua vita e non La Tappa definitiva
Le interrogazioni
L'ansia da orale completa il terzetto dello stress legato alle verifiche. Comporta balbettamenti, vuoti di memoria e (in alcuni casi!) anche una certa accelerazione del battito cardiaco.
In questo caso il trucco sta nel ricordarsi che quando si sostiene un'interrogazione più si appare sicuri di sé stessi, più si convince il nostro interlocutore che siamo preparati, più ci si sente capaci e, quindi, si migliora la qualità delle risposte. Il tutto (ovviamente!) a patto di aver studiato.
Vuoi altre dritte? Clicca qui!
Ansia al pensiero del proprio futuro
Essere giovani oggi non è facile: l'allarmismo è molto e i dati sulla crisi e sulla disoccupazione non aiutano.
Preoccuparsi, però, non serve a niente!
Il modo migliore per non stressarsi in questo caso è essere consapevoli che si sta facendo tutto il possibile. Per contrastare le tue paure, quindi, non ti resta che studiare bene, farti consigliare da chi è più esperto di te e svolgere i tuoi compiti di studente o di lavoratore alle prime armi con coscienza.
Rapporto con i compagni
Come si fa ad essere popolari a scuola? Come si fa ad andare d'accordo con tutti e ad avere tanti amici? Non esiste una sola risposta a queste domande, ma, in compenso, esiste una sola cosa che assolutamente bisogna evitare: fingere di essere diversi da sé stessi.
Mostrarsi per quelli che si è in realtà è infatti la prima regola per poter trovare dei veri amici, quelli con cui instaurare un rapporto duraturo.
E con tutti gli altri che si fa? Sforzati di mostrarti il più possibile sereno e sorridente, cerca di non offendere ed esprimi la tua opinione in modo tranquillo. Pensi che possa non bastare? Ti sbagli: ricordati che gli altri (anche quelli che sembrano popolarissimi!) hanno i tuoi stessi identici probemi!
Il bullismo
La questione bullismo merita, invece, un discorso a parte. Quando l'antipatia nei confronti di qualcuno degenera e ci si sente presi di mira, infatti, è davvero difficile reagire nel modo giusto.
L'importante in questi casi e non farsi prendere dal panico o dalla vergogna e parlare apertamente con un adulto. Di sicuro in questo modo si arriverà a trovare una soluzione.
Ansia da interrogazione: come affrontarla
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