Anonymous, chi c'è dietro la cyberguerra contro la Russia

Anonymous: chi sono gli hacktivisti, cosa hanno detto e cosa stanno facendo per il conflitto tra Russia e Ucraina. Il cyber attacco del movimento hacker

Anonymous, chi c'è dietro la cyberguerra contro la Russia
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Anonymous, il movimento di hacktivisti

Anonymous: chi sono e cosa fanno
Fonte: ansa

Meno di 24 ore dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina gli hacktivisti di Anonymous hanno annunciato, sul loro profilo Twitter, l'inizio della cyberguerra contro la Russia. Questo il testo del tweet del movimento di hacker: "Anonymous è attualmente coinvolto in operazioni contro la Federazione russa. Le nostre operazioni prendono di mira il governo russo. È inevitabile che anche il settore privato ne risentirà molto". Chi è Anonymous, da chi è composto il movimento e perché siamo soliti chiamarli hacktivisti

Anonymous: chi sono e cosa fanno

Anonymous è una rete, un’associazione libera di attivisti e hackitivisti, dove per hackitivisti si intendono gli attivisti che usano gli strumenti degli hacker per combattere le loro battaglie. Con il termine Anonymous non ci si riferisce dunque a un brand, né a un semplice gruppo di hacker, ma a un vero e proprio movimento non istituzionalizzato e fondato sull’adesione a determinati obiettivi.

Le origini del movimento e le campagne principali

La nascita del movimento Anonymous risale alla prima metà del 2000, quando una serie di utenti riuniti in un forum, la cui attività principale era la condivisione di immagini non censurate, organizzavano più che altro scherzi online: erano dei troll. Ma allora il movimento non aveva un nome o dei precisi valori condivisi. L'atto costitutivo di Anonymous si può considerare la loro campagna contro la chiesa di Scientology del 2008: l'istituzione religiosa chiedeva la censura di un video ma il collettivo, sensibile alla limitazione della libertà online, scagliò una serie di attacchi DDoS ai siti dell'organizzazione. 

Da allora Anonymous ha condotto diverse battaglie che hanno fatto guadagnare al movimento un grande consenso. Una delle più recenti è l'OpParis, azione così chiamata dall’hashtag usato da Anonymous per identificare le azioni della campagna contro l’Isis dopo l’attentato del 13 novembre 2015 al teatro Bataclan di Parigi. In quell'occasione, con lo scopo di reclutare nuovi attivisti, Anonymous ha pubblicato The Noob Guide, una guida per hacker inesperti che vogliono partecipare alle loro battaglie, che contiene anche le indicazioni per preservare la propria identità durante gli attacchi. 

I simboli di Anonymous

Dal 2008, anno della prima azione che rese loro fama e consenso, Anonymous prese a utilizzare simboli riconoscibili e uno stile di comunicazione precisa, dall'uso di Twitter come mezzo privilegiato, alla maschera di di Guy Fawkes e il busto di un uomo elegante senza testa che caratterizza video e immagini del movimento. La versione oggi nota della maschera di Guy Fawkes si deve all’illustratore David Lloyd, che la creò per la graphic novel V for Vendetta, la quale ha ispirato l’omonimo film del 2006. 

Accanto a questi due simboli, il movimento utilizza una firma che conclude ogni sua comunicazione: “Noi siamo Anonymous. Noi siamo legione. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo. Aspettateci”. 

Anonymous e l'OpRussia: gli attacchi contro Putin e la Russia

Il collettivo Anonymous ha chiarito, in un video di oltre tre minuti, le ragioni dell’operazione chiamata OpRussia: in difesa dell'Ucraina e dei manifestanti contro la guerra in Russia. Il video, in cui compare il simbolo più riconoscibile del movimento la maschera di Guy Fawkes, rappresenta una vera e propria minaccia che gli attivisti rivolgono direttamente a Putin: "Le tue ambizioni sono più grandi di quanto sei disposto a fare e ammettere. Se continui su questa strada perderai il supporto dei russi [...] dovrai affrontare attacchi informatici senza precedenti da tutti gli angoli del mondo. I membri di Anonymous hanno dichiarato guerra informatica al tuo regime [...] I tuoi segreti non saranno più al sicuro".

La risposta di Anonymous all'invasione dell'Ucraina non si è fatta attendere: la prima comunicazione del movimento su Twitter ha inaugurato una serie di attacchi contro la Russia e, anche se per brevi periodi di tempo, sono finiti offline i siti del Cremlino, del ministero della Difesa e della Duma. Sono state hackerate anche tv russe hackerate, in cui sarebbero andate in onda canzoni tipiche dell'Ucraina. L'ultima azione? Il collettivo ha modificato i dati di navigazione dello yacht personale di Putin, cambiandone nome e rotta.  

OpRussia di Anonymous: gli ultimi aggiornamenti

Il 2 marzo un gruppo affiliato ad Anonymous ha fatto sapere che ha colpito il centro di controllo dell'agenzia spaziale della Russia Roscosmos, ma l'amministrato delegato dell'agenzia ha smentito l'attacco. Nelle ore successive, sul profilo Twitter di Anonymous, sono stati pubblicati i documenti che rivelerebbero i piani della Russia per l'invasione dell'Ucraina, un attacco previsto per il 20 febbraio e che sarebbe dovuto arrivare al 6 marzo. L'attendibilità dei documenti, che Anonymous dice esser stati presi dalle truppe russe, non è ancora stata verificata. 

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