Illuminismo: significato, definizione e caratteristiche

L'Illuminismo: definizione, significato, caratteristiche e storia degli sviluppi della corrente filosofica del '700 e dei suoi protagonisti
Illuminismo: significato, definizione e caratteristiche
ansa

1L'Illuminismo: definizione e significato

Cosa si intende per Illuminismo? Il significato è nella parola stessa con cui si identifica il secolo dei lumi in Letteratura, Filosofia e nelle arti in generale. Contro l'oscurantismo precedente e l'ignoranza del popolo, l'Illuminismo intendeva aprire la mente, "liberare l'uomo dalle tenebre dell'ignoranza" attraverso un movimento culturale, sociale e politico che per tutto il Settecento, inizialmente in Inghilterra, si è diffuso in Europa trovando il centro di maggior espansione – la sua culla potremmo dire – in Francia (Parigi diventa la capitale della cultura). Non è un caso se la Rivoluzione del 1789 scoppia in Francia, a Parigi.
Gli intellettuali francesi in questo secolo partoriscono idee che influenzeranno il pensiero di tutti gli altri intellettuali europei, con ripercussioni che non si limitano solamente alle opere letterarie: l’ideologia degli illuministi riesce infatti a stimolare anche un cambiamento politico: il cosiddetto “dispotismo illuminato”.
Vediamo, un punto per volta, in cosa consiste tutto questo.        

«Dopo l'11 settembre, in un mondo in cui proliferano i conflitti religiosi e l' oscurantismo, ricordare i grandi principi di libertà, autonomia e tolleranza enunciati da Rousseau, Voltaire, Montesquieu, Kant o Hume è diventato indispensabile». Cvetan Todorov, filosofo e saggista bulgaro.

2Prima dell’Illuminismo: le conquiste nelle scienze

Ritratto di Jean-Baptiste d'Alembert, uno dei protagonisti dell'Illuminismo francese
Fonte: ansa

Alla base dell’Illuminismo c’è uno stimolo storico che proviene dal secolo precedente: la società di Antico Regime, con i suoi vecchi privilegi, la Chiesa con le sue censure che non sono riuscite a fermare il progresso scientifico di Galileo e di Newton, sono ormai anacronistici e si avverte un forte bisogno di cambiamento culturale. Gli intellettuali hanno avuto modo di capire che l’osservazione diretta dei fenomeni naturali, e il rifiuto di vecchissime autorità filosofiche come Aristotele e Tolomeo, può portare a una vera conoscenza della realtà e del mondo. Il punto è quindi questo: rifiutare ogni dogma precedente per osservare direttamente il mondo circostante in modo da comprenderlo, gestirlo e migliorarlo. L’uomo deve essere liberato da tutto quello che nella società attuale ostacola la felicità e la libera espressione dell’individuo.     

C’è bisogno di osservare i meccanismi del mondo attuale per riconoscerli e superarli, progredire verso una condizione di benessere. Come si può fare questo? Solo ed esclusivamente attraverso l’uso della ragione e dell’osservazione. Illuminismo significa proprio questo: la ragione illumina le tenebre del passato, e il Settecento è conosciuto, appunto, come il “secolo della ragione”. 

          

3L’Illuminismo: protagonisti e temi

Ritratto di Denis Diderot, esponente dell'Illuminismo e autore della Encyclopédie insieme a D'Alembert
Fonte: ansa

Dalle premesse appena esposte derivano tutti i precetti e i temi adottati dagli illuministi.
L’opera che funge da compendio e quasi da manifesto, secondo alcuni studiosi, dell’Illuminismo è l’Enciclopedia. Il titolo originale di questa grande opera è Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers; il testo è in francese e stampato in Francia in diciassette volumi pubblicati fra il 1751 e il 1772 sotto la direzione di due fra i più grandi illuministi del secolo: Denis Diderot e Jean-Baptiste D’Alembert. L’opera sarà tradotta in tutta Europa diventando il modello di ogni altro tipo di enciclopedia successiva e in questo testo gli illuministi vollero indicare, in ogni voce presente, il risultato delle nuove interpretazioni date ad ogni ambito del sapere secondo l’osservazione diretta e la critica ragionata della realtà e della cultura.
Come anticipato, queste idee si diffondono in ogni ambito del sapere ma quello che ci interessa in questa sede è capire come l’Illuminismo abbia influenzato le arti.    

