Cos'è l'ansia? Come si scatena e come passa? Significato e sintomi dell'ansia e come gestire questo stato d'animo a cui non sempre va dato un significato negativo.
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Che cos’è l’ansia e perché è utile

Negli ultimi tempi è comune sentir parlare dell’ansia come di un qualcosa di estremamente dannoso da evitare a tutti i costi, oltre ad essere spesso confusa con altre emozioni e sensazioni.
L’ansia in realtà è un’emozione molto importante per noi e costituisce una paura anticipatoria rispetto ad un pericolo futuro non certo.
In sostanza: ci permette di attivarci fisicamente e cognitivamente per affrontare eventuali problemi e ostacoli che potremmo incontrare in determinate situazioni future.
Il suo scopo infatti è quello di individuare ciò che potrebbe impedirci di raggiungere i nostri obiettivi e metterci nella condizione di affrontare questi problemi.
Gli effetti dell'ansia sul corpo
A livello fisico l’ansia determina:
- tensione muscolare;
- respiro affannato;
- aumento del battito cardiaco;
- pressione piú alta;
- vista e udito più sensibili agli stimoli;
In questo modo il nostro corpo è pronto ad agire in qualsiasi momento. A livello cognitivo ci rende quindi più attenti all’ambiente e ci permette di formulare pensieri e alternative in modo più rapido. Esiste però una soglia entro la quale questa attivazione è ottimale e consente una performance migliore: quando l’attivazione è troppo bassa o troppo alta diventa più difficile affrontare certe situazioni.
Come distinguere ansia normale e patologica
Il problema principale connesso all’ansia non è quindi la sua presenza, quanto il fatto di pensare che sia sbagliato o dannoso provarla. Un pregiudizio nei confronti di quest’emozione tenderà a scatenare una reazione anticipatoria attivante: in sostanza, si prova ansia per l’ansia. Vien da sè che questa condizione crei una maggior attivazione fisica, la quale, anzichè supportarci nelle prove, ci impedisce di affrontarle come vorremmo, oltre a persistere per tempi molto più lunghi.
La discriminante tra ansia “normale” e ansia patologica è quindi il motivo per cui si presenta:
- se siamo preoccupati per un evento importante, un compito o una sfida da affrontare stiamo parlando di ansia “normale”;
- se siamo attivati indipendentemente dalla situazione o per paura che l’ansia possa presentarsi allora stiamo probabilmente parlando di ansia patologica.
Come gestire l’ansia
Quando parliamo di ansia patologica ci riferiamo quindi ad un’attivazione molto frequente ed intensa, spesso in assenza di un motivo evidente, che invalida la capacità di svolgere le normali attività quotidiane.
In questi casi si rende necessaria la psicoterapia che permette di apprendere strategie e modalità di gestione efficaci per imparare ad affrontare le situazioni temute, diminuire l’attivazione fisiologica e gestire i pensieri intrusivi.
In certi casi, quando i sintomi sono troppo intensi da permettere alla persona di lavorare su di sè, può essere indispensabile anche un supporto farmacologico.
Quando parliamo di ansia “normale”, legata cioè ad eventi specifici, può esserti d’aiuto seguire questi 3 consigli:
- Accetta il fatto che ci sia: l’accettazione non equivale alla rassegnazione, ma ci permette di non entrare in lotta con l’ansia stessa e quindi di non aumentare troppo i livelli di agitazione;
- Regola il tuo corpo: come detto sopra, l’ansia disregola molte funzioni corporee, in questi casi può essere utile compiere piccoli gesti come bere acqua fresca, praticare esercizi di respirazione, prendere una boccata d’aria, usare un anti-stress;
- Regola i pensieri: tipico dell’ansia è di proporre alla nostra mente esiti catastrofici, per questo è importante pensare anche a ciò che invece potrebbe andar bene, a cosa potrebbe accadere se le cose funzionassero. Inoltre quando si avvicina l’evento può essere molto utile distrarsi praticando qualche attività piacevole, entrando in relazione con persone a noi care, ascoltando musica.
La credenza comune che l’ansia si debba combattere e sconfiggere si basa su pregiudizi legati alla necessità di nascondere emozioni e debolezze, facendo si che chi le vive intensamente sia portato a ritenerle sbagliate. Ciò che invece ci permette di gestire e ottenerne benefici è accettare la loro presenza e accoglierle, senza fretta di liberarcene a tutti i costi.
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