Il villaggio globale nato dall'industrializzazione e dalla tv moderna

«L'industrializzazione ha distrutto il villaggio, e l'uomo, che viveva in comunità, è diventato folla solitaria nelle megalopoli. La televisione ha ricostruito il «villaggio globale», ma non c'è il dialogo corale al quale tutti partecipavano nel borgo attorno al castello o alla pieve. Ed è cosa molto diversa guardare i fatti del mondo passivamente, o partecipare ai fatti della comunità.»

Il villaggio globale nato dall'industrializzazione e dalla tv moderna

> Le tracce ufficiali dal Ministero

Non c'è dubbio che oggi la globalizzazione stia ridisegnando i confini del mondo rendendoli sempre più evanescenti. Marshall Mc Luhan è stato il primo a profetizzare l'impatto che i media avrebbero avuto nell'accorciare le distanze geografiche.

Coniando nel 1964 l'espressione" villaggio globale" il massmediologo immagina una dimensione in cui il globale, che sembra essere il simbolo dell'etereogeneità per antonomasia, viene racchiuso in un unico guscio grazie al potere della tecnologia. Certamente questa compressione del reale ha avuto luogo negli anni ed è stata frutto di un lungo processo che ha origine nel lontano XVIII° secolo quando termini come capitalismo e modernizzazione cominciarono a far capolino in gran parte del mondo accompagnati da scoperte scientifiche e tecnologiche che colorarono le città di un grigio fabbrica aprendo al contempo nuove possibilità e orizzonti sempre più vasti.

I mezzi di trasporto, dal treno all'automobile fino ad arrivare ai moderni aerei, hanno reso più facili gli spostamenti e hanno permesso a moltissima gente di esplorare con sempre più disinvoltura ogni centimetro del globo. A livello virtuale lo stesso ruolo è stato svolto dai mass media. Al giorno d'oggi basta accendere la tv o collegarsi a internet per ritrovarsi in un batter d'occhio ovunque si desideri.

Dal 1954, anno in cui la televisione è comparsa per la prima volta nelle case degli italiani, il potere delle immagini ha fatto irruzione con prepotenza, rivoluzionando il potere cognitivo di tutti noi. E da quel momento lo schermo televisivo è diventato la finestra sul mondo per eccellenza, un mezzo multifunzione che ci informa e ci intrattiene legandoci con un filo sottile al resto del mondo.
La notizia in tempo reale ci rende in un certo senso partecipi degli eventi di livello globale. Le scene vive che ci arrivano dal tubo catodico ci fanno vivere gli attacchi terroristici, gli tsunami, i bombardamenti con un grado sempre più elevato di coinvolgimento emotivo. Basta spingere un interruttore per far si che quegli stessi eventi che ci toccano così da vicino, ai nostri occhi da un momento all'altro non esistano più.

In un certo senso possiamo affermare, quindi, che la televisione sia il collante tra i vari frammenti che compongono il mondo e finchè resta accesa assicuri, quindi, una certa coesione all'incontenibile.

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