8 marzo: donne top a scuola e università ma penalizzate sul lavoro
Di Chiara Casalin.A ridosso dell’8 marzo un rapporto Almalaurea mostra quanto le donne siano più brillanti dei maschi nel percorso formativo, ma poi vengono penalizzate sul mercato del lavoro
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8 MARZO E FESTA DELLA DONNA
Si impegnano di più negli studi, sono più diligenti e hanno voti più alti dei compagni di scuola e università maschi eppure, quando le donne mettono piede nel mondo del lavoro, prendono stipendi più bassi e hanno più difficoltà a trovare un lavoro stabile. Questo, in poche parole, è quanto emerge dalle ultime indagini sulla condizione occupazionale dei diplomati e dei laureati italiani svolte da Almadiploma e Almalaurea. Una situazione desolante che purtroppo non è una novità, ma sulla quale Almalaurea riporta giustamente l’attenzione proprio in occasione dell’8 marzo, la ricorrenza nata per l’appunto per ricordare le conquiste sociali e politiche delle donne.
DONNE PIU’ BRAVE A SCUOLA

In un comunicato diffuso dal Consorzio interuniversitario si leggono dei dati che lasciano davvero basiti sulla differenza tra le performance delle donne a scuola e all’università e il divario che invece si crea rispetto agli uomini a livello di stipendi e di condizioni contrattuali.
Vediamo brevemente i dati principali comunicati da Almalaurea e Almadiploma:
- Le ragazze sono più brave dei ragazzi già alle scuole medie: all’esame il 38% delle ragazze prende un voto da 9/10 in su, contro il 29% dei ragazzi.
- Alle superiori - sia che si tratti di licei, istituti tecnici o professionali - le femmine vengono bocciate meno (il 9% delle ragazze fa ripetenze contro il 15% dei maschi)
- Le donne raggiungono in media dei voti di diploma più alti (78,3 centesimi rispetto a un voto medio di 75,2 punti su cento dei ragazzi)
- Le ragazze studiano di più: “il 39% dedica allo studio e ai compiti a casa più di 15 ore settimanali contro il 16% dei maschi” e si impegnano di più in attività culturali e di volontariato
- All’università le donne ottengono voti di laurea più alti degli uomini in quasi tutti i percorsi di studio (il voto medio è di 103,2 su 110 per le ragazze e di 101,1 per i ragazzi). Hanno voti più bassi (differenze sotto il mezzo punto su 110) solo nei corsi di ambito Letterario e Insegnamento.
- La percentuale delle ragazze che si laurea in corso è più alta rispetto ai colleghi maschi (48% contro il 44% degli uomini). Gli uomini superano le donne solo nei corsi di ambito Chimico-farmaceutico (+2,5 punti percentuali di laureati in corso).
- Durante gli studi universitari le donne svolgono più tirocini e stage riconosciuti dal proprio corso di laurea rispetto ai loro compagni di corso maschi (59% contro il 51% dei ragazzi).
SVANTAGGIATE SUL LAVORO
Insomma, in generale le donne risultano più brave degli uomini durante il percorso formativo, ma poi, quando si vanno a leggere i dati sulla situazione lavorativa registrati da Almalaurea nel 2016, l’analisi mostra una forte penalizzazione rispetto ai colleghi maschi.
Ecco gli aspetti principali riportati dal Consorzio interuniversitario:
- A cinque anni dal conseguimento della laurea magistrale lavora l’80% delle donne contro il 90% degli uomini. Tra gli occupati, il 78% degli uomini può contare su un lavoro stabile contro il 67% delle donne. Il 48% delle donne occupate ha un contrato di lavoro a tempo indeterminato rispetto al 58% degli uomini. (Almalaurea specifica che queste differenze sono legate “anche alle diverse scelte professionali maturate da uomini e donne; le seconde, infatti, tendono più frequentemente ad inserirsi nel pubblico impiego e nel mondo dell’insegnamento, notoriamente in difficoltà nel garantire, almeno nel breve periodo, una rapida stabilizzazione contrattuale.”)
- Almalaurea riporta che anche nel campo degli stipendi le donne vengono penalizzate rispetto agli uomini: “a parità di ogni altra condizione, gli uomini guadagnano in media 168 euro netti mensili più delle donne”.
- Il divario degli stipendi tra uomini e donne si sente in tutti i settori, anche in quelli che offrono più opportunità di lavoro come le Professioni Sanitarie (gli occupati hanno uno stipendio medio di 1.733 euro mensili netti contro i 1.434 delle donne occupate), Ingegneria (retribuzione di 1.588 euro contro i 1.759 degli uomini) e i settori Economico-Statistico o Scientifico (1.423 euro contro il 1.638 euro degli uomini nel primo caso e 1.494 contro il 1.810 dei colleghi maschi nel settore Scientifico).
- Anche nei settori come quello Letterario, dell’Insegnamento, Linguistico e Psicologico – dove la presenza femminile è da anni più marcata – la differenza tra possibilità occupazionali, stabilità lavorativa e retribuzione resta a favore degli uomini. Solo nel settore Linguistico le donne trovano più lavoro dei maschi è hanno pari stabilità lavorativa, ma comunque hanno stipendi mensili più bassi (1.453 euro per gli uomini contro 1.331 per le donne).
Insomma, i dati diffusi da Almalaurea mostrano ancora una volta che nonostante le donne se la cavino decisamente meglio degli uomini a scuola e all’università, la disparità nel mercato del lavoro le penalizza molto.
Proprio la disparità a livello lavorativo e stipendiale sarà uno dei motivi -insieme alla protesta contro la violenza sulle donne- dello sciopero delle donne previsto per l’8 marzo. Potete saperne di più leggendo qui. Per vedere tutti i dati comunicati da Almalaurea sulla situazione lavorativa delle donne, invece, leggete il comunicato stampa completo che trovate qui sotto.
Comunicato stampa: : Donne e lavoro - Dati dell'indagine di Almalaurea