3.1Donne dell'Illuminismo: Maria Teresa d'Austria e Caterina la Grande di Russia, due sovrane illuminate

Maria Teresa d'Austria è stata la prima donna della casata degli Asburgo ad occupare il trono in qualità di Imperatrice. Il suo destino inizialmente era quello di rimanere solo una pedina nello scacchiere delle alleanze attraverso matrimoni combinati ma il padre Carlo VI muore improvvisamente e in funziona della Prammatica Sanzione del 1713 Maria Teresa eredita il trono. Una donna a capo di un impero mette l'Europa è in subbuglio; alcuni stati ne approfittano per estendere i propri domini a danno dell'Austria e da questo nascerà una contesa che durerà 8 anni. La sovrana avrà però la meglio ed il riconoscimento del proprio ruolo da parte delle altre monaerchie europee. Maria Teresa d'Austria sarà una sovrana accorta e illuminata che porterà avanti numerose e importanti riforme:    

  • introduce l'istruzione obbligatoria e gratuita per i bambini tra i 6 e i 12 anni sottraendola al monopolio ecclesiastico;
  • riforma il sistema burocratico e amministrativo dello Stato;
  • introduce la tassazione per tutti;
  • riforma del catasto;
  • riorganizzazione dei servizi amministrativi;

Anche Caterina la Grande di Russia è considerata una sovrana che respirò le idee dell'Illuminismo e che realizzò all'interno del suo impero una serie di importanti riforme:   

  • Secondo i principi di Montesquieu e Beccaria abolì la tortura e la pena di morte;
  • Portò avanti riforme nel sistema educativo e sanitario;
  • Istituì la compagnia del Balletto e dell'Opera imperiale;
  • era una appassionata d'arte, di filosofia e matematica e intrattenne corrispondenza e scambi di idee con gli intellettuali francesi dell'epoca;

Purtroppo rimase molto turbata dalla Rivoluzione francese i cui esiti intiepidirono il suo fervore riformatore.   

3.2Idee dell'Illuminismo

Le idee dell’illuminismo si ripercuotono prima di tutto sul modo di concepire l’arte e la letteratura le quali devono rispondere e adattarsi alle seguenti e nuove regole:         

  • Tutte le forme d’arte devono essere ricondotte a principi razionali e validi, si rifiuta l’eccesso del barocco e torna in voga il gusto per il linguaggio classico che sfocia, a fine secolo, nel neoclassicismo.
    In Italia è particolarmente forte il bisogno di classicismo, essendo il luogo che più degli altri sente la presenza dell’antichità romana, e a Roma viene fondata l’Accademia dell’Arcadia dove i poeti, fingendo di essere pastori provenienti da questa regione dell’antica Grecia, si dilettano a scrivere e ragionare sui temi, la poesia e l’estetica classiche, e di particolare rilevanza sono i componimenti a sfondo amoroso.
  • L’arte deve dire il vero con la massima chiarezza.
  • L’arte deve essere educativa, deve diffondere i risultati del pensiero filosofico, scientifico e politico per istruire la società e migliorarla.
  • Gli intellettuali sono pienamente coscienti del loro ruolo nella società, si incontrano nei caffè, nel salotti letterari gestiti dalle nobildonne dell’alta società, per discutere delle loro idee rivoluzionarie.
  • In base a questi precetti si sviluppa in particolare il giornalismo, che oltre a diffondere notizie sul mondo circostante si impegna anche a criticare i fatti reali che racconta; viene poi rifondato il teatro attraverso i nuovi spettacoli messi in scena da Carlo Goldoni, il veneziano che intende fondare le sue opere sul “libro del mondo”, mettendo in scena cioè tutto quello che di più vero e autentico può osservare nella società veneziana.

A partire da queste idee che riguardano i mezzi (cioè gli strumenti che i pensatori hanno concretamente a disposizione per esprimersi: opere d’arte, romanzi, giornali, testi teatrali) vengono sviluppati i seguenti temi:    

3.3Illuminismo: il Meccanicismo e il Sensismo

Gli studi di Newton hanno dimostrato che l’Universo è una immensa macchina regolata da leggi meccaniche che possono essere studiate e previste: questo mette in crisi l’idea della presenza di Dio, diffonde una concezione secondo cui anche l’anima dell’uomo è regolata da leggi meccaniche che possono essere studiate e previste, si diffonde un tipo di sapere laico che non tiene più conto dei dogmi della religione e che rifiuta ogni tipo di oscurantismo (cioè il tentativo di impedire il progresso e l’istruzione).      

Il più importante rappresentante di queste posizioni è Voltaire la cui opera più famosa è il romanzo Candido (1759) che bene esprime i fermenti dell’Illuminismo. Unica religione possibile è, per lui, quella che prevede di seguire la ragione e di rinnegare la cultura tradizionale, bisogna essere ottimisti, guardare al futuro con la fede nel progresso razionale. L’uomo deve essere felice in questo mondo, secondo una nuova morale che prevede appunto la realizzazione totale dell’individuo secondo i suoi stimoli e non secondo regole imposte dalle autorità. Un’idea del genere nasce dal presupposto che l’animo dell’uomo è, per natura, buono e migliorabile e che quindi non c’è bisogno del pessimismo cattolico che, basandosi sull’idea del peccato originale, fa vivere l’uomo in perpetuo senso di colpa. Queste idee portano poi allo sviluppo del sensismo, cioè la concezione secondo cui ogni tipo di emozione e sentimento umano debbano essere ricondotte ai cinque sensi, alla percezione fisica.     

