Alfredo Cospito e il 41 bis: chi è l'anarchico dello sciopero della fame

Chi è l'anarchico Alfredo Cospito e perché se ne parla: lo sciopero della fame contro il regime del 41 bis e le reazioni del governo e dell'opinione pubblica

Alfredo Cospito e il 41 bis: chi è l'anarchico dello sciopero della fame
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Alfredo Cospito: perché se ne parla

Una scritta di supporto per la sospensione del 41 bis per l'anarchico Alfredo Cospito
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Negli ultimi tre mesi, e in particolare in questi giorni, si sta parlando molto dello sciopero della fame messo in atto dall'anarchico Alfredo Cospito per protestare contro il regime di 41-bis cui è stato sottoposto, e che dovrebbe durare per quattro anni.

Cospito è il primo anarchico per cui sia stato disposto il 41-bis, pena detentiva che prevede una serie di limitazioni ulteriori per la persona, e che generalmente si utilizza solo per reati connessi alla mafia e al terrorismo.

Cosa prevede il 41-bis

Il cosiddetto carcere duro nasce nel 1986, applicato in via temporanea e solo in casi emergenziali con la legge Gozzini. Nel 1992, con il decreto antimafia Martelli-Scotti, il primo ampliamento: il 41-bis viene disposto anche come pena per reati di mafia. Nel 2022, infine, la terza espansione del provvedimento, che viene esteso anche alla punizione di reati come terrorismo, prostituzione minorile, pedopornografia, tratta di persone, acquisto o vendita di schiavi, violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona a scopo di rapina o estorsione, associazione a delinquere per contrabbando di tabacchi, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

Il 41-bis nasce per interrompere i legami con l'esterno di quei detenuti considerati particolarmente pericolosi dal punto di vista sociale. Per questo, le misure disposte per il contenimento della socialità sono particolarmente rigide:

  • La posta in entrata e in uscita viene sottoposta a censura;
  • Si possono avere a disposizione un massimo di tre libri, preventivamente reperiti e autorizzati all'interno del carcere. Nessun libro può arrivare dall'esterno;
  • Si possono trascorrere una o due ore di socializzazione con detenuti della stessa sezione, in gruppi di massimo 4 persone;
  • Con i familiari è previsto un solo colloquio di un'ora al mese - salvo presenza di minori di 12 anni - da tenersi attraverso un divisorio di vetro e sotto stretto controllo degli agenti penitenziari, che video-registrano ogni azione;
  • Si può avere una telefonata - registrata - di massimo 10 minuti al mese, in sostituzione del colloquio in presenza;
  • Si può parlare con gli avvocati un massimo di due ore al mese, in caso di bisogno;
  • In cella c'è solo un letto saldato a terra e un bagno alla turca. In alcuni penitenziari, come riporta Il riformista, è vietato portare abiti o tessuti trapuntati che possano nascondere oggetti. Ogni oggetto viene rigorosamente controllato, e la maggior parte degli oggetti è vietata;
  • C'è un limite ai soldi a disposizione di un detenuto: il denaro viene generalmente prelevato, messo su un contro all'interno del carcere su cui i familiari possono fare versamenti.

Alfredo Cospito: chi è

Alfredo Cospito è un anarchico italiano, considerato un esponente di spicco dell'anarchismo torinese. Conosciuto nel tempo per aver pubblicato a lungo sul foglio anarchico rivoluzionario Kn03, è stato ritenuto uno dei leader della Fai, Federazione anarchica informale, un movimento composto da gruppi anarchici che utilizzano il metodo dell’intimidazione armata rivoluzionaria e considerato dagli inquirenti associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

L'attentato all'AD di Ansaldo

Nel 2012 Cospito gambizza l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, e rivendica il gesto con una lettera inviata al Corriere della Sera.

Lui e Nicola Gai, che ha partecipato all'attentato, vengono arrestati poco dopo, ma mentre il suo compagno esce nel 2020 con uno sconto di pena, Cospito resta in carcere, perché accusato nel frattempo di un altro reato: l'attentato alla Scuola carabinieri di Fossano.

L'attentato alla Scuola Carabinieri di Fossano

Nel 2006 due ordigni vengono piazzati all’interno di due cassonetti all’ingresso dela Scuola Carabinieri di Fossano, ma non causano morti, né feriti.

Cospito viene condannato in appello a 20 anni di reclusione con l'accusa di strage, mentre la sua compagna Anna Beniamino viene condannata a 16 anni e 6 mesi. in cassazione però le cose cambiano: si parla di strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede la pena l’ergastolo ostativo, che non permette cioè di godere di benefici. Come riporta Il Sole24ORE, lo scorso dicembre la corte d’Assise d’appello di Torino ha sollevato una questione di legittimità costituzionale e ha disposto la trasmissione degli atti alla Consulta.

La condanna al 41-bis e lo sciopero della fame

A maggio dello scorso anno, Cospito viene condannato al 41-bis per quattro anni, il massimo della pena prevista per questo ordinamento, che può essere comunque prorogato per successivi periodi di due anni ciascuno.

Dal 20 ottobre 2022 Cospito è in sciopero della fame: la sua protesta non riguarda solo la richiesta di sospensione del 41-bis per i reati a lui ascritti, ma anche la segnalazione di questo tipo di regime carcerario come una violazione sistematica dei diritti umani.

A gennaio 2023 le sue condizioni di salute si sono aggravate, e le autorità hanno disposto il trasferimento del detenuto al carcere di Opera, dove comunque resta in regime di 41-bis. Per questa ragione, Cospito ha fatto sapere tramite i suoi avvocati che ha intenzione di proseguire lo sciopero della fame.

Gli attentati anarchici in Italia e in Europa

A gennaio 2023 in Italia e in Europa si sono registrati molti attentati anarchici legati al caso Cospito, che secondo gli inquirenti starebbe indirizzando le frange anarchiche verso obiettivi sensibili. La Stampa li riassume così:

Negli ultimi giorni una molotov è stata lanciata contro un distretto di polizia a Roma. Sono state attaccate le sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona, ​​un ripetitore è stato incendiato a Torino, una lettera con minacce è stata inviata ai giudici inviati al Tirreno, oltre ai disordini di ieri per le strade di Trastevere a Roma con 41 denunciati.

L'intelligence teme un'escalation di violenza, dati anche gli annunci di nuovi attentati.

Nelle ultime settimane, nel frattempo, dall'associazione Antigone e dal mondo dello spettacolo, si sono moltiplicati gli appelli per rivedere la posizione del Ministero della Giustizia su Cospito: si evidenzia la sproporzione fra reato e pena, e si chiede di sospendere il regime carcerario duro prima che sia troppo tardi.

se c'è una debole apertura da parte del Ministro Nordio, il resto del Consiglio dei ministri, però, resta sulla linea dura: resta ferma la linea del governo, che non si farà condizionare dagli eventi esterni di questi giorni, fa sapere il Governo.

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