Numero chiuso abolito all'università, sta per arrivare il modello francese? Tutto porta a ritenere che sia così, e anche le ultime dichiarazioni del ministro Stefania Giannini vanno in questa direzione: ancora poche ore fa la titolare del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca ribadiva di essere intenzionata ad aprire il dibattito sul modello francese per le facoltà ad accesso programmato (Leggi qui le dichiarazioni di Stefania Giannini). Ma come funziona il modello francese?
PARLANO GLI AMMESSI - Test medicina 2014, "Fare ricorso è inutile"
ECCO COSA ACCADE IN FRANCIA - Come è ormai noto, il sistema di studi di medicina sul modello francese non prevede il test d'ingresso al primo anno di corso: l'iscrizione alle facoltà delle professioni sanitarie è libera per tutti. Gli studenti che vogliono diventare medici frequentano, insieme ai dentisti, ai farmacisti, alle ostetriche il PACES, primo anno comune delle professioni sanitarie diviso in due semestri. Nel secondo semestre gli studenti devono scegliere delle materie di indirizzo e, alla fine del secondo anno, devono sostenere il concorso a numero chiuso. Non è possibile ripetere più di una volta il primo anno: dopo aver fallito per due volte consecutive il concorso alla fine del primo anno non ci si può ripresentare per medicina se non dietro "autorizzazione speciale".
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QUALCHE PROBLEMA - Superato il concorso gli studenti possono decidere di continuare nelle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Farmacia. Il corso di studi, complessivamente, dura 11 anni e dopo la laurea di primo livello gli studenti devono, come in Italia, affrontare la scuola di specializzazione. Insomma, il cambiamento rispetto al sistema italiano, con il test d'ingresso all'inizio della carriera universitaria, è davvero sostanziale: ma non è tutto oro quel che luccica. Già su Lettera 43 il Segretariato Giovani Medici aveva fatto presente: "È difficile capire se funzionerà da noi. In Francia molti si lamentano. Con un sistema del genere in media il 15-20% degli iscritti supera la barriera e accede al secondo anno": insomma, una percentuale comunque molto inferiore al totale degli iscritti. In che modo questo sistema sarà applicato in Italia?