Nascita dell'anatomia umana: storia e caratteristiche
Indice
- La nascita dell’anatomia: introduzione
- La nascita dell’anatomia: nell’antichità e nel Medioevo
- La nascita dell’anatomia: Rinascimento e Leonardo
- La nascita dell’anatomia: la rivoluzione del XVI secolo
- La nascita dell’anatomia: l’importanza del disegno anatomico
- Guarda il video: sette curiosità sul cervello umano
- Concetti chiave
1La nascita dell’anatomia: introduzione
L’anatomia è una disciplina medica che descrive la forma, la struttura e la collocazione degli organi sia del corpo umano che di quello animale e vegetale.
Il termine viene dal verbo greco anatemno, cioè tagliare, sezionare.
In effetti la disciplina è connessa alla pratica della dissezione da sempre. Si tratta di una materia che negli ultimi due secoli, per gli sviluppi scientifici in molti campi, è stata molto approfondita e ha raggiunto un grado elevato di complessità.
«Non si creda che si possa apprendere questa disciplina soltanto attraverso la viva voce (degli insegnanti) o la lettura, poiché qui sono necessari la vista e il tatto» Berengario da Carpi, Commentaria […] super Anothomia Mundini, 1521.
2La nascita dell’anatomia: nell’antichità e nel Medioevo
2.1L’anatomia nell’antichità
Nel mondo antico lo studio del corpo portò a una lenta e progressiva conoscenza della sua architettura: la disposizione degli organi, la loro forma e la loro organizzazione.
Le nozioni erano però imprecise, superficiali e legate alla cultura e alle credenze del tempo.
Il primo documento anatomico propriamente detto è un papiro egizio del 1600 a.C., mentre con il mondo greco del V e IV secolo a.C. si raggiunse una maggiore e più precisa conoscenza grazie a figure come Alcmeone da Crotone (VI-V secolo a.C.), Ippocrate (460-377 a.C. secolo) e Aristotele (384/383-322 a.C.).
2.2La centralità di Galeno
Galeno (129-201), medico greco nonché filosofo, fu di grande importanza nella nascita e nello sviluppo dell’anatomia.
Le sue idee in ambito medico e anatomico si imposero a tal punto che furono messe in discussione, con cautela, solo a partire da Andrea Vesalio (1514-1564).
L’influenza di Galeno fu così profonda tale da essere base dello sviluppo della medicina islamica. Molti suoi scritti sono pervenuti a noi grazie alle traduzioni latine dall’arabo.
Fu medico di corte dell’imperatore Marco Aurelio (121-180), scrisse moltissimo sia in ambito medico, filosofico e critico-letterario, infine compì numerosi esperimenti e vivisezioni.
2.3L’anatomia nel Medioevo
Nel periodo medioevale l’impianto teorico di Galeno non fu più messo in discussione, ma si aggiunsero altri contributi da tutto il mondo, come nel caso di Avicenna (980-1037) e di Mosé Maimonide (1135-1204).
Nel 1302 a Bologna è riportata la prima dissezione pubblica di cadavere a scopo didattico, per opera di Guglielmo da Varignana (1270-1339).
Poco dopo, nel 1315, Mondino de’ Liuzzi (1275-1326) riprende le dissezioni di cadavere come metodo per indagare i misteri dell’anatomia.
Queste furono le radici dello sviluppo moderno della scienza anatomica e della sua espressione anche artistica rinascimentale.
«Un legno storto non sarà mai dritto» Galeno, II-I secolo a.C.
3La nascita dell’anatomia: Rinascimento e Leonardo
3.1Il Rinascimento e l’anatomia
Uno degli aspetti più rilevanti della corrente culturale del Rinascimento fu la capacità di incrocio e di sintesi tra le varie espressioni artistiche, scientifiche e filologiche: da un lato si partiva dal recupero e dalla valorizzazione dell’antico e della tradizione classica e, dall’altro, vi era una disposizione ad accogliere le novità.
Lo studio dell’anatomia, partendo e avendo un punto di riferimento nell’Italia centro settentrionale, si sviluppò in Europa per mezzo degli spostamenti dei protagonisti che viaggiavano di corte in corte e di università in università, scrivendosi vicendevolmente le proprie scoperte e i propri contributi.
In questo senso l’anatomia come la capiamo oggi nacque dall’esperienza rinascimentale.
3.2Leonardo da Vinci e l’anatomia
Leonardo da Vinci (1452-1519), conosciuto per la sua poliedricità e per la diversità dei campi in cui si espresse, fu importante anche in ambito anatomico.
In effetti, Leonardo fu un pioniere dell’anatomia d’artista, in effetti fondava la sua opera artistica su una raffigurazione quanto più vicina all’esperienza quotidiana della realtà.
Sulla base delle sue osservazioni naturalistiche e delle sue ricerche sistematiche elaborò una primitiva anatomia scientifica.