3.4Lo sviluppo della civiltà umana e il mito del buon selvaggio

Ritratto di Jean-Jacques Rousseau, critico dell'Illuminismo e studioso della natura dell'uomo
Fonte: ansa

La civiltà umana è vista come il risultato di un processo evolutivo in crescita: si parte dal basso, dalle società più semplici e ignoranti, vittime dei pregiudizi religiosi, fino ad arrivare alla società moderna. Questo fa credere ai pensatori settecenteschi che la Storia non può che progredire e migliorare superando i difetti e i limiti del mondo contemporaneo per arrivare ad un futuro ottimale. In questo periodo, attraverso l’imperialismo degli stati europei, gli eruditi hanno avuto modo di entrare in contatto con le società indigene e di conoscere quelli che vengono chiamati i “selvaggi”. Le due idee insieme, quella della civiltà come un progresso, e quella del selvaggio in contatto con la natura incontaminata prima dell’arrivo della società occidentale, permettono agli illuministi di sviluppare due temi: il mito del buon selvaggio, appunto, esposto da Denis Diderot, e le teorie sulla pedagogia espresse da Jean-Jacques Rousseau in una delle sue opere più note, Émile ou De l'éducation. Entrambe le posizioni ruotano intorno all’idea che osservando l’uomo in contatto con la natura primigenia sia possibile superare i difetti della società contemporanea, che viene criticata dagli illuministi che vogliono appunto migliorarla, per progredire verso una civiltà migliore.           

Prima della vocazione dei parenti, la natura lo chiama alla vita umana. Vivere è il mestiere ch'io gli voglio insegnare.

Jean-Jacques Rousseau, Émile ou De l'éducation

Queste idee sono recuperate nell’opera di un pensatore italiano di grandissimo spessore nel Settecento: Giuseppe Parini. In particolare nelle Odi (terminate nel 1795), che raggruppano venticinque componimenti composti in vari momenti della sua vita, Parini espone le sue idee sulla genuinità della vita in campagna contro la vita cittadina, in particolare la vita di Milano caratterizzata da un’atmosfera inquinata e malsana e dove i genitori non sono in grado di garantire una giusta infanzia ai bambini. Arrivano addirittura, per esempio, a castrarli, per farli cantare nei teatri come voci bianche (questo pensiero è espresso nel testo La musica).     

3.5Illuminismo e storia come prodotto dell'uomo

Statua di Giambattista Vico, protagonista dell'Illuminismo italiano per cui la storia può essere analizzata attraverso il metodo scientifico
Fonte: istock

La Storia, come ogni altro campo del sapere, viene indagata alla luce di un metodo scientifico, in questo ambito la più importante innovazione viene dall’italiano Giambattista Vico. Secondo quest’ultimo, nel suo capolavoro composto nel 1725 con il titolo Principi di una scienza nuova d’intorno alla natura delle nazioni, l’unico campo del sapere che può essere veramente indagato razionalmente è appunto la storia, perché è un prodotto dell’uomo, una sua creazione, e solo ciò che viene fatto dall’uomo può essere conosciuto dall’uomo. La storia può essere quindi indagata attraverso la filosofia (che studia il vero) e la filologia (che permette di scoprire basandosi su testimonianze concrete, il certo).     

3.6Ascolta l'audio lezione sull'Illuminismo

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    Domande & Risposte
  • Cos'è l'Illuminismo?

    L'Illuminismo è stato un movimento di carattere culturale, politico e sociale che si è sviluppato in Europa tra il 1715 e la Rivoluzione Francese, ovvero il 1789.

  • Dove nasce e si sviluppa l'Illuminismo?

    L'Illuminismo trova terreno fertile soprattutto in Francia grazie allo sviluppo della borghesia. L'assolutismo di Luigi XIV, infatti, consentiva ai cittadini di perseguire i propri utili e permetteva anche una libertà di pensiero, sempreché non si entrasse in conflitto con l'autorità regia.

  • Perché si chiama Illuminismo?

    Perché si trattava di un modo di pensare che, rispetto al passato, andava ad "illuminare" la mente degli uomini, prima offuscata dalla superstizione e dall'ignoranza. L'Illuminismo trova invece i suoi fondamenti nell'osservazione empirica, dalla ragione e dalla scienza.

  • Chi sono i maggiori esponenti dell'Illuminismo?

    Gli intellettuali, a cui spetta un vero e proprio lavoro pedagogico per liberare gli uomini dall'ignoranza e dall'oscurantismo in cui li tiene la religione. Tra i maggiori esponenti dell'Illuminismo ci sono Rousseau, Voltaire, Montesquieu, Kant. Verri e Beccaria in Italia.