10 domande sulla scuola pubblica ai politici italiani

La Rete della Conoscenza ha preparato 10 domande sulla scuola pubblica da rivolgere ai rappresentati del centro destra e del centro sinistra per fare maggiore chiarezza nell'attuale dibattito sulla scuola

10 domande sulla scuola pubblica ai politici italiani

La Rete della Conoscenza, associazione che riunisce studenti medi, universitari, dottorandi ed accademici, ha preparato 10 domande sulla scuola pubblica da rivolgere ai rappresentati del centro destra e del centro sinistra con lo scopo di qualificare e fare maggiore chiarezza nell'attuale dibattito sulla scuola. Secondo Mariano Di Palma, Coordinatore Nazionale dell'Unione degli Studenti, "le domande non sono delle provocazione, ma delle vere e proprie questioni che da anni diciamo di essere centrali per risolvere i problema della dequalificazione della scuola pubblica". Si parla quindi di diritto allo studio, fondi alle scuole pubbliche, edilizia scolastica, laicità, migranti e autonomia scolastica. Tutti punti incalzanti su cui le associazioni desiderano che la politica dia una risposta chiara, in modo da poter costruire un futuro più libero per le studentesse e gli studenti di tutta Italia.

10 domande: che cosa significa difendere la scuola pubblica?

1. I nostri istituti cadono a pezzi, il 50% delle scuole non è a norma, solo con un piano di investimenti per 14 miliardi di euro si potrà risolvere il problema dell'edilizia scolastica. Ti impegni a votare in Parlamento l'adeguato finanziamento della legge 23/96 per la messa in sicurezza degli edifici scolastici?
2. Il diritto allo studio nel nostro paese è inesistente. Da anni chiediamo una legge quadro che stabilisca i livelli essenziali delle prestazioni e adeguati finanziamenti alla Regioni per garantire a tutti gli studenti, come sancito dalla Costituzione, borse di studio, trasporti e servizi. Ti impegni a promuovere in Parlamento questa legge?

3. Molti studenti sono inseriti in percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage senza alcun diritto, tutela o garanzia di qualità di questo canale formativo. Ti impegni a votare in Parlamento uno statuto dei diritti degli studenti in stage, per garantire che si tratti di un vero percorso di formazione e non di semplice manodopera gratuita per le imprese?
4. Nel 2000 il centrodestra e il centrosinistra hanno votato insieme la legge di parità che permette alle scuole private di accedere a finanziamenti sottratti alla scuola pubblica. Ti impegni ad abrogare questa legge, riconoscendone la deriva che ha avuto soprattutto negli ultimi anni?

5. L'autonomia scolastica, invece di produrre protagonismo, partecipazione e qualità della didattica, ha prodotto dirigismo e autoritarismo. Sei dispoto a votare in Parlamento una Carta dell'autonomia per garantire reale partecipazione alla vita scolastica da parte degli studenti e delle studentesse?
6. Nel 2008 sono stati tagliati 8 miliardi di euro alla scuola pubblica, circa il 6% del suo bilancio. Gli effetti di questi tagli sono: scuole chiuse il pomeriggio, mancanza di strumenti didattici, carenza anche degli accessori più banali come gessetti e carta igienica. Saresti disposto a tagliare le spese militari per finanziare una didattica di qualità?

7. Sono circa 700 mila gli studenti migranti nelle scuole pubbliche italiane. Saresti disposto a votare un piano straordinario per garantire l'integrazione di questi studenti con programmi di scolarizzazione ad hoc?
8. L'Italia è il fanalino di coda in Europa per il tasso di dispersione scolastica: ha una media del 20% con picchi del 30% in regioni come Veneto e Calabria. Cosa faresti per limitare questo fenomeno?

9. A scuola l'unica religione che si insegna è la religione cattolica. Saresti disposto a votare un provvedimento, nel rispetto della laicità dello stato, finalizzato a una scuola che insegni storia delle religioni?
10. In questi mesi abbiamo riempito le piazze e le strade con manifestazione e cortei, siamo saliti sui monumenti, abbiamo occupato scuole e università, rivendicato un futuro di dignità, libero dalla schiavitù della precarietà e dall'obbligo dell'emigrazione. Che soluzioni proponi come alternativa alla fuga?

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