Alternanza scuola-lavoro: le 5 cose che la fanno funzionare

5 punti chiave per far funzionare davvero l'alternanza scuola-lavoro. Li segnala una startup che si occupa di welfare aziendale

Alternanza scuola-lavoro: le 5 cose che la fanno funzionare
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ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: AZIENDE

Alternanza scuola-lavoro: ecco i 5 punti che la rendono efficace
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L'alternanza scuola-lavoro è uno degli oggetti più controversi della recente riforma scolastica. Eppure sono tanti i ragazzi che hanno già preso parte a progetti di alternanza, e sempre di più le aziende che stanno aprendo le porte alle nuovissime leve delle scuole italiane.

Proprio dalle aziende bisognerebbe partire per valutare l'efficacia dell'alternanza scuola-lavoro. Già, perché sono le aziende a doversi impegnare in prima linea per garantire una buona esperienza agli studenti: una formazione adeguata anche se non sono destinati a rimanere in futuro, un supporto costante anche in mancanza di tempo, e soprattutto un trattamento adeguato in termini di diritti e doveri.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: LE REGOLE DI JOINTLY

JOINTLY - Il welfare condiviso ha stilato le 5 regole d'oro che permettono all'alternanza scuola-lavoro di funzionare davvero. Il punto di vista è interessante, perché parla dei ragazzi senza tralasciare il punto di vista delle aziende. Vediamo quali sono!

  1. Orientamento e consapevolezza. Non esiste alternanza senza orientamento: prima di approcciare un'azienda, un giovane deve essere messo in condizioni di sapere quali sono le prospettive che avrà davanti, che scelga o meno l'Università nel suo percorso di vita.
  2. Preparazione delle scuole a una svolta culturale. Docenti e presidi devono essere pronti ad accogliere le opportunità che derivano dal rapporto con le aziende: quale modello formativo offre l'alternanza scuola-lavoro? In che modo si può sfruttare al meglio?
  3. Valorizzazione del ruolo sociale dell'impresa. Si fa un gran parlare di Responsabilità sociale delle imprese, ma spesso resta un'espressione vuota. Inserire nel proprio organico per un dato periodo di tempo dei ragazzi da formare alla cultura del lavoro è a tutti gli effetti una responsabilità sociale: ecco perché le aziende, attraverso l'alternanza scuola-lavoro, possono entrare a far parte di un sistema territoriale che unisce impresa, scuola e società.
  4. Creazione di un ponte fra scuola e impresa. Fondamentale è allineare le esigenze della scuola con quelle delle imprese, cercando di diminuire il gap fra il mondo del lavoro e quello dell'istruzione. Formazione sì, ma con un occhio alle competenze richieste dopo gli studi, insomma.
  5. Valutazione dei risultati. L'alternanza scuola-lavoro ha senso solo quando è effettivamente valutabile. In questo modo può diventare una parte fondamentale del curriculum di un giovane che si appresta a fare il suo ingresso nel mondo del lavoro.
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ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: FUNZIONA?

Una delle domande più frequenti che viene alla mente quando si parla di ASL è: l'alternanza scuola-lavoro funziona davvero? Noi crediamo di sì, se fatta bene. Per questo abbiamo provato a dare delle risposte con degli esempi concreti, valorizzando quei casi in cui effettivamente i principi riportati sopra sono stati messi a frutto in modo efficace: 

  • Alternanza scuola-lavoro con Cisco e Fondazione Mondo digitale. La storia di Eduard. Eduard è studente di un istituto tecnico a indirizzo informatico. Nell'ambito di un progetto relativo all'IoT (Internet of Things) ha progettato coi suoi compagni il software alla base di un progetto di digital economy, presentandolo in una delle più grandi aziende informatiche internazionali, Cisco.
  • Alternanza scuola-lavoro in Caritas: le storie di Luca, Ilaria e Fiamma. Luca, Ilaria e Fiamma sono studenti di un liceo scientifico di Roma. Nella loro esperienza di ASL hanno prestato assistenza ai malati di AIDS della casa-famiglia di Villa Glori, trovandosi di fronte ostacoli e pregiudizi (non ultimi, i loro). Hanno imparato a superarli e ripeterebbero l'esperienza senza pensarci due volte.
  • Alternanza scuola-lavoro nella redazione di Piuculture: la storia di Luca. Studente di liceo classico, Luca ha scelto un progetto di giornalismo sociale e comunicazione interculturale, imparando le tecniche del giornalismo e della scrittura online e mettendole in pratica in una vera redazione. Lavorando direttamente sul campo, ha imparato a interagire con persone molto distanti da lui e ha acquisito esperienza diretta in uno dei campi che rientrano fra le sue possibili scelte universitarie.
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