Gli studi erano corredati da almeno 750 disegni di strutture ossee e muscolari, organi e altri elementi interni che testimoniano l’acutezza d’osservazione che animava Leonardo.
4La nascita dell’anatomia: la rivoluzione del XVI secolo
4.1Il contributo di Berengario da Carpi
Berengario da Carpi (1466-1530), il cui vero nome era Jacopo Barigazzi, fu il medico più importante per l’anatomia prima dell’avvento di Vesalio.
Si formò in filosofia e medicina a Bologna. Divenne ricco e affermato grazie ai successi terapeutici ottenuti con clienti munifici o famosi: ad esempio, curò Benvenuto Cellini (1500-1571) e Marcantonio Colonna (1478-1522).
Pubblicò diverse opere, tra cui un importante commento del trattato di anatomia di Mondino de’ Liuzzi.
Da lui riprese l’insistenza sulla dissezione per il progresso dell’indagine anatomica, sia animale che umana. Fu il primo a fare cenni relativi all’appendice, e studiò con molta attenzione la forma dell’organo cardiaco.
4.2Andrea Vesalio, fondatore della moderna medicina
Il medico belga André Vesale, italianizzato in Andrea Vesalio, rivoluzionò l’intero campo della medicina e dell’anatomia.
Prima studiò le lingue classiche, nonché la filosofia e la filologia, per poi dedicarsi interamente alla carriera medica.
La sua bravura lo portò a diventare anche medico di corte dell’imperatore Carlo V (1500-1588) e del figlio Filippo II (1527-1598).
Nel 1543 Vesalio pubblicò il De humani corporis fabrica libri septem.
Il testo era composto di sette capitoli nei quali si descriveva l’anatomia del corpo umano: ossa e articolazioni, muscoli, sistema vascolare, sistema nervoso, addome, torace e cervello.
Il livello di dettaglio e di completezza dell’opera superò di gran lunga qualsiasi trattato di anatomia precedente facendone una delle più importanti opere della storia del pensiero scientifico.
Il testo rompeva con la tradizione medica e anatomica di Galeno, i cui assunti vennero sistematicamente verificati e corretti.
Per Vesalio la dissezione è l’unico mezzo di indagine e di insegnamento dell’anatomia.
Si capisce in questa prospettiva l’importanza tutta nuova del disegno preciso e scientifico. Non a caso, la Fabrica era corredata dalle tavole anatomiche attribuite a J.S. Van Calcar (1499-1546).
4.3L’apporto di Gabriele Falloppio
Gabriele Falloppio (1523 1562) fu un importante anatomico, medico e accademico italiano.
Era in grado di riconoscere alcuni rapporti fra i diversi organi, distinguendo la loro funzione principale o le differenze tra gli organi omologhi delle altre specie.
Studiò come autodidatta, insegnò sia a Pisa che a Padova.
Con la pubblicazione delle sue Observationes anatomicae nel 1561, Falloppio indagò la struttura dell’orecchio, quello delle ossa e degli organi, nonché l’apparato riproduttore, scoprendo poi la configurazione l’esatta delle trombe uterine che presero quindi il suo nome.
Come Vesalio prima di lui, anche Falloppio stava abbandonando le posizioni di Galeno, mostrandone gli errori.
«Quante, spesso assurde cose sono state accettate in nome di Galeno... Tra queste quel mirabile plesso reticolare, la cui esistenza viene costantemente sostenuta nei suoi scritti e di cui i medici parlano continuamente. Essi non lo hanno mai visto» Andrea Vesalio, De humani corporis fabrica, 1543.
5La nascita dell’anatomia: l’importanza del disegno anatomico
Oltre all’apporto fondamentale del tatto e della visione nell’arte anatomica, la dissezione sia animale che umana è stato uno strumento di primaria importanza nel progresso della conoscenza anatomica.
La descrizione delle parti del corpo in un mondo in cui la dissezione era (ed è tutt’ora) una zona moralmente ambigua ha necessitato per secoli – fino all’invenzione della fotografia – di un ausilio artistico, come già indicavano Aristotele e Leonardo.
Il disegno anatomico fu lo strumento di ausilio allo studio e alla comprensione della materia che si affermò nel pieno del Cinquecento.
Un altro fattore determinante per la sua diffusione fu senz’altro l’invenzione della stampa. Fu proprio Vesalio nella Fabrica a proclamare la necessità del disegno per l’anatomia, a cui faceva molto riferimento.
Vesalio elaborò anche un piccolo compendio della sua Fabrica riassunti in dodici pagine corredate da dodici disegni. Queste illustrazioni sono tra le realizzazioni più alte della xilografia del periodo, e sono sia efficaci dal punto di vista scientifico sia notevoli dal punto di vista artistico: se Giorgio Vasari (1511-1574) le attribuì a von Calcar, per altri si tratterebbe di lavori di Tiziano Vecellio (1488 ca-1